Spid e patronati: Ricciardi (Pd) interroga il Governo

ROMA\ aise\ - Facilitare il lavoro dei patronati che all’estero trattano le pratiche per l’ottenimento dello Spid. Questo, in sintesi, quanto richiesto da Toni Ricciardi, deputato Pd eletto all’estero, in una interrogazione ai Ministri degli esteri e del lavoro, sottoscritta anche dal collega Fabio Porta.
“Nel febbraio 2023 – spiega Ricciardi nella premessa – la società Infocert – unico provider per l'ottenimento dello Spid (sistema pubblico di identità digitale) che consentiva l'utilizzo del video-riconoscimento per i residenti all'estero non in possesso di un documento di identità rilasciato da un'amministrazione dello Stato italiano – ha comunicato ai patronati esteri, pena la sospensione dello Spid, l'obbligo di fornire un documento italiano per chi era stato abilitato alla registrazione senza esserne in possesso, in adeguamento all'articolo 7 del regolamento Agid che recita: “L'operatore che effettua l'identificazione accerta l'identità del richiedente tramite la verifica di un documento di riconoscimento integro e in corso di validità rilasciato da un'amministrazione dello Stato, munito di fotografia e firma autografa dello stesso, e controlla la validità del codice fiscale verificando la tessera sanitaria anch'essa in corso di validità””.
“Da oltre un anno, dunque, - continua Ricciardi – gli operatori di patronato che non hanno la cittadinanza italiana e, di conseguenza, non sono titolari di un documento di identità italiano, non possono più svolgere gran parte del lavoro a cui sono assegnati, perché non hanno i requisiti fondamentali per il rilascio di un'identità digitale; l'utilizzo dello Spid consente lo svolgimento da parte dei patronati all'estero di servizi al cittadino senza gravare sulla rete consolare, ma l'applicazione letterale dell'articolo 7 del regolamento Agid rende impossibile continuare a garantire servizi a centinaia di migliaia di italiani all'estero, in particolare nei Paesi extra-europei”.
“Difatti, - chiarisce il parlamentare dem – in assenza dello Spid, i patronati dovrebbero ricorrere, per lo svolgimento delle migliaia di pratiche quotidiane, alla posta elettronica certificata, con un conseguente aggravio e rallentamento del lavoro soprattutto per Inps”.
“Gli uffici consolari – ricorda Ricciardi – sono già in affanno per mancanze strutturali e di personale e faticano a soddisfare l'attuale carico di lavoro; inoltre, il centro patronati (CE-PA) (Acli, Inca, Inas, Ital) ha evidenziato più volte la totale assenza di un dialogo da parte del Ministero del lavoro, senza aver ricevuto, ad oggi, alcuna certezza o riscontro che la problematica possa essere risolta”.
Ricordato che “già, nel marzo 2024, alcuni Senatori del gruppo del Partito democratico avevano presentato un atto di sindacato ispettivo al Ministro interrogato, senza allo stato aver avuto alcun riscontro”, il deputato chiede ai Ministri Tajani e Calderone “quali iniziative intenda intraprendere il Governo per risolvere la problematica esposta in premessa e consentire agli operatori di continuare ad assicurare l'erogazione dei servizi strumentali all'esercizio dei diritti dei nostri connazionali all'estero”. (aise)