Lavoratori irregolari/ Mcl: record negativo nel 2024 in Puglia e Sicilia

ROMA\ aise\ - In occasione del 1° maggio, Festa dei Lavoratori, l’Osservatorio Nazionale “Non coltiviamo l’illegalità”, dell’Associazione Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori (ALS MCL) ha evidenziato come a fine 2024, dai controlli effettuati dalla forze dell’ordine in 11 regioni italiane, sono stati individuati oltre 700 lavoratori sfruttati o irregolari.
I controlli e le irregolarità hanno riguardato soprattutto il settore agricolo, seguito da quello tessile e manifatturiero, ma non sono mancati interventi anche in attività commerciali e imprese edili. La Puglia è la regione in cui è stato trovato il numero più alto di lavoratori irregolari (166), seguita da Sicilia (94), Toscana (88), Emilia Romagna (68) e Trentino-Alto Adige (61). Tanti gli imprenditori e i caporali coinvolti, raggiunti a vario titolo da denunce, provvedimenti di sospensione dell’attività, sanzioni amministrative e, in alcuni casi, anche da misure cautelari. I controlli sono stati effettuati in misura maggiore dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL).
In Italia, dati Istat 2024, il tasso complessivo di irregolarità: è pari all’11,3%, nell’agricoltura sale al 23,2% e addirittura nel lavoro domestico si sale al 51,8%
Un "quadro preoccupante" è quello che secondo Paolo Ragusa, presidente di ALS MCL, è emerso da questi dati. "Sicuramente - ha aggiunto - eravamo già a conoscenza ma è importante continuare a monitorare. Il nostro osservatorio è nato proprio con questo scopo, perché tenere accesi i fari sulle condizioni di così tanti lavoratori, prevalentemente stranieri, è l’unico modo per cercare di risolvere questo ormai annoso problema. Proprio in occasione del 1 maggio , la festa dei lavoratori, di tutti i lavoratori dobbiamo ancora di più intensificare i controlli e l’attenzione al fenomeno deplorevole del lavoro nero che coinvolge speso persone straniere”.
"Molti stranieri rappresentano una forza lavoro da sfruttare al massimo senza riconoscere loro alcun diritto o alcuna tutela, tanto meno in termini di sicurezza", ha sottolineato Alfonso Luzzi, presidente generale di MCL. "È questa mentalità che dobbiamo combattere, per far sì che chi arriva nel nostro Paese possa prendere parte a un normale e sano processo di integrazione. Non possiamo più girarci dall’altra parte, ma dobbiamo sostenere e incentivare il più possibile il lavoro di controllo delle autorità preposte, affinché atteggiamenti e pratiche criminali diventino sempre più marginali e disprezzati. Questo deve essere lo spirito del 1 maggio”. (aise)