Italoamericano.org/ Tracing Italian Roots: mappare la storia d’Italia lungo l’America – di Francesca Bezzone

SAN FRANCISCO\ aise\ - “Le tracce della diaspora italiana negli Stati Uniti sono innumerevoli, ma tendiamo a trovarle nascoste negli archivi, nei nomi delle strade o nei ricordi di famiglia. Le cose però, sono destinate a cambiare grazie a un nuovo progetto lanciato dal COMITES di Washington D.C., volto a rendere nuovamente visibili tutte queste tracce e a collegarle, una a una, ai luoghi in Italia dove ogni storia ha avuto inizio. Chiamato Tracing Italian Roots, il progetto è un’ambiziosa mappa digitale che registrerà i contributi italiani e italoamericani alla regione della capitale e li collegherà alle loro città d’origine oltreoceano”. Ne scrive Francesca Bezzone su “l’ItaloAmericano.org”, magazine diretto da Simone Schiavinato.
“L’idea nasce da una semplice domanda: che aspetto ha l’impronta italiana a Washington? Chiese, caffè, scuole e istituzioni culturali raccontano tutti una parte della storia, ma l’obiettivo è costruire un’unica mappa interattiva che le unisca e colmi le lacune con storie personali che non sono mai arrivate sui libri di storia. Il progetto, sviluppato come affermato dal COMITES D.C. con il supporto del Ministero degli Affari Esteri italiano (MAECI), è il primo del suo genere negli Stati Uniti.
Washington è stata scelta come città pilota, ma l’iniziativa si estenderà probabilmente in seguito ad altre regioni americane. Certamente, la capitale, con le sue ambasciate, le sue università e la sua lunga storia di presenza italiana, offre il punto di partenza perfetto: nel corso dell’ultimo secolo, gli italiani hanno contribuito a plasmare la vita accademica, l’architettura e la cultura gastronomica, eppure nessuna documentazione completa ha mai raccolto le loro storie. Tracing Italian Roots intende fare esattamente questo attraverso un’app web che consentirà agli utenti di esplorare una mappa digitale e scoprire quanta parte dell’Italia vive ancora nell’area di D.C., Maryland e Virginia.
Ogni punto sulla mappa rappresenterà una persona, un’istituzione o un luogo con un legame italiano documentato; cliccando su una posizione, verranno visualizzati brevi testi, foto e link alla città d’origine della persona o della famiglia in Italia. Alcune voci racconteranno storie familiari di scienziati, artisti e diplomatici, mentre altre si concentreranno su personaggi comuni che hanno costruito comunità lontane da casa. L’obiettivo è soprattutto quello di documentare ciò che è passato inosservato fino ad ora: piccoli negozi di alimentari, laboratori artigianali, insegnanti, famiglie e italoamericani di seconda generazione che hanno contribuito alla vita locale in modi più discreti.
La piattaforma unisce il lavoro di storici, studenti e volontari: quest’estate, COMITES ha lanciato un bando per due giovani collaboratori che fornissero assistenza nella ricerca, nell’inserimento dati e nella sensibilizzazione della comunità. Il bando, pubblicato su siti di informazione italiani e italoamericani, invitava studenti o neolaureati a presentare domanda, che potessero dedicare tre mesi al progetto. La collaborazione ha contribuito a stabilire un metodo di lavoro per la raccolta e la verifica delle storie, con l’obiettivo a lungo termine di coinvolgere scuole, università e associazioni locali nell’ampliamento del database.
La presentazione ufficiale di Tracing Italian Roots si è tenuta il 20 ottobre 2025 presso l’Italian Cultural Society di Chevy Chase, nel Maryland, in collaborazione con GlobalMedia IT. L’evento ha presentato il progetto alla comunità, ha mostrato il funzionamento della piattaforma digitale e spiegato come le persone possono contribuire con le proprie storie o suggerirne di nuove.
La prospettiva bidirezionale del progetto lo rende davvero distintivo. Ogni storia inserita nel database di Washington è collegata a un luogo specifico in Italia e il collegamento è visivo: l’utente può vedere una linea che unisce i due luoghi. Una famiglia abruzzese che ha aperto un caffè a Georgetown, un architetto fiorentino che ha lavorato a un edificio federale, un musicista siciliano che ha insegnato in un conservatorio di Washington, appariranno tutti come punti su una mappa vivente di scambi. Col tempo, i comuni italiani coinvolti potrebbero aggiungere i propri dati, trasformando la piattaforma in un registro condiviso della migrazione tra Italia e Stati Uniti.
L’idea si inserisce perfettamente nel più ampio impegno dell’Italia per promuovere quello che il Ministero degli Esteri chiama “turismo delle radici“. Attraverso programmi come Italea, lanciato a livello nazionale nel 2024, l’Italia incoraggia i discendenti degli emigranti a riscoprire i loro paesi d’origine e a entrare in contatto con le comunità locali, mentre Tracing Italian Roots offre un approccio complementare da parte americana, creando un ponte digitale prima ancora che i visitatori mettano piede in Italia. Per molti italoamericani cresciuti ascoltando frammenti di storia familiare, questo tipo di risorsa potrebbe fornire il primo collegamento concreto tra memoria e geografia.
Dietro la tecnologia, però, c’è una motivazione umana: come spiega il sito web del COMITES, il progetto mira a raccogliere “storie note e storie mai raccontate”, dando voce a coloro che hanno mantenuto viva la cultura italiana all’estero a modo loro. Alcuni di loro facevano parte di associazioni organizzate; altri lavoravano da soli, perpetuando silenziosamente tradizioni, ricette o mestieri. Raccogliendo questi frammenti, la mappa diventa sia un archivio che un gesto di riconoscimento.
Naturalmente, ci saranno anche delle sfide, soprattutto mantenere attiva la piattaforma: gli archivi digitali dipendono dalla partecipazione e il successo di Tracing Italian Roots dipenderà dalla disponibilità della comunità a condividere. A tal fine, il COMITES pianificherà programmi di sensibilizzazione nelle scuole e nei corsi di italiano, dove gli insegnanti potranno integrare la mappa nelle lezioni su migrazione e patrimonio culturale. Il team del progetto spera anche di coinvolgere l’Ambasciata d’Italia a Washington, il cui supporto è stato essenziale fin dalle prime fasi dell’idea.
Un’anteprima della piattaforma, mostrata in occasione di recenti eventi comunitari, suggerisce un’interfaccia intuitiva progettata per incoraggiare l’esplorazione; i visitatori possono ingrandire i quartieri, filtrare i risultati per periodo o cercare per regione di origine italiana. Col tempo, potrebbe evolversi in una risorsa per il turismo culturale, consentendo ai viaggiatori di progettare itinerari basati sui punti di riferimento italiani dell’area di Washington, D.C., dalle chiese storiche alle nuove attività commerciali italiane.
Se l’esperimento avrà successo, altri uffici del COMITES negli Stati Uniti potrebbero adottare lo stesso modello, creando una rete nazionale di mappe regionali che insieme raccontino la storia della diaspora italiana in America. Per ora, Washington è all’avanguardia, offrendo un esempio di come l’impegno locale e il sostegno istituzionale possano trasformare la storia in qualcosa di vivo, ricercabile e condiviso”. (aise)