MalindiKenya.net/ 2 novembre, italiani in Kenya invitati al Sacrario di Nyeri

MALINDI\ aise\ - “Anche quest’anno, domenica 2 novembre alle ore 10.30, l’Ambasciata d’Italia in Kenya invita gli italiani di stanza nel Paese a partecipare alla commemorazione dei caduti in Kenya durante la seconda guerra mondiale, presso il Sacrario Militare di Nyeri, alla presenza del nuovo Ambasciatore d'Italia, Vincenzo Del Monaco. Il nostro capo missione, da poco insediatosi a Nairobi, in una mail inviata ai connazionali, ribadisce il senso della giornata e il piacere di incontrare e conoscere chi parteciperà”. A rilanciare la notizia è Freddie del Curatolo su “MalindiKenya.net”, portale da lui fondato e diretto.
““Commemoreremo i nostri caduti, renderemo loro onore e ci raccoglieremo pensando anche ai loro cari – scrive Del Monaco - a seguire, se siete d’accordo, potremmo trascorrere del tempo assieme, iniziare a conoscerci e goderci una parentesi di convivialità. Si tratterà per me anche di una “sessione di formazione”: ho parecchio da imparare sul Kenya e molto da ascoltare da chi ci vive. La mia gratitudine va al Comites per aver si attivamente contribuito all’organizzazione dell’evento. Nell’attesa di incontrarci prossimamente, porgo i saluti più cordiali”.
Il Comites Kenya, come ogni anno, organizza il trasporto per i connazionali che non possono raggiungere il Sacrario. Anche quest'anno, mette a disposizione per domenica 2 novembre un pulmino. Il Trasporto Nairobi-Nyeri e ritorno (in giornata) è gratuito, ma sarà richiesto un deposto che verrà restituito alla partenza. Per prenotarsi è necessario inviare una email entro il 28/10/2025 a dario@zecchini.org e seguire le istruzioni.
Il Sacrario Militare degli Italiani, nella cittadina a poco più di due ore dalla capitale Nairobi, è stato costruito dal Governo italiano tra il 1950 e il 1952 su un terreno offerto in concessione dalle missioni della Consolata.
Non solo accoglie le spoglie del Duca Amedeo D’Aosta, comandante delle truppe che si arresero all’esercito britannico sulle montagne etiopi dell’Amba Alagi, ma quelle di altri 700 prigionieri italiani che dal 1941 al 1946 furono detenuti in 15 campi in Est Africa e principalmente in Kenya ed erano già stati tumulati in 25 cimiteri di guerra sparsi per il paese.
All’interno del sacrario è possibile leggere i nomi dei militari che hanno perso la vita durante la prigionia, dopo essere stati deportati e costretti a lavori forzati e condizioni al limite della sopportazione umana, tra malattie infettive, insetti ed animali, cibo scarso e igiene nullo.
Lo stesso Duca d’Aosta, pur tenuto in una prigione particolare, il castello Macmillan sulle colline di Kilimambogo, già affetto da tubercolosi, morirà di malaria.
Il Sacrario di Nyeri, oltre a conservare ed esporre la tomba del Duca all’interno della chiesa e le lapidi dei prigionieri caduti, ospita parte di un monumento scolpito e istoriato dai prigionieri italiani che il Comites e il compianto studioso Aldo Manos hanno trasportato dai dintorni di Nairobi e anche le tombe che ricordano gli ascari di religione mussulmana che furono fatti prigionieri insieme agli italiani e deportati”. (aise)