Torna in libreria la più ampia retrospettiva dell’opera di Gianni Berengo Gardin

MILANO\ nflash\ - Fotografo per settant’anni, Gianni Berengo Gardin è stato uno degli autori più attivi, prolifici e rappresentativi del panorama italiano. Ha realizzato innumerevoli reportage, pubblicato oltre 260 libri e creato moltissime mostre. Tutta la sua attività è stata caratterizzata da un intenso umanesimo venato d’ironia. Il suo proverbiale understatement, che lo proteggeva da interpretazioni troppo violente, e il rispetto che dimostrava davanti alla realtà, hanno fatto di lui uno dei più notevoli narratori della società contemporanea.Il volume “Gianni Berengo Gardin” (pp.440, euro 60) appena ristampato da Contrasto raccoglie la più ampia retrospettiva del suo lavoro e della sua speciale “arte senza arte”. Dalle prime immagini di una Venezia in bianco e nero, alle foto per Il Mondo di Pannunzio, alla Parigi degli anni Cinquanta, alla denuncia dei manicomi del ’68, fino poi alla Luzzara di Zavattini, agli zingari, la vita nelle fabbriche, la quotidianità degli italiani… Momenti fermati dal più grande fotografo italiano, attento e sensibile interprete. Il libro, introdotto da una conversazione con Goffredo Fofi e un’intervista di Frank Horvat, è accompagnato dalla bibliografia ragionata raccontata dallo stesso autore.(nflash)