MalindiKenya.net/ Il Kenya apre ufficialmente agli smart workers: nuovo permesso da residente per "nomadi digitali"


MALINDI\ aise\ - “Il Kenya ha ufficialmente aperto le porte a permessi di soggiorno speciali, e residenza, per gli smart worker e i “nomadi digitali” stranieri. Da tempo si preparava l’introduzione di un apposito “work permit” per queste categorie di persone, come già aveva annunciato lo scorso anno il presidente William Ruto. In un’informativa comunicata ai media, l’ufficio dell’immigrazione ha confermato l’introduzione del permesso di classe “N”, che qualifica appunto i nomadi digitali”. Ne scrive la redazione di “MalindiKenya.net”, portale fondato e diretto a Malindi da Freddie del Curatolo.
““Questa classe di permessi viene fornita a chi lavora da remoto per compagnie d’oltremare e ha scelto il Kenya come luogo di residenza – recita il comunicato – ricerche stimano che circa 40 milioni di giovani professionisti sono coinvolti nel mondo del digitale in campi in quanto tecnici, assistenti virtuali, programmatori e sviluppatori di App, rappresentanti, addetti a servizi di customer care, blogger, editor video, scrittori, esperti di marketing, consulenti e freelance”.
Il permesso sarà emesso a discrezione per un minimo di uno e il massimo di 2 anni per tutti gli stranieri che non hanno restrizioni per l’immigrazione nel Paese.
Requisiti indispensabili sono, lavorare con un contratto d’impiego per una compagnia registrata all’estero, oppure essere loro stessi soci o proprietari di una compagnia straniera, o ancora offrire servizi come libero professionista per clienti che sono localizzati fuori dal Kenya.
Il costo dell’avviamento della pratica sarà di 200 dollari, mentre il permesso costerà 1000 dollari all’anno.
Nell’ambito dell’introduzione del permesso “N”, sono stati ufficializzati anche altri due permessi: il classe “I”, per chi lavora per enti religiosi (20 mila scellini all’anno) e il permesso di classe “P” per i dipendenti delle Nazioni Unite, di missioni diplomatiche, organizzazioni internazionali che lavorino in settori strategici come la sicurezza, la pace e la stabilità, ma anche in scuole internazionali, ospedali o per progetti sociali. Il costo è di 1000 dollari all’anno”. (aise)