L’UNICEF nella Giornata Mondiale della Poliomielite: tra i livelli più bassi della storia

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ROMA\ aise\ - Oggi, 24 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Poliomielite, l’UNICEF ricorda che tra il 1° gennaio e il 5 ottobre di quest'anno sono stati registrati 188 casi di poliomielite nel mondo, tra i livelli più bassi della storia. La malattia è sull’orlo dell’eradicazione e rimane endemica in solo due Paesi, Afghanistan e Pakistan, dove nel 2024 si sono registrati complessivamente 99 casi di poliomielite.
Il numero di bambini paralizzati a livello globale dalla variante del virus della poliomielite è diminuito da 529 nel 2023 a 425 nel 2024, ma quest'anno continuano a verificarsi focolai difficili da debellare.
Dal 1988, anno in cui è stata istituita la Global Polio Eradication Initiative (GPEI), gli sforzi per eradicare la poliomielite hanno salvato 1,5 milioni di vite e impedito a 20 milioni di persone di rimanere paralizzate, generando un risparmio di oltre 27 miliardi di dollari. Complessivamente, i casi di poliovirus selvaggio da allora sono diminuiti del 99,9%. Migliaia di vaccinatori, operatori sanitari e mobilitatori delle comunità raggiungono ogni anno più di 370 milioni di bambini in oltre 40 Paesi con oltre 1 miliardo di dosi di vaccini contro la poliomielite.
“Decenni di sforzi di eradicazione hanno dimostrato che quando i tassi di vaccinazione si arrestano e i sistemi di sorveglianza si indeboliscono, la poliomielite riprende terreno. La ricomparsa del virus in Paesi che in precedenza erano liberi dalla poliomielite dimostra quanto il progresso possa essere fragile e non lineare. L'alto tasso di trasmissione della poliomielite significa che nessuno è al sicuro finché ogni bambino in ogni comunità non sarà vaccinato”, ha dichiarato Nicola Graziano, presidente dell’UNICEF Italia. “Ogni anno l'UNICEF acquista e distribuisce oltre 1 miliardo di dosi di vaccini contro la poliomielite. Questi vaccini svolgono un ruolo fondamentale nella protezione di oltre 400 milioni di bambini contro la poliomielite in circa 80 Paesi”.
I tagli ai finanziamenti globali per la sanità, aggravati dai conflitti in corso, dalle limitazioni di accesso, dalla debolezza dei sistemi di vaccinazione di routine, dalla riluttanza nei confronti dei vaccini alimentata dalla disinformazione e dai limiti di bilancio sia nei paesi endemici che in quelli colpiti da epidemie, rendono questa fase finale dell'eradicazione la più difficile finora.
Tra il 1° e il 26 settembre 2025, l'UNICEF ha lanciato un sondaggio globale, attraverso la piattaforma U-Report, per comprendere la fiducia dei giovani nei vaccini, le loro opinioni sulla poliomielite e le loro idee per migliorare le campagne di vaccinazione. Più di 180.000 giovani provenienti da 109 paesi hanno partecipato e condiviso le loro opinioni.
Quasi 3 intervistati su 4 hanno fiducia nei vaccini: una solida base per il progresso della salute pubblica; 3 su 5 ritengono che porre fine alla poliomielite sia estremamente urgente o importante; solo il 7% ritiene che la poliomielite non sia un problema nel proprio Paese.
Quasi 1 intervistato su 10 ha dichiarato di non avere alcuna fiducia nei vaccini. Le loro principali preoccupazioni sono effetti collaterali (26%) e sicurezza (20%). Altri hanno citato motivi personali o religiosi (17%) o sfiducia nelle informazioni (15%).
1 su 4 degli intervistati (28%) ha dichiarato di non sapere cosa sia la poliomielite. I partecipanti più giovani erano meno informati sulla poliomielite, mentre gli intervistati più grandi erano più propensi a considerarla estremamente urgente.
Alla domanda su cosa potrebbe rafforzare gli sforzi di vaccinazione, i giovani che hanno partecipato al sondaggio hanno risposto: vaccinare più bambini per il 32%; migliorare i servizi sanitari per il 27%; combattere la disinformazione per il 17%; fornire sostegno finanziario per il 13%.
“La poliomielite è una malattia completamente prevenibile”, sottolinea l’UNICEF. “Tuttavia, sebbene la sua eradicazione sia ormai vicina, ci troviamo a un bivio. Il livello di impegno politico nel 2026 determinerà se riusciremo finalmente a eliminare la malattia o se continueremo a gestirla attraverso costose misure di risposta alle epidemie”.
Dopo 25 anni, la poliomielite è riemersa nella Striscia di Gaza nell’agosto 2024; per contrastarne la diffusione, UNICEF, OMS e altri partner hanno condotto diversi cicli di campagne di vaccinazione antipolio; per raccontare questa campagna, effettuata tra mille difficoltà, l’UNICEF ha realizzato il documentario “Gaza's Silent Threat” (La minaccia silenziosa di Gaza) disponibile con sottotitoli in italiano a questo link. (aise)