Cittadino Canadese/ Giselle incanta Ottawa nella Prima al National Arts Centre – di Carla Bonora

Ph. National Ballet of Canada

OTTAWA\ aise\ - “Diagonali del corpo di ballo eseguite impeccabilmente in tutù lungo bianco ricamato, mentre Albrecht, Naoya Ebe, disegna con il suo corpo un perfetto arabesque. Giselle, Tirion Law, nominata da poco prima ballerina, volteggia con grazia ed eleganza nel pas de deux alternandosi al pas de six del corpo di ballo, colonna portante del balletto. Sono alcune delle immagini che rimangono impresse nella memoria dopo la prima di Giselle che il National Ballet of Canada ha presentato lo scorso fine settimana al National Arts Centre. Applausi a scena aperta durante i pas de deux e le esecuzioni del corpo di ballo per il grande capolavoro del balletto classico del XIX secolo, emblema dello spirito romantico dell’epoca”. Ne scrive Carla Bonora su “Il Cittadino Canadese”, settimanale diretto a Montreal da Vittorio Giordano.
“Sempre attuali i temi trattati: i sentimenti in tutte le sue forme come il desiderio, l’amore, il tradimento, la vendetta, la follia, il perdono, la catarsi, sentimenti che offrono allo spettatore un’immersione totale nel cuore delle passioni umane e delle forze soprannaturali. La versione di Giselle di Sir Peter Wright, basata sull’originale di Jean Coralli, Jules Perrot e di Marius Petipa, è stata introdotta nel repertorio del National Ballet of Canada già nel 1970, considerato da molti il più grande balletto del suo tempo. Prima dello spettacolo, estremamente interessante è stato l’incontro con alcuni artisti che il NAC ha organizzato per il pubblico animato da Caroline Ohrt, Direttrice generale della Danza del teatro. Heather Ogden, étoile dal 2005, con il ruolo di Giselle in alcune delle rappresentazioni, e Xiao Nan Yu, ballerina ed oggi nelle vesti di coach, hanno sottolineato quanto, nel primo atto, la forza drammatica del ruolo interpretativo sia cruciale per il ruolo di Giselle. Come ha scritto Hope Muir, Direttrice Artistica Joan e Jerry Lozinski National Ballet of Canada nella sua introduzione, Giselle è stata definita dal critico Cyril Beaumont “l’Amleto della danza” per le spiccate doti interpretative che il ruolo richiede. L’opera, ambientata nella Germania medievale, durante la vendemmia, nel primo atto racconta la storia di Giselle, giovane contadina corteggiata da due pretendenti: Hilarion, guardacaccia, e Albrecht, che si finge un semplice contadino, ma in realtà è un nobile già promesso in matrimonio. Quando Hilarion rivela la verità a Giselle smascherando il nobile Albrecht, impazzisce per il dolore e si toglie la vita. L’interpretazione di Tirion Law è sublime, la sua capacità interpretativa eguaglia le doti tecniche, la leggerezza e l’evanescenza contraddistinguono le variazioni eseguite con Albrecht, un bravissimo Naoya Ebe. Dal pubblico applausi a scena aperta anche per il corpo di ballo, che rivela indiscusse doti tecniche e leggerezza nell’esecuzione, catturando lo sguardo dello spettatore avvolto da un magico silenzio in sala.
Il secondo atto si apre con la scenografia di Desmond Heeley in cui luce e ombra, vita e morte si intrecciano inesorabilmente, trasmettendo un’atmosfera cupa ed ombrosa grazie al sapiente uso delle luci di Gil Wechsler. La magia del corpo di ballo che interpreta le Villi, spiriti irrequieti delle ragazze morte prima delle nozze guidate dalla fredda regina Myrtha interpretata dalla bravissima Jeannine Haller, cattura l’attenzione come in una magia, circondando il palcoscenico di un’aurea sublime grazie alla coreografia sapientemente eseguita ed ai costumi evanescenti. Giselle sfida Myrtha per difendere il suo amato, oltre la stessa morte. La bravura tecnica e l’espressività di Tirion Law trasmettono allo spettatore una sensazione di leggerezza, ma anche di profonda tristezza che culmina in applausi scroscianti ed ovazione finale. Su musica di Adolphe Adam, un plauso al Direttore d’Orchestra Julian Pellicano con l’Orchestra del National Arts Center”. (aise)