Cittadinanza/ Odoguardi (Maie): l’unica senatrice del Nord e Centro America assente al voto

ROMA\ aise\ - “In occasione del voto del Senato sul cosiddetto decreto cittadinanza, provvedimento che limita fortemente la possibilità di trasmettere la cittadinanza ius sanguinis, i banchi della sinistra, nella stragrande maggioranza dei casi, erano vuoti. Su 36 senatori del Partito Democratico, hanno votato solo 16. Di più: su tre eletti all’estero del Pd, due erano assenti. La Senatrice Francesca La Marca risultava addirittura in missione. Ci chiediamo: quale missione era più importante di essere in Aula a votare contro un decreto che uccide l’italianità nel mondo?”. Così in una nota il vicepresidente del MAIE, Vincenzo Odoguardi.
“Del Senatore Crisanti nessuna traccia. Italia Viva? Solo tre voti contrari. Movimento 5 Stelle? Appena 16 su 26. Insomma, - continua Odoguardi – una valanga di assenze strategiche, che hanno permesso a un decreto restrittivo e discriminatorio di passare con appena 81 voti favorevoli, in un’aula semivuota”.
“Il provvedimento, dunque, non è passato per merito della maggioranza, ma grazie all’assenza complice di chi avrebbe potuto fermarlo e ha preferito scomparire”, accusa l’esponente del Maie che così ribatte alle parole del responsabile Pd Mondo, Luciano Vecchi, che aveva evidenziato come il Gruppo di cui fa parte il Movimento in Senato ha votato compattamente a favore.
Riferendosi, quindi, al fatto che il senatore Mario Borghese, in dissenso dal suo gruppo, ha votato “no” al decreto, Odoguardi afferma: “noi, come Movimento Associativo Italiani all’Estero, forti della nostra autonomia e indipendenza, abbiamo coraggiosamente votato contro un decreto che consideriamo irricevibile. A prescindere dalle arrampicate sugli specchi che il Pd diffonde a mezzo stampa, la verità è che solo il Maie nell’Aula del Senato ha difeso a spada tratta gli italiani nel mondo. Nessuno ci toglie dalla testa il sospetto che, sotto sotto, ci fosse qualche tipo di accordo per fare passare il decreto in Senato, così come infatti è stato. Gli italiani all’estero meritano rispetto e rappresentanti presenti, quando è fondamentale esserci. Di fantasmi in missione gli italiani nel mondo non sanno proprio cosa farsene”, conclude Odoguardi. (aise)