Eletti all’estero Pd: niente detrazioni figli a carico dal governo. Italiani all’estero penalizzati

ROMA\ aise\ - “L'assegno unico universale, che ha sostituito l'assegno unico familiare e le detrazioni per i figli a carico di età inferiore ai 21 anni, è vincolato alla residenza in Italia. L'abrogazione dei benefici precedenti, dunque, ha penalizzato esclusivamente i contribuenti italiani residenti all'estero, pensionati e soprattutto lavoratori (i cosiddetti “non residenti Schumacher” che producono reddito in Italia per almeno il 75 per cento del loro reddito complessivo)”. Lo scrivono in una nota congiunta i deputati del Pd eletti all’estero, Toni Ricciardi, Fabio Porta e Christian Di Sanzo, commentando la risposta del Ministero dell’Economia e Finanza alla loro interrogazione urgente dove si è evinto che il Governo non ha intenzione di ripristinare le detrazioni per i figli a carico. Ciò rappresenta, secondo loro, “l’ennesimo attacco ai connazionali che vivono all’estero” da parte dell’esecutivo Meloni che “disprezza il diritto Ue”.
“Nonostante numerose sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea e due procedure di infrazione in corso – hanno spiegato gli eletti all’estero dem -, il governo oggi ci ha comunicato candidamente che non intende intervenire. Del resto, l’esecutivo Meloni disprezza il diritto Ue ed è completamente disinteressato a garantire pieni diritti ai cittadini italiani residenti all'estero”.
“Deve essere chiaro che ai nostri connazionali – hanno aggiunto -, stante il mancato accesso ai benefìci derivanti dall'assegno unico universale, nelle more di un'azione del Governo volta a conformare l'ordinamento italiano alle direttive UE e sanare le procedure di infrazione in corso, l’esecutivo italiano non intende colmare questa ingiusta e insopportabile discriminazione. La destra non ripristinerà le detrazioni familiari per i figli a carico di età inferiore ai 21 anni a favore dei contribuenti residenti in Italia ma con nucleo familiare a carico residente all'estero. L’ennesimo attacco ai nostri connazionali che vivono all’estero”. (aise)