Unicef e WFP: catastrofe umanitaria in Libano
© UNICEF/UNI655537/al Mussawir - Ramzi Haidar
GINEVRA\ aise\ - “Durante una missione di 3 giorni in Libano, abbiamo visto la devastazione e la sensazione di paura e confusione delle persone. Per loro, il futuro rimane incerto mentre il loro paese è sotto attacco. La guerra che il mondo voleva evitare in Libano, adesso sta accadendo e ha già scatenato una catastrofe”. Così il Vice Direttore generale dell'UNICEF, Ted Chaiban, e il Vice Direttore generale del WFP, Carl Skau, hanno chiesto una risposta umanitaria urgente per la popolazione del paese medio-orientale invaso dall’esercito israeliano, nonché teatro dell’escalation del conflitto.
“Abbiamo visitato rifugi e insediamenti informali di tende, ci siamo confrontati con le comunità e abbiamo incontrato funzionari governativi e partner della società civile che stanno lavorando senza sosta per rispondere ai bisogni – hanno aggiunto Cahiban e Skau -. Ogni persona aveva una storia – una storia di sfollamento forzato e molteplici problemi. Abbiamo visitato il Checkpoint di Masnaa dove centinaia di migliaia di persone hanno superato il confine con la Siria, complicando ulteriormente la risposta umanitaria. Le famiglie stanno vivendo in circostanze pericolose. Mentre il conflitto peggiora, il peso psicologico sulla popolazione, in particolare fra bambini e giovani, aumenta. Quasi ogni bambino in Libano è stato coinvolto in qualche modo. Molti sono stati vittime di bombardamenti, hanno perso cari, case, accesso all’istruzione e stanno affrontando un futuro incerto in una condizione di povertà forse ancora più grave”.
“Circa 1,2 milioni di persone sono state colpite, con conseguenze significative sulle comunità vulnerabili. Quasi 190.000 persone sfollate sono attualmente ospitate in oltre 1.000 strutture, mentre altre centinaia di migliaia di persone sono alla ricerca di sicurezza fra famiglia e amici”, hanno spiegato ancora i rappresentanti di UNICE e WPF, che hanno subito attivato la loro risposta “lavorando fianco a fianco per fornire un sostegno vitale in tutto il Libano. Il WFP ha pre-posizionato cibo in luoghi strategici, rispondendo efficacemente alle esigenze di circa 200.000 persone ogni giorno con cibo pronto per il consumo e contanti. In collaborazione con i ministeri e i partner governativi, l'UNICEF sta fornendo un sostegno essenziale ai bambini e alle loro famiglie - assistenza sanitaria di base, kit per l'acqua e l'igiene, materassi e coperte - e servizi di supporto psicosociale per rispondere alle preoccupazioni di salute mentale dei bambini che vengono accolti nei rifugi”.
“Abbiamo visto una notevole solidarietà fra le comunità libanesi, che si sono sostenute a vicenda in questi tempi difficili. Tuttavia, a causa dell'entità e della gravità dei bisogni, insieme alle vulnerabilità preesistenti e alla pressione sui servizi sociali, il tessuto sociale è messo a dura prova e deve essere preso in considerazione nella nostra risposta, anche attraverso l'assistenza alle comunità ospitanti vulnerabili e prestando attenzione alle loro preoccupazioni. Le voci delle famiglie locali risuonano con le nostre preoccupazioni: continuano a sentirsi a rischio, anche dopo essere fuggite da un pericolo immediato. I genitori esprimono ansia per la sicurezza dei loro figli, anche nei nuovi rifugi designati. C'è un bisogno urgente di protezione, come specificato dal diritto internazionale umanitario”, hanno aggiunto ancora prima di ribadire ancora una volta, per l’ennesima volta che “il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato. Tutte le parti devono dare priorità alla protezione dei civili e alle infrastrutture civili. Questo comprende la protezione di scuole, ospedali, sistemi idrici e assicurare il passaggio sicuro dei civili in fuga da zone di conflitto. Nessun bambino dovrebbe affrontare l’uso indiscriminato di armi esplosive in aree popolate. Tutti coloro che stanno provando a raggiungerli con assistenza salvavita dovrebbero essere protetti”.
“Come agenzie umanitarie, ci stiamo preparando alla realtà che i bisogni stanno aumentando. Mentre continuiamo a fornire assistenza immediata, è fondamentale mobilitare il sostegno per consentire una risposta su scala più ampia. Abbiamo bisogno di ulteriori finanziamenti, senza condizionamenti, per fornire assistenza. Esortiamo la comunità internazionale a sostenere questi sforzi e a collaborare per mantenere aperti i porti e le vie di rifornimento e chiediamo alle parti in conflitto di garantire la protezione di queste vie per consentire l'accesso senza ostacoli all'assistenza umanitaria”, hanno concluso i rappresentanti di UNICEF e WFP. “Soprattutto, i bambini e le famiglie del Libano hanno bisogno che la guerra finisca. Per proteggerli dalla violenza, garantire che possano ricevere forniture e servizi essenziali e prevenire un ulteriore deterioramento della situazione. Un cessate il fuoco è urgente”. (aise)