Billi (Lega) al CPAC: un’Europa unita nella diversità per fronteggiare le sfide globali

BUDAPEST\ aise\ - “Durante la mia partecipazione al CPAC di Budapest, importante appuntamento internazionale del mondo conservatore, ho ribadito una convinzione profonda: oggi più che mai serve un’Unione Europea forte, coesa e pragmatica. Le sfide che ci attendono — economiche, geopolitiche, sociali — non possono essere affrontate efficacemente da singoli Stati. Solo una vera collaborazione europea può garantirci un futuro sicuro e prospero”. Così Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa, capogruppo del partito in Commissione Esteri e Presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo, riporta la sintesi del suo intervento ai lavori svolti il 29 e 30 maggio scorsi a Budapest.
“L’Europa che vogliamo non è quella attuale, guidata da un’impostazione ideologica che sta compromettendo la competitività del nostro continente”, afferma Billi. “Parlo di politiche rigide e scollegate dalla realtà produttiva, come il Green Deal ideologico, la messa al bando dei motori termici senza alternative sostenibili reali, l’imposizione di vincoli e quote che penalizzano le nostre imprese, mentre la concorrenza extraeuropea – in primis quella cinese – agisce senza regole. Questo non è ambientalismo né progresso: è un approccio dogmatico che mette a rischio interi settori strategici, mina la nostra industria e disarticola il tessuto produttivo europeo. È necessario fermare questa deriva, che rischia di diventare un suicidio economico e culturale”.
“Crediamo in un’Europa unita, ma fondata sul rispetto delle identità nazionali, delle specificità culturali e delle autonomie locali”, aggiunge il deputato. “La vera forza dell’Europa è nella sua diversità, nella ricchezza delle sue tradizioni, nelle radici profonde che collegano ogni popolo europeo alla propria storia. Difendere i nostri valori, la nostra identità e la libertà di ciascuna nazione di contribuire in modo autentico al progetto europeo è la nostra missione. Un’Europa più forte, più libera e più vera è possibile: ma solo – conclude Billi – se sapremo liberarci da schemi ideologici che non rispecchiano né la volontà dei cittadini né le esigenze del nostro sistema produttivo”. (aise)