80 anni fa l'atomica su Hiroshima e Nagasaki/ Mattarella: crimine contro l'umanità

Foto d'archivio
ROMA\ aise\ - Ricade oggi l'ottantesimo anniversario del tragico bombardamento atomico di Hiroshima, cui seguì, tre giorni dopo, quello su Nagasaki. Città giapponesi rase al suolo dalle bombe nucleari sganciate dagli Stati Uniti. Un tragico evento, ricordato oggi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come un momento che "segnò l’esperienza di un evento apocalittico". Un evento che "disintegrarò nel bagliore di un solo istante interi quartieri delle due città, spargendo morte e devastazione in proporzioni mai conosciute prima di allora". Un evento che a pagare furono le "decine di migliaia di vittime, perlopiù civili innocenti". E non solo chi in quell'istante morì, ma anche i sopravvissuti, che patirono "molteplici sofferenze negli anni successivi". Un evento tragico, più che tragico, che rimane per l’umanità un "monito che non può essere dimenticato: l’annientamento dell’umanità la prospettiva che l’uso del nucleare ha posto dinanzi a tutti noi". Un monito soprattutto oggi, in uno scenario segnato da guerre, crescenti tensioni e contrapposizioni" per il quale il Capo dello Stato ha ribadito con forza che "l’uso o anche la sola concreta minaccia di introdurre nei conflitti armamenti nucleari appare crimine contro l’umanità".
"La architettura globale del disarmo e della non proliferazione delle armi nucleari, tra i cardini del sistema multilaterale faticosamente costruito nel secondo dopoguerra, non può essere abbandonata, a rischio di accelerare un clima di scontro - ha spiegato perentoriamente Mattarella -. A cinquanta anni dalla ratifica del Trattato di Non Proliferazione, la Repubblica Italiana ribadisce l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari, con la valorizzazione completa degli organismi internazionali di controllo predisposti a questo scopo".
"Nessuna guerra nucleare può essere combattuta o vinta, a meno di mettere a rischio la stessa esistenza della vita sul pianeta - ha spiegato il Presidente della Repubblica -. I bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki non sono solo episodi bellici tra i più dolorosi del secolo scorso, né rappresentano soltanto una ferita ancora aperta per il popolo giapponese. Le due città sono moniti eterni di una memoria universale che testimonia dove può portare la furia distruggitrice dell’uomo e, al contempo, esempio di resilienza, di ciò che è possibile costruire con la pace". (aise)