Tripodi a Porta (Pd): massimo impegno della Farnesina per liberare Alberto Trentini

ROMA\ aise\ - “Il Governo continua a seguire con il massimo impegno la vicenda del nostro connazionale Alberto Trentini, detenuto nel penitenziario Rodeo I di Caracas. Come più volte ricordato anche in Parlamento, la Farnesina si è attivata fin dalla prima notizia del suo arresto per ottenere la sua liberazione, mantenendo nel contempo costanti contatti con la sua famiglia”. Così Maria Tripodi, sottosegretaria agli esteri, che, nella seduta di ieri in Commissione Affari Esteri alla Camera, ha risposto alla interrogazione con cui Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America, e diversi colleghi Pd, chiedeva aggiornamenti sull’azione del Governo volta alla liberazione del connazionale, anche alla luce delle recenti dichiarazioni della famiglia del cooperante che ha nuovamente sollecitato un intervento del Governo per la sua liberazione. Secondo Porta “la cautela e la riservatezza con cui finora ha agito l'Esecutivo rischiano seriamente di essere scambiata per inazione, in assenza di risultati concreti”.
Nella sua risposta, Tripodi ha ricordato che “il Signor Presidente della Repubblica, la Presidente Meloni e il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Tajani hanno dimostrato vicinanza alla famiglia Trentini in più occasioni, rassicurandoli sul continuo impegno dello Stato per la sua liberazione. Il Governo – ha confermato – sta lavorando incessantemente per riportarlo in Italia. Non è un contesto semplice, ma posso assicurarvi che non stiamo lasciando assolutamente nulla di intentato”.
“Grazie ad una costante azione di sensibilizzazione e pressione diplomatica, - ha ricordato Tripodi – il nostro Capo Missione in Venezuela ha potuto visitare il signor Trentini lo scorso 23 settembre. È stato un momento importante. Per la prima volta, abbiamo potuto verificare di persona le condizioni di salute di Alberto e trasmettergli un messaggio diretto di vicinanza da parte dello Stato italiano. Abbiamo inoltre ottenuto che potesse chiamare i propri cari in tre occasioni, nelle quali ha potuto direttamente rassicurarli circa le sue condizioni di salute”.
Il Governo, ha aggiunto, “continua a mantenere attivi tutti i canali con le autorità di Caracas. Da ultimo, nel mese di ottobre, attraverso contatti a margine di appuntamenti internazionali tenutisi a Roma, abbiamo aperto un nuovo canale di dialogo con qualificate autorità venezuelane, con l'obiettivo di esplorare ogni strada che possa contribuire ad un positivo esito della vicenda. Il nostro obiettivo resta uno solo: liberarlo. Come abbiamo fatto con i connazionali Amerigo de Grazia e Margherita Assenza. Stiamo lavorando per riprogrammare quanto prima la missione in Venezuela dell'Inviato Speciale per i detenuti italiani”.
“L'azione del Governo italiano si è svolta anche a livello multilaterale”, ha rimarcato la sottosegretaria. “Il Ministro Tajani ha infatti portato con forza il caso di Alberto Trentini – e di tutti i nostri connazionali detenuti in Venezuela – sui principali tavoli internazionali. Lo ha fatto ad esempio al G7, ottenendo che i nostri partner chiedessero formalmente la liberazione di tutti i detenuti politici ingiustamente reclusi nel Paese. Ha affrontato più volte la questione anche con il Segretario di Stato Rubio, lavorando in stretto coordinamento con gli Stati Uniti e gli altri nostri principali partner per continuare a esercitare pressione sulle autorità di Caracas”.
“Non ci siamo mai fermati. La famiglia di Alberto Trentini deve sapere che stiamo lavorando, e continueremo a lavorare, in silenzio, ma con determinazione, per la sua liberazione”, ha concluso Tripodi. “Ringrazio ancora una volta il Parlamento per lo spirito di unità e coesione con cui sta accompagnando con riservatezza l'azione del Governo in questa delicata vicenda”.
Nella replica, Porta si è detto “parzialmente soddisfatto” della risposta del Governo. “Le iniziative illustrate dalla sottosegretaria sono state assunte con ritardo”, ha affermato il parlamentare dem, prima di ricordare che “i Paesi che si sono mossi con maggiore tempestività e determinazione hanno già ottenuto la liberazione dei loro connazionali detenuti, mentre Alberto Trentini – al pari di Biagio Filieri, detenuto da tempo con gravi problemi di salute – resta ancora in carcere”.
Porta ha quindi auspicato che “il Governo organizzi in tempi rapidi una nuova missione dell'Inviato speciale della Farnesina per i detenuti italiani in Venezuela, Luigi Vignali”, dichiarandosi infine “disponibile a sostenere la sua azione – se utile – con una missione di una delegazione della Commissione Affari esteri, con l'obiettivo comune di riportare a casa il nostro connazionale”. (aise)