Billi (Lega) alla Camera sulle spese militari: investimenti per la crescita e la sicurezza

ROMA\ aise\ - “Investire nella difesa” vuol dire “garantire la sicurezza interna con assunzioni di militari e carabinieri per vigilare su strade e frontiere”, ma anche puntare a “un investimento strategico per il nostro Paese, con una parte significativa delle risorse destinata alla resilienza, all’innovazione tecnologica, allo sviluppo industriale avanzato, alle infrastrutture civili e alla ricerca scientifica di frontiera. Parliamo di tecnologie avanzate: intelligenza artificiale, robotica, cybersicurezza, materiali avanzati, infrastrutture. Non solo per la difesa, ma per sostenere lavoro, crescita e sviluppo. In definitiva, parliamo del futuro dell’Italia”. Così l’on. Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa e capogruppo del partito in Commissione Esteri, è intervenuto ieri, 10 settembre, nell’Aula di Montecitorio dove si discutevano le mozioni Zanella, Ricciardi, Boschi e Richetti contrarie all’aumento delle spese militari.
“Noi lavoriamo per la pace, con convinzione. L’Alleanza Atlantica è garanzia di pace, libertà e sicurezza per l’Italia e per l’Occidente”, ha esordito Billi, ricordando che “al vertice di giugno all’Aja è stato approvato il nuovo Defence Investment Plan, che fissa l’obiettivo di portare entro il 2035 la spesa per difesa e sicurezza al 5% del PIL”.
“Giorgetti lo ha detto chiaramente: il 5% non è solo un numero, ma una strategia sostenibile che rafforza industria, crescita e sovranità nazionale”, ha sottolineato il deputato, precisando che “quando parliamo di spese per la difesa, non dobbiamo parlare solo di armamenti”.
“Come Lega, siamo contrari a progetti da 800 miliardi calati dall’alto, che rischiano di favorire solo Francia e Germania”, ha continuato Billi, per il quale “c’è un dato che non possiamo ignorare: l’Unione Europea spende 350 miliardi in difesa, seconda al mondo solo dopo gli USA; ma gli eserciti europei non sono i secondi al mondo. È evidente che c’è stata un’enorme sconfitta politica di questa Commissione Europea a trazione socialista: ora tutti i popoli europei ne pagano il conto”.
Per Billi “dobbiamo rafforzare l’Occidente e non dividerlo; ma per farlo dobbiamo sapere chi siamo e promuovere i nostri valori, la nostra storia, le nostre tradizioni. A Bruxelles non se lo ricordano mai!”.
“Crosetto lo ha detto chiaramente: l’Europa è un nano militare, senza deterrenza USA e senza una svolta culturale e industriale resterà irrilevante”, ha detto ancora il parlamentare della Lega. “Se avessimo eserciti europei ben coordinati, farebbe comodo anche agli alleati americani, per la pace, la libertà e lo sviluppo nel mondo, contro l’estremismo islamico, il terrorismo e i regimi comunisti che ancora oggi sopravvivono”.
Passando alle mozioni delle opposizioni in discussione ieri alla Camera, Simone Billi ha lamentato “come tutte si dimentichino gli altri conflitti nel mondo, a parte Ucraina e Gaza, che sono circa un centinaio: Sudan, Congo, Etiopia, basta leggersi il dossier sui conflitti dimenticati dell’Osservatorio di Politica Internazionale. L’opposizione strumentalizza solo i conflitti più noti, quelli che hanno più presa sull’elettorato e fanno comodo alla loro propaganda, dimenticandosi che le sofferenze e le guerre non si possono piegare alla convenienza politica del momento”.
In particolare “la mozione dell’onorevole Richetti fotografa alcuni dati, ma li piega a una narrazione che non condividiamo. La mozione dell’onorevole Boschi confonde priorità strategiche con slogan e attacca la NATO, isolando l’Italia. D’altra parte, rispecchia la visione del senatore Renzi, ieri contrario, poi favorevole ed oggi diffidente verso von der Leyen. Quella del Movimento 5 Stelle, a nome Ricciardi, be’, presidente, la trovo molto coerente con la loro politica. Innanzitutto i due governi Conte hanno aumentato le spese militari. Poi la trovo coerente anche con la politica dei loro Sì: Sì al reddito di cittadinanza, Sì al superbonus 110, Sì all’ambientalismo radicale ed ideologico scollegato dalla realtà. Ma anche molto coerente con quella dei loro grandi NO: NO alla TAV, NO al nucleare, NO al Terzo Valico, NO al Mose, NO al termovalorizzatore a Roma. E oggi, Presidente, i 5S dicono NO anche alla difesa, che in realtà è un NO alla NATO, un NO alle nostre alleanze e un SÌ alla Cina. Accecati dall’ideologia, vogliono un’Italia più debole, più dipendente dall’estero, meno competitiva”.
Quanto alla “mozione Zanella dell’estrema sinistra somiglia più a un manifesto ideologico di fine Ottocento che a una proposta realistica per il bene del Paese”. Infine Billi ha espresso la propria contrarietà anche alla mozione del PD. “Estremamente imbarazzante che D’Alema sia andato alla parata militare di Xi Jinping. Il PD crede ancora nella NATO o vuole comprare armi dalla Cina? Attenzione, il problema è enorme! E noi ci chiediamo: come si pone oggi il PD a riguardo? Segue la linea D’Alema, forse quella Guerini o quella di questa mozione?”. (aise)