Il Centro/ I 40 anni di Generoso D'Agnese dedicati all'abruzzese all'estero da emigrante di ritorno - di Dom Serafini

PESCARA\ aise\ - “Quest'anno il pescarese Generoso D'Agnese celebra i suoi primi 40 anni di giornalismo che guarda l'Abruzzo e lo riferisce ai lettori all'estero. Generoso ha guardato l'Abruzzo sempre con un occhio "stranito", poiché nato a Zurigo nel 1961 da genitori emigranti”. Ad incontrarlo è stato Dom Serafini che lo ha intervistato per il quotidiano abruzzese “Il Centro”.
“Al rientro in Abruzzo, terra della madre Sabrina D'Amore (di Rapino, mentre il padre Giacomo era di Avellino), Generoso, figlio unico, veniva bullizzato alla scuola elementare perché preferiva esprimersi in tedesco. In seguito, per imparare a difendersi, ha intrapreso il gioco del rugby, poi lasciato perdere causa acciacchi dell'etá matura.
Generoso confessa a "Il Centro": "io e tanti altri siamo figli degli emigranti che sono rientrati, ma noi siamo nati e cresciuti all'estero e per noi l'emigrazione è stata venire in Italia. Queste persone hanno vissuto il doppio trauma. In Svizzera, ad esempio, dovevo difendermi dai ragazzi che mi definivano “tschinkel”, un loro modo di disprezzarci. Quando sono tornato in Italia spesso litigavo perchè mi dicevano che ero uno straniero. So di persone che si sono messe nei guai perchè non si sentivano né italiani, nè svizzeri, francesi, belgi, americani, ecc. Penso che questo tema non sia studiato molto".
A svezzarlo nel giornalismo é stata "La Nuova Gazzetta" di Pescara nel 1985 (chiusa nel 2000), che gli permise anche di iscriversi all'Ordine dei Giornalisti (ente pubblico professionale).
"In quella redazione", spiega Generoso, "sono cresciuti molti giornalisti che in Abruzzo hanno poi trovato un ottimo percorso professionistico. Io per mia scelta ho invece preferito vivere il giornalismo come passione, lavorando in altri settori e dedicando tutto il mio tempo libero, le sere e i fine settimana, alla ricerca di notizie: ho iniziato anni prima scrivendo di temi scientifici e ambientali e mi sono imbattuto casualmente nei temi dell’emigrazione abruzzese, temi che sono poi diventati il mio pane quotidiano".
A farlo dirigere verso gli abruzzesi all'estero é stata soprattutto la collaborazione con la rivista "Abruzzo nel Mondo" nel 1988, che gli ha poi aperto le porte verso le pubblicazioni per gli italiani all'estero; ad un certo punto arrivate a 10 (inclusi "Il Ponte" di Copenhagen, "Il Corriere d'Italia" di Francoforte, "Utopia" di Londra, il "Cittadino Canadese" di Montreal, "Il Marco Polo" di Vancouver, ed "AmericaOggi" di New York). Queste si sono aggiunte alla collaborazione con altre sette riviste pubblicate in Italia.
"Per me, figlio di emigranti, nato e vissuto all’estero", confessa D'Agnese, "cercare notizie sui nostri abruzzesi è diventato del tutto naturale, e grazie al fondatore Nicola D’Orazio ho potuto trasferire la mia passione sulle pagine del suo mensile "Abruzzo nel Mondo" [oggi diretta da Antonio Bini], che da oltre 35 anni rappresenta la mia casa e che forse ancora oggi detiene il record di unico giornale abruzzese arrivato fin nella Nuova Caledonia (dove fino a qualche anno fa viveva una piccola comunità emigrata da Ortona)". L'impegno giornalistico di Generoso é proseguito attraverso "Il Messaggero di Sant'Antonio (distribuito in 148 paesi del mondo) ed oggi anche come redattore di una rubrica sui missionari per "L'Osservatore Romano", il quotidiano del Vaticano, e come conduttore di programmi televisivi.
Generoso é anche autore di quattro libri (incluso "L'Abruzzo degli anni '90") e co-autore di otto libri (incluso "AbruzzoAmerica del 2002, "Abruzzo Stars & Stripes" del 2019, e "Hollywood nasce in Abruzzo" del 2023).
"Quando iniziai a occuparmi di emigrazione", conclude Generoso, "il tema era ridotto ai minimi termini. La memoria collettiva aveva rimosso questo capitolo ed i corregionali che avevano avuto successo erano visti quasi con fastidio dagli abruzzesi che non avevano mai avuto a che fare con l’emigrazione. Oggi il tema dell’emigrazione ed espatrio ha trovato la sua giusta collocazione, valorizzando quel merito che tanti nostri conterranei si sono conquistati con impegno e genialità anche grazie alle testimonianze di Goffredo Palmerini e alla rubrica de "Il Centro". Oggi ci sono giornalisti giovani che si stanno appassionando all’argomento: in Abruzzo vorrei citare Silvia Mosca, di Scanno, cui spero di cedere il testimone per la nuova generazione che avanza, di quella scintilla che nacque nel 1985 e che mi ha permesso di conoscere storie straordinarie di abruzzesi nel mondo”". (aise)