Giacobbe (PD) celebra la mostra “Come ponti sul mondo. Scelte di vita, racconti di missione”

ROMA\ aise\ - Un percorso immersivo di immagini, testimonianze e memorie che “non solo racconta ma fa rivivere, con intensità e autenticità, le storie di missionari, religiosi e comunità italiane che nel mondo hanno portato la nostra lingua, la nostra cultura e la nostra fede. Il Made in Italy”. È la mostra “Come ponti sul mondo. Scelte di vita, racconti di missione”, allestita a Roma dal Museo dell’Emigrazione Italiana (MEI) e dalla Fondazione Migrantes, della quale il senatore PD eletto all’estero Francesco Giacobbe ha parlato con “profonda emozione” in Aula al Senato.
Una mostra dal “grande valore culturale e umano” che rappresenta “un patrimonio prezioso da condividere con tutti”, poiché, ha spiegato il senatore, “mette in luce il grande valore delle comunità italiane emigrate nel mondo e le vicende di uomini, sacerdoti e missionari che hanno contribuito, con dedizione e sacrificio, allo sviluppo delle comunità italiane e dei Paesi che li hanno accolti”.
Tra le tante storie, il senatore ha ricordato con commozione quella di padre Atanasio Gonelli, storico punto di riferimento della comunità italo-australiana di Sydney. “Padre Atanasio è stato guida, padre, amico”, ha detto. “La sua presenza continua a vivere nell’impegno della Fondazione a lui dedicata e nel lavoro instancabile di tanti volontari che portano avanti il suo esempio di vita e di impegno sociale”.
Giacobbe ha poi esteso il suo pensiero anche alle comunità italiane in Europa, in America, in Africa e in ogni angolo del mondo, ricordando come “donne e uomini costruivano Italie all’estero e aiutavano con i loro risparmi gli italiani rimasti in patria, in particolare quelli dimenticati dallo Stato”.
Rivolgendo un sentito ringraziamento agli organizzatori e ai promotori dell’iniziativa — Paolo Masini e Pierangelo Campodonico del MEI, monsignor Pierpaolo Felicolo, Delfina Licata e Marisa Fois della Fondazione Migrantes, insieme al Dicastero per l’Evangelizzazione e delle Nuove Chiese — il senatore ha voluto sottolineare che il lavoro svolto è “molto più di una mostra: è la trasposizione artistica di un profondo studio che ricostruisce oltre un secolo di missioni e di italianità nel mondo”.
Due frasi, ha concluso Giacobbe, racchiudono lo spirito di questa esperienza: “Gli italiani hanno portato con loro lingua, cultura e fede” e “Puoi andare ovunque nel mondo. Si resta italiani per sempre”. E, con un pensiero rivolto alle nuove generazioni di italiani all’estero, il senatore ha aggiunto: “Puoi nascere ovunque. Si resta italiani per sempre”. (aise)