Tajani al Cgie: la legge sulla cittadinanza ha rimesso le cose in ordine

ROMA\ aise\ - Non poteva che vertere principalmente sulla nuova legge sulla cittadinanza l'incontro che il CGIE, al gran completo alla Farnesina in occasione dell'assemblea plenaria, ha avuto oggi con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani. Una riunione di saluto che però ha visto l'intervento anche della Segretaria Generale del CGIE, Maria Chiara Prodi, e quello di Tajani che ha ribadito come la riforma fosse "necessaria" ed è e resta sempre "migliorabile" anche se già ora "ha messo le cose in ordine" nei consolati.
Tajani ha quindi esordito spiegando in primis la volontà di aiutare chi in queste ore si trova all'interno delle aree di crisi: ci sono 20 mila italiani in Israele e 500 in Iran, oltre ai militari sparsi in Medio Oriente. Molte le difficoltà che si stanno riscontrando per cercare di far tornare i 500 italiani da Teheran, data la chiusura dei voli sopra l'Iran.
Passando ai temi generali riguardo alla comunità italiana residente nel mondo, Tajani ha spiegato di "star lavorando senza sosta per migliorare i servizi a tutti gli italiani all'estero"; inoltre, nel suo primo intervento ha anche spiegato come entro la fine del 2025 la Carta d'Identità Elettronica "sarà estesa a tutti gli uffici consolari". In aggiunta a ciò, Tajani ha anche ribadito la collaborazione definita "solida" con l'Inps, e il lavoro sempre costante sul "turismo delle radici" e sulla diplomazia sportiva. Infine ha anche ricordato la predisposizione di un'ampia riforma del MAECI in modo da metterlo "in linea con le esigenze di cittadini e imprese". "Entro la fine dell'anno - ha assicurato ai consiglieri - potremo sostenere dal Ministero tutti i nostri concittadini che vivono all'estero".
A seguire, è intervenuta la Segretaria Generale Prodi, che dopo aver ringraziato Tajani per la sua presenza, ha ribadito i temi centrali posti dal Comitato di Presidenza per l'assemblea plenaria di quest'anno: cittadinanza, sicurezza del voto dall'estero e gli incentivi di rientro. Poi, ha parlato anche di un'ulteriore sfida posta al centro di questi giorni e non solo: "portare la democrazia al centro di tutte le comunità nazionali e internazionali". "Noi abbiamo un ruolo di rappresentanza delle comunità italiane all'estero - ha spiegato Prodi -. Riconnettere la politica alla vita vera delle persone è una sfida".
Prodi ha quindi incentrato il suo intervento sulla riforma della cittadinanza. Una riforma definita "necessaria" anche da lei, ma, ricordando la sfida per la democrazia, ha anche ribadito la necessità da parte della politica di "capire, di sentire quale è la visione del nostro Paese quando si tocca un'appartenenza. Questo ci è stato espresso dalle comunità italiane nel mondo e abbiamo la necessità di trasmetterlo".
"La cittadinanza era già una nostra priorità - ha aggiunto ancora Prodi -. Noi stavamo facendo un ragionamento che speriamo possa essere ripreso perché era più lineare: cioè una legge di cittadinanza che possa riconoscere fino alla terza generazione e che possa dimostrare un legame vero con l'Italia attraverso la cultura". Era chiara, dunque, "la necessità della legge, ma era anche chiara la strada che volevamo percorrere e maturare durante questa plenaria. Avremo bisogno di sapere le basi su cui è stata fatta questa scelta della riforma - ha chiesto la SG al Ministro -. Sappiamo dei problemi che c'erano e vogliamo capire come sono stati affrontati". E inoltre "vogliamo sapere su che visione di futuro abbiamo a mente si baserà la cittadinanza. Abbiamo lasciato lo ius sanguinis ma non si è entrati nello ius soli". E oltretutto c'è la questione "dell'attacco alla doppia cittadinanza, che per noi è inaccettabile". Così come risposte e rassicurazioni, la Segretaria Generale ne ha chiesti riguardo alla "trasmissibilità" della cittadinanza.
Tutte queste sono state "decisioni prese senza di noi, e sono decisioni che creano confusione e frustrazione dalle nostre comunità". Mentre "le nostre comunità ci sostengono quando lavoriamo in sinergia alle istituzioni dell'Italia". "Sappiamo che le decisioni sono state già prese - ha concluso Prodi -, noi vorremmo giocare d'anticipo, e quindi vorremmo rivedere le disposizioni perché presentano problemi nei nostri territori e il futuro dei nostri figli ci tocca da vicino. Attendiamo con fiducia. La nostra collaborazione è piena. Abbiamo bisogno di essere considerati degli alleati".
Il Ministro Tajani ha poi risposto alla relazione di Prodi ricordando la "realtà che c'era" prima della riforma. "In molti paesi si vendeva la cittadinanza italiana. C'erano agenzie che procuravano documenti fasulli. C'erano i "black friday" della cittadinanza in Argentina e Brasile. Ho trascorso tanto tempo da italiano all'estero, so cosa significa essere italiani e la cittadinanza è una cosa seria. E essere italiani significa appartenere e conoscere la lingua. Nei consolati sono successe tante cose, tante pratiche strane. Il testo del governo è stato un testo che le ha rimesse in ordine. Poi - ha aggiunto il Ministro -, tutto è migliorabile. Il testo è stato già modificato e migliorato dal parlamento. Però era tempo di porre fine agli imbrogli. C'era troppa gente che lucrava sull'italianità. La cittadinanza non è solo avere un passaporto in tasca. Qualcosa andava fatto".
Da segnalare, infine, l'abbandono della riunione prima della conclusione dei lavori di diversi consiglieri di Germania e Svizzera, in aperta protesta con il Ministro per l'approvazione del DL Cittadinanza. Una legge che "ha ristretto in maniera drastica la trasmissione della cittadinanza e l’ha condizionata a molte variabili generando disparità di trattamento tra connazionali, in particolar modo se in possesso di altra cittadinanza". (luc.mat.\aise)