La voce di New York/ L’allarme di Biden “Attenzione agli oligarchi” – di Massimo Jaus


NEW YORK\ aise\ - “Joe Biden ha pronunciato il suo discorso di addio alla nazione lanciando l’allarme su una “oligarchia” di ultra-ricchi che sta prendendo piede nel paese che insieme a un “complesso tecnologico-industriale” vìola i diritti degli americani e mette in pericolo il futuro della democrazia. Un discorso che il presidente ha tenuto con la soddisfazione di essere riuscito a far approvare a Israele e ad Hamas il cessate al fuoco e il rilascio degli ostaggi. Un successo diplomatico per lui e per la sua Amministrazione perché, alla fine, l’accordo è quello che la Casa Bianca aveva proposto a maggio dello scorso anno”. Ne scrive Massimo Jaus su “La voce di New York”, quotidiano online diretto da Giampaolo Pioli.
“Parlando dallo Studio Ovale mentre si prepara a cedere il potere lunedì al presidente eletto Donald Trump, Biden ha espresso le proprie preoccupazioni per l’accumulo di potere e ricchezza nelle mani di una ristretta cerchia di persone.
È il quinto discorso formale alla Nazione del presidente dallo Studio Ovale. L’ultimo lo ha fatto sei mesi fa quando ha annunciato la sua decisione di non candidarsi per la rielezione.
Un discorso che non è stato solo il suo addio dalla Casa Bianca, ma che ha segnato anche la conclusione della sua lunga carriera politica cominciata nel 1973.
Biden ha aperto il suo discorso non parlando del suo programma o delle sue politiche, ma piuttosto degli Stati Uniti e della sua visione di ciò che il Paese rappresenta nel mondo. Si è detto preoccupato per il fatto che l’ascesa del trumpismo rappresenti una minaccia diretta al sogno americano.
“Oggi in America sta prendendo forma un’oligarchia dotata di estrema ricchezza, potere e influenza che minaccia letteralmente l’intera democrazia, i nostri diritti fondamentali e le nostre libertà”, ha detto il presidente, aggiungendo poi che il codice fiscale deve essere riformato “non concedendo i maggiori tagli fiscali ai miliardari”.
Il suo è stato più un allarme per il Paese che un discorso di commiato, poiché alcuni degli arcimiliardari americani dopo la vittoria di Trump sono entrati nella sua corte. Elon Musk ha speso più di 100 milioni di dollari per aiutare Trump a farsi eleggere, e Mark Zuckerberg di Meta e Jeff Bezos di Amazon hanno fatto donazioni milionarie al comitato inaugurale di Trump e sono andati a Mar A Lago per parlare con lui.
Biden ha promesso una transizione pacifica del potere e augurato successo alla nuova amministrazione e all’America. Ha poi suggerito limiti di mandato di 18 anni per i giudici della Corte Suprema e il divieto per i membri del Congresso di negoziare azioni societarie. E ha detto “dobbiamo modificare la costituzione per chiarire che nessun presidente è immune dai crimini che commette mentre è in carica. “Il nostro sistema di separazione dei poteri, controlli ed equilibri forse non è perfetto, ma ha mantenuto la nostra democrazia per quasi 250 anni, più a lungo di qualsiasi altra nazione nella storia che abbia mai tentato un esperimento così audace”.
Ha anche messo in guardia sulle “profonde possibilità e rischi” che derivano dall’intelligenza artificiale esortando a garantire che l’IA funzioni per il bene e che l’America ne guidi lo sviluppo.
“Nell’era dell’IA, è più importante che mai che siano le persone a governare. E come terra della libertà, l’America, non la Cina, deve guidare il mondo nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale”, ha aggiunto.
Alla fine del suo discorso, Biden ha espresso la sua gratitudine per diverse persone, tra cui membri della sua amministrazione, militari e soccorritori. Ha ringraziato la vicepresidente Kamala Harris, che ha definito una “partner incredibile” durante il suo mandato da presidente, la sua famiglia e la first lady Jill Biden. “I miei eterni ringraziamenti a voi, popolo americano”, ha concluso Biden. “Dopo 50 anni di servizio pubblico, vi do la mia parola. Credo ancora nell’idea che questa nazione rappresenta. Una nazione in cui la forza delle nostre istituzioni, il carattere del nostro popolo contano e devono durare. Ora tocca a voi fare la guardia””. (aise)