2 milioni di persone a Gaza in grave stato di insicurezza alimentare/ UNICEF: ok pause umanitarie ma possiamo fare di più

GINEVRA\ aise\ - Dalla fine del cessate il fuoco a marzo, i bambini sono stati intrappolati in un incubo e privati delle cose basilari per sopravvivere. Sono affamati, traumatizzati e non hanno un posto sicuro dove andare. Per questo, l’UNICEF ha accolto con favore l'annuncio del Governo di Israele di attuare delle pause umanitarie, permettendo finalmente agli operatori umanitari di provare ad attuare in una situazione che resta disperata.
L'intera popolazione di Gaza, oltre 2 milioni di persone, è infatti in grave stato di insicurezza alimentare a causa del blocco degli aiuti imposto dal Governo di Israele. Una persona su tre, ha spiegato l’UNICEF, non mangia da giorni e l'80% di tutte le morti per fame segnalate riguardano bambini. “Questa è un'opportunità per iniziare a invertire questa catastrofe e salvare vite umane”, si è auspicato l’UNICEF che non ha mai smesso di consegnare gli aiuti. “Possiamo fare molto di più se vengono creati altri corridoi umanitari designati per facilitare la circolazione dei nostri convogli e dei camion commerciali, che sono essenziali”, hanno spiegato dall’Agenzia Onu per l’Infanzia.
Nel mese di luglio l'UNICEF è riuscito a consegnare a Gaza 147 camion con forniture nutrizionali, tra cui alimenti per bambini, latte e biscotti ad alto contenuto energetico. “Siamo pronti ad aumentare questo numero e a garantire che un maggior numero di aiuti salvavita entri a Gaza nella scala richiesta e porti speranza a una popolazione esausta”, ha aggiunto ancora l’Agenzia invocando per l’ennesima volta il cessate il fuoco, il libero accesso degli aiuti umanitari a Gaza, la protezione dei bambini e il rilascio di tutti gli ostaggi. (aise)