Londra italia/ Italiani più ricchi dei britannici - di Francesco Ragni


LONDRA\ aise\ - "Dagli economisti della Banca Mondiale arriva la notizia che gli italiani sono diventati, in media, più ricchi dei britannici. Il parametro di riferimento è il reddito pro capite, ovvero il prodotto interno lordo del paese diviso per il numero di abitanti, e aggiustato per tenere in conto il costo della vita. Secondo le ultime stime, il PIL pro capite italiano è di 51.906 euro, superando di poco i 51.713 euro del Regno Unito. Una differenza minima, ma che certifica un "sorpasso" dal forte valore simbolico". A scriverne è stato il direttore del portale di informazione bilingue LondraItalia.com, che dirige dalla capitale britannica.
"Per interpretare correttamente questo risultato bisogna guardare non tanto alla crescita del PIL — simile nei due Paesi negli ultimi anni — quanto all’andamento demografico, cioè al denominatore del calcolo.
Dal 2015 al 2025, la popolazione britannica è aumentata del 5,5%, passando da 65,4 a oltre 69 milioni di abitanti. Nello stesso periodo, l’Italia è scesa da 60,2 a 59,1 milioni, una diminuzione dell’1.8%.
In altre parole, mentre nel Regno Unito la torta della ricchezza viene divisa fra un numero maggiore di commensali, in Italia — dove siamo sempre di meno — a ciascuno spetta una fetta più grande. Come recita un detto siciliano: “chiù picca semu e megghiu na passamu” (meno siamo, meglio stiamo).
Nel Regno Unito la notizia è stata accolta con un certo disincanto, quasi come una sconfitta. Il reddito pro capite viene percepito non solo come misura della ricchezza, ma anche della qualità della vita. Scivolare dietro l’Italia in questa classifica è un segnale che molti commentatori hanno considerato preoccupante.
I media più vicini alla destra, come il Telegraph, hanno puntato il dito contro le politiche del governo laburista, accusato di impoverire il Paese e di favorire un’eccessiva immigrazione.
“Persino l’Italia è più ricca della Gran Bretagna socialista di Starmer”, ha titolato il quotidiano, lasciando trasparire tra le righe un misto di sorpresa, invidia e ammirazione per il nostro Paese. Gli ha fatto eco il Times, che in un editoriale ha scritto: “La fiduciosa Italia ci mostra come si fa a rialzarsi”.
Naturalmente sappiamo bene che la situazione italiana non è esattamente rose e fiori. Il nostro Paese continua a convivere con problemi economici e sociali profondi: un debito pubblico tra i più alti al mondo, redditi stagnanti, e un divario Nord-Sud che non accenna a ridursi.
Eppure, nel confronto con il Regno Unito, l’Italia oggi appare in una luce diversa: da “malato d’Europa” a modello inatteso e fonte di ispirazione". (aise)