Potere, decisioni e italiani all'estero: il MAIE si rinnova in Europa

BRUXELLES\ aise\ - Un MAIE - Movimento Associativo Italiani all'Estero, più forte in Europa. Un MAIE che possa arrivare "alla stanza dei bottoni". Un MAIE che vuole ottenere quel "potere" troppo spesso ostracizzato ma necessario per far sì che gli italiani all'estero possano ottenere "risultati tangibili" per gli stessi italiani all'estero. E un MAIE "più forte in Europa" può arrivare grazie alla decisione del Presidente del MAIE, Ricardo Merlo, di nominare come nuovo coordinatore europeo Massimo Romagnoli, ex deputato eletto nel 2006 con Forza Italia nella circoscrizione Europa, nonché consigliere del CGIE e Presidente della V Commissione Promozione Sistema Paese all'Estero. Questo, in sintesi, il fulcro del Congresso europeo del MAIE, svolto ieri, 30 settembre, nel cuore dell'Europa, a Bruxelles, al quale abbiamo assistito.
Ad aprire la serata condotta dalla giornalista Maria Chiara Graziano, è stato il fondatore e Presidente del MAIE Merlo, che ha parlato senza mezzi termini di "rifondazione" del MAIE in Europa. Per farlo si è risposto alla domanda: "Cosa siamo?". "Il MAIE - ha spiegato - non è un partito politico, non abbiamo ideologia. Questo è un movimento, e un movimento cerca di unire. All'estero, infatti, i problemi non sono né di sinistra, né di destra o di centro. I nostri problemi non sono politici. Siamo nati da una vocazione di "potere", perché il potere ha la forza di cambiare le cose". Inoltre, secondo Merlo "il MAIE resta un movimento culturale. In tutto il mondo c'è cultura italiana, e noi siamo gli ambasciatori oltre la rete diplomatica, tra la gente". "Quando andiamo in parlamento - ha assicurato ancora il fondatore del Movimento - non votiamo con i diktat dei vertici di partito. Siamo in Parlamento perché vogliamo sensibilizzare la politica italiana su cosa significa avere 60 milioni di italiani nel mondo, se contiamo anche i discendenti".
Oltre al "cosa siamo", Merlo ha cercato di pensare anche alle volontà future del MAIE: "aspiriamo, nelle prossime elezioni, a fare eleggere almeno un parlamentare in Europa. Senza pensare alle categorie sinistra o destra". Ciò a cui pensa, infatti, il Presidente del Movimento è, come già spiegato, al potere: "dobbiamo arrivarci, in modo che chi governa faccia politiche per gli italiani all'estero volute dagli italiani all'estero. Dobbiamo cercare di arrivare alla stanza dei bottoni, come fatto quando sono stato al governo, due volte, in cui siamo riusciti a riaprire il Consolato di Manchester, poi quello di Arona, e ancora in Germania, Uruguay, Brasile. In quegli anni in cui siamo stati al potere, siamo riusciti a fare delle cose concrete. Adesso ci stiamo rinnovando in Europa, con un progetto politico e culturale con il quale ci appoggiamo a Massimo Romagnoli". 
Ha parlato in un videomessaggio, poi, Vincenzo Odoguardi, Vicepresidente del MAIE, secondo il quale "essere MAIE significa far crescere le nostre comunità. Per Romagnoli è una missione. E sono sicuro che con lui il MAIE diventerà un punto di riferimento per le comunità anche in Europa".
Fare, competenze, appoggio, cambiamento, identità culturale, orgoglio italiano e consapevole, unione, non divisione, bisogno e futuro. Ma, soprattutto, tanto sostegno e appoggio al MAIE, al nuovo MAIE Europa, con Romagnoli. Questi i concetti espressi dai presidenti e consiglieri dei vari Comites sparsi per il vecchio continente chiamati a parlare sul palco nel giorno della nuova nomina di Romagnoli: dall'Albania alla Francia, dal Belgio alla Spagna, dall'Inghilterra all'Austria, da Montecarlo alla Germania passando anche per la Grecia. Insomma, dall'Europa.
Hanno poi preso parola i parlamentari o ex parlamentari del MAIE presenti in sala. Il primo a salire sul palco è stato l'ex deputato del MAIE, Antonio Tasso, che ha spiegato come negli ultimi anni il movimento abbia assunto una "dimensione nazionale". A parer suo, "abbiamo fatto un grande lavoro in parlamento. Abbiamo avuto un grande approccio, abbiamo fatto tante cose e siamo stati riconosciuti nella legislatura precedente con le cariche di governo. Siamo stati dei collettori di idee ed è questo il percorso che dobbiamo intraprendere per tutelare tutti i milioni di italo discendenti. Siamo sicuri che cresceremo ancora e faremo ancora meglio".
Ha fatto un breve intervento anche l'attuale deputato del MAIE eletto in Sud America, Franco Tirelli, che si è auspicato di continuare a lavorare, ora anche in Europa, "sul territorio". Secondo lui è questa "la cosa più importante". "Noi in Sud America lavoriamo dal Venezuela a Ushuaia e per questo vinciamo. La politica sembra una parola sporca ma non è vero. Sono le persone che la fanno sporca". Infine ha concluso assicurando di essere "a disposizione, dalla Camera e dal Senato, ad aiutare Romagnoli per il rilancio in UE del MAIE".
Infine, prima della chiusura, è intervenuto anche il senatore eletto in Sud America, Mario Borghese: "sono commosso per questa bellissima manifestazione. Sono alla terza legislatura e stiamo facendo tanti lavori. Ho bisogno di voi per fare arrivare tutte le richieste che arrivano dal MAIE Europa in commissione bilancio e affari costituzionali in senato. Per agire attraverso le richieste degli italiani all'estero".
Ha infine preso parola, per la chiusura dei lavori del congresso, Massimo Romagnoli che ha realizzato un intervento lungo, partecipato e appassionato. In primis ha voluto ringraziare Merlo per "l'opportunità" e per la "grande avventura" che si prospetta di fare insieme a lui e agli altri componenti del Movimento; in seguito ha sintetizzato la sua carriera politica tra Forza Italia, Comites, Movimento delle Libertà (da lui fondato) e Parlamento italiano; infine, prima di parlare della sua visione politica del presente e per il futuro, ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad entrare nel MAIE. Secondo Romagnoli, infatti, il congresso di ieri rappresenta "un atto d'amore verso l'Italia e verso gli italiani nel mondo". Questo perché, per la sua "autonomia e indipendenza", il MAIE è la scelta più logica per lui, in quanto "i partiti tradizionali e nazionali non riescono a risolvere le problematiche degli italiani all'estero. Per i loro eletti, infatti, noi italiani all'estero non siamo altro che un peso". Nonostante questo, però, Romagnoli ha voluto ricordare come ad oggi "concediamo la fiducia a questo governo, affinché si attivi per risolvere le svariate problematiche degli italiani all'estero" oltre a doversi fare carico di risolvere "i problemi legati alla disoccupazione, alla povertà, al rilancio della nostra economia, alla difesa dei nostri confini, alla salvaguardia delle nostre tradizioni, alla protezione della nostra cultura e ad avere un'immigrazione controllata"; poiché, secondo Romagnoli, "è impossibile ospitare tutte quelle persone che arrivano in Italia pagando migliaia di euro a trafficanti di esseri umani che comprano droga e alcol". Fiducia al governo anche per quanto riguarda la "salvaguardia della religione" ("il crocefisso non si tocca") e la "salvaguardia della famiglia tradizionale" (famiglia che "nasce dall'unione di una donna e di un uomo che procreano figli"). Romagnoli, dopo non aver nascosto la delusione del passato e per i negativi risultati delle ultime elezioni politiche, ha continuato spiegando ancora più a fondo la sua scelta e i propositi per il domani targato MAIE: "ho deciso di aderire con forza al MAIE perché abbiamo obiettivi comuni e perché l'unione fa la forza. Due mondi distanti, dal Sud America all'Europa, che si incontrano per essere più forti in un partito che lavora sempre con orgoglio, onestà e sacrificio. E lo abbiamo già dimostrato al CGIE, dove abbiamo ottenuto buoni risultati". Inoltre, aderisco "per non avere padrini o padroni" e per "non dipendere da lobby o multinazionali", e per fare questo dobbiamo attivare "un'opera di autofinanziamento del MAIE". Ma "dobbiamo anche procedere con costanza, impegno e lungimiranza, riattivando i concetti cardine della politica, come idealismo, militanza, organizzazione, spirito volontaristico, di servizio e di sacrificio" ha aggiunto ancora. Ma l'occhio del neo componente del MAIE punta già alle prossime elezioni europee, che si svolgeranno fra pochi mesi, dove "il MAIE sarà protagonista". E anche come italiani all'estero "dobbiamo essere protagonisti, andando a votare e sostenendo i nostri candidati in tutti e 27 i Paesi dell'UE", "dando così un segnale forte". Ma l'occhio guarda già anche al 2026, quando verranno rinnovati i Comites, e al 2027, quando inizierà la nuova consiliatura del Cgie. E per farlo "non possiamo fare campagna elettorale solo nell'ultimo mese. Dobbiamo impegnarci da subito - ha aggiunto avviandosi alla conclusione -, mantenendo quello che abbiamo e aumentandolo, aprendo circoli MAIE in Europa, formando gruppi MAIE in ogni circoscrizione Comites e lanciando la MAIE Card nei negozi. L'1 ottobre 2023 - ha concluso infine Romagnoli - è il giorno della rinascita del MAIE in Europa". (luc.matteuzzi\aise)