Ricciardi (Pd): odg Di Giuseppe grave precedente

ROMA\ aise\ - Un precedente “molto, molto spiacevole”, “molto, molto grave”. Così Toni Ricciardi, deputato Pd eletto all’estero, intervenuto ieri sera nell’Aula di Montecitorio durante l’esame degli ordini del giorno alla Legge di Bilancio.
In questa sede, il collega eletto all’estero Andrea Di Giuseppe (Fdi) ha presentato un odg, accolto dal Governo, sul voto all’estero al prossimo referendum costituzionale per eliminare il voto per corrispondenza a favore di quello nelle sedi diplomatico-consolari.
“In legge di bilancio si propone e si dà parere favorevole su un ordine del giorno che va a delegare il Governo a mettere mano alla legge elettorale a meno di 90 giorni da un voto e stiamo parlando del voto degli italiani all'estero”, ha contestato Ricciardi. “Io mi chiedo se questa procedura sia fattibile o meno. Perché io sono abituato che, quando si parla di legge di bilancio, si parla di soldi, di diritti dei cittadini italiani, che vivono in Italia o che vivono all'estero. Delegare, impegnare il Governo a modificare la legge elettorale a 90 giorni dal voto, rispetto a una circoscrizione o ripartizione, credo che rischi di aprire un precedente molto, molto grave”.
Nel replicare al deputato, il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, ricordato che “la Presidenza fa un vaglio di ammissibilità”, ha sostenuto che “nell'ordine del giorno l'impegno riguarda disposizioni normative e non delega”. L'ordine del giorno “interviene su una materia che forma oggetto del disegno di legge” di bilancio, “in quanto i commi 497, 511 e 512 recano un complesso di misure in favore degli italiani all'estero, dunque, la Presidenza l'ha ritenuto ammissibile”.
Una spiegazione che non ha convinto il deputato, secondo cui “in una legge di bilancio non si può delegare, con un ordine del giorno, la modifica della legge elettorale e delle modalità di voto a 90 giorni dal voto”.
L’odg, ha ribadito Fontana, “parla di ulteriori disposizioni normative, non parla di delega al Governo. Quindi, interviene su una materia che, come le ho spiegato, nei tre commi della legge di bilancio, 497, 511 e 512. Il criterio è quello dell'articolo 88 del Regolamento”. (aise)