Mattarella a Parigi: l’incontro con i segretari di legazione in Ambasciata

PARIGI\ aise\ - “I giovani diplomatici hanno un ruolo fondamentale nella promozione di un dialogo costruttivo tra le Nazioni”. È quanto sostenuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che arrivato ieri a Parigi ha incontrato, all'Ambasciata italiana, i giovani diplomatici italiani e francesi riuniti nell’ambito degli scambi previsti dal Trattato del Quirinale.
Nel salutarli, il Presidente – che oggi insieme al Presidente Macron ha inaugurato la mostra “Napoli a Parigi - Il Louvre invita il Museo di Capodimonte”, allestita al Louvre fino all’8 gennaio 2024 – ha sostenuto che “favorire oggi l’incontro dei nostri diplomatici significa sviluppare nuovi legami; anche sviluppare amicizie, come accade in ogni esperienza comune, e come voi stessi avrete certamente sperimentato durante questi lavori. In futuro vi ritroverete verosimilmente in qualche sede - Ambasciata, Nazioni Unite, Bruxelles - e il confronto, la collaborazione saranno resi più facili dai legami che avrete costruito oggi. Questa e altre norme del Trattato guardano al futuro ma hanno radici antiche”.
“Il giorno in cui è stato firmato – ha ricordato Mattarella - , tra gli altri riferimenti, pensavo ad alcune parole del Generale de Gaulle, pronunciate ad Algeri, il 27 luglio 1943. Sono parole che avevo ricordato qualche mese prima, avendo l’onore di parlare alla Sorbonne. Erano trascorsi appena due giorni dalla caduta del fascismo e De Gaulle parlò di “stretta vicinanza” e di “interdipendenza tra due grandi popoli latini”. Ed erano giorni travagliati. I rapporti tra Italia e Francia sono – lo sappiamo bene - secolari. E sarà vostro compito continuare ad alimentarli”.
“Insieme, - ha detto ancora il Presidente – nel dopoguerra, abbiamo contribuito alla fondazione dell’Unione Europea intorno ad un nucleo di valori condivisi: democrazia, tolleranza, solidarietà. Nel corso del tempo si accresce la riconoscenza nei confronti di quei grandi statisti che, con visione e coraggio, ne avviarono il percorso. A partire dalla Dichiarazione di Robert Schumann del 9 maggio 1950, che indusse i sei Paesi fondatori a mettere in comune l’energia di allora: il carbone e l’acciaio. Nei nostri giorni abbiamo faticato molto per conseguire soltanto un modesto tetto al prezzo del gas”.
“Abbiamo molto da recuperare in fiducia e in fede nel futuro”, le parole del Capo dello Stato. “Insieme, giovani funzionari francesi e italiani, rappresentate il fulcro di questa speranza. La vostra passione, conoscenza, dedizione, sono indispensabili per la costruzione europea, per la sua crescita, per la sua evoluzione, per affrontare le crisi di oggi e le sfide del futuro. E, alzando lo sguardo anche al di là del nostro continente, sarà vostro compito inoltre alimentare costantemente il dialogo e la comprensione reciproca, per contribuire allo sviluppo pacifico delle relazioni internazionali, lavorando per risolvere i conflitti, per la promozione dei diritti umani, per la difesa dell'ambiente”.
“Sono convinto – ha detto ancora Mattarella – che abbiate abbracciato questa missione con entusiasmo, consapevoli che il vostro lavoro richiede competenza, visione e profondo senso delle Istituzioni. Sarete certamente pronti ad ascoltare, a valutare le differenti prospettive, a tener conto delle situazioni mutevoli che il mondo via via presenta. Si tratta di un ruolo e di un compito affascinanti”, ha concluso il Presidente rivolgendo ai diplomatici “gli auguri migliori per il successo di queste giornate e per il vostro futuro”. (aise)