A Mestre Chagall e “Il colore dei sogni”

MESTRE\ nflash\ - Cresce il fermento intorno alla mostra su Chagall che aprirà i battenti il 30 settembre al Centro Culturale Candiani di Mestre. Dopo la precedente esposizione intorno al nome di Kandinsky, proposta lo scorso autunno, questa nuova esposizione è la conferma di come il Candiani stia gradualmente trovando una nuova fisionomia come sede espositiva di livello nazionale, riconoscendo così l’efficacia del modello creato da Fondazione MUVE: mostre di qualità, occasioni di approfondimento critico, pensate e gestite attingendo in modo ampio dalle straordinarie collezioni dei Musei Civici Veneziani, che solo in parte sono esposte al pubblico. Così è stato per Kandinsky, così è per Chagall. Il fatto che due esposizioni di questo livello abbiano potuto essere realizzate con opere che appartengono ai Musei Civici conferma la ricchezza delle collezioni d’arte di Ca' Pesaro. La mostra “Chagall. Il colore dei sogni”, che sarà aperta al pubblico sino al 13 febbraio 2024, come evidenzia la presidente della Fondazione MUVE, Mariacristina Gribaudi, è costruita con le raccolte della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca' Pesaro cui si aggiungono alcuni puntuali prestiti di opere concesse da importanti musei internazionali. Una narrazione che ha come punto di partenza ideale il capolavoro di Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, acquisito dal Comune di Venezia alla Biennale del 1928, Rabbino n. 2 o Rabbino di Vitebsk (1914- 1922), per la prima volta messo a confronto e in dialogo con l’opera Vitebsk. Scena di villaggio (1917) della collezione Batliner dell’Albertina di Vienna. Una prima suggestione che racchiude e spiega l’immaginario del maestro russo naturalizzato francese, il suo patrimonio figurativo popolato di figure in bilico tra memoria e invenzione, cultura popolare, folclore e misticismo Yiddish, gioia e profonda introspezione, nostalgie scaturite da una vita di continui spostamenti, tra l’Europa segnata da conflitti mondiali e gli Stati Uniti e che, allo stesso tempo, restituisce l’apporto rivoluzionario dell’arte di Chagall. Come pittura del sogno e come trionfo della fantasia creatrice, autore prolifico che ha percorso larga parte del secolo scorso e che ha ancora molto da raccontare.(nflash)