Minorenni Migranti/ Unicef: in Italia oltre 16.000 nelle strutture di accoglienza

ROMA\ aise\ - L’affido familiare rappresenta la soluzione più conveniente dal punto di vista economico per bambine, bambini e adolescenti migranti e rifugiati che arrivano in Italia senza i genitori o un tutore legale. È quanto emerge da una nuova analisi condotta dall’UNICEF.
Lo studio su un programma di affido basato sul modello Terreferme, sostenuto dall’UNICEF e dal Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti (CNCA) dal 2017, ha rilevato che il costo medio giornaliero per minorenne in affido era di 37 euro nel primo anno e di 23 euro nel secondo, rispetto ai costi fino a 100 euro al giorno per l’accoglienza in strutture residenziali.
Oltre a essere meno costoso, sottolinea l’Agenzia Onu, l’affido familiare offre a bambine, bambini e adolescenti un ambiente stabile e accogliente, favorendo il loro benessere, sviluppo personale, apprendimento e interazione sociale.
Sebbene l’affido familiare sia previsto dalla legge italiana come modalità prioritaria per l’accoglienza dei minorenni migranti e rifugiati, il suo utilizzo resta limitato. Solo il 4% di coloro che arrivano da soli in Italia (in questa percentuale non sono inclusi i rifugiati provenienti dall’Ucraina) viene accolto in famiglie affidatarie o contesti simili. Di conseguenza, oltre 16.000 minorenni si trovano attualmente ospitati in strutture di accoglienza.
Secondo un sondaggio condotto dall’UNICEF tramite la piattaforma U-Report On The Move, il 53% dei bambini e adolescenti con background migratorio preferirebbe vivere in un contesto familiare, mentre solo il 19% sceglierebbe una struttura residenziale. Inoltre, il 42% non è a conoscenza del fatto che i minori non accompagnati e separati hanno diritto all’affido familiare, evidenziando la necessità di una maggiore sensibilizzazione.
“L’affido familiare offre un’assistenza di alta qualità a costi significativamente inferiori rispetto all'accoglienza nei centri, rafforzando al contempo le reti comunitarie e mobilitando il capitale sociale. Ampliare l’affido familiare rappresenta un’opportunità economica e sociale per costruire sistemi di protezione dell’infanzia e società più inclusive e resilienti”, sostiene ha dichiarato Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore in Italia dell’Ufficio UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale.
L’UNICEF lavora con governi e società civile per rafforzare i sistemi nazionali di protezione e accoglienza per tutti i bambini, inclusi quelli migranti e rifugiati. In Italia, l’UNICEF collabora con le autorità nazionali e locali per migliorare gli standard nei centri per minorenni non accompagnati e per promuovere l’affido familiare come soluzione prioritaria, in linea con il principio del superiore interesse del minore.
Secondo l’UNICEF, tutti gli attori coinvolti nella protezione dei bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati dovrebbero promuovere l’affido familiare, supportato da servizi dedicati e risorse adeguate; rafforzare il coordinamento tra autorità nazionali e locali, servizi sociali, sistema giudiziario e società civile; garantire la formazione per tutti gli operatori del settore su affido familiare e diritti dell’infanzia; semplificare le procedure burocratiche; mettere bambine, bambini e adolescenti al centro di ogni intervento, ascoltando le loro opinioni e rispondendo ai loro bisogni; e monitorare i sistemi esistenti per le/i minorenni attraverso la raccolta di dati e valutazioni per migliorarne qualità e trasparenza. (aise)