Messaggero S.Antonio/ Testa a Ginevra, cuore in Italia – di Andrea D’Addio

PADOVA\ aise\ - “Quando è in atto un bombardamento, come vengono messe in salvo le persone con disabilità che vivono in Ucraina? Quali sono i bisogni di chi vive alla frontiera tra Burkina Faso, Mali e Niger, una delle zone più difficili al mondo? Queste e tante altre approfondite ricerche, commissionate di volta in volta da Unione europea, Onu o singoli governi, sono il pane quotidiano di Marta Testa, classe 1996, di Castelfiorentino (Firenze), junior research reporting officer di Impact Initiatives, un’organizzazione non governativa con sede a Ginevra che da anni si preoccupa di assistere, con i propri studi, grandi istituzioni internazionali affinché prendano “le decisioni giuste””. Ad intervistarla è stato Andrea D’Addio per il “Messaggero di Sant’Antonio – edizione per l’estero” di maggio.
“Marta è diventata parte del team con un tirocinio iniziale, e poi è stata assunta a tempo pieno. “Per certi versi è una naturale prosecuzione delle tante esperienze, nonché del percorso di studi che ho svolto negli ultimi cinque anni – osserva Marta –. Ho ottenuto una doppia laurea, italiana e francese, in giurisprudenza. Sono stata due anni a Firenze, due alla Sorbona di Parigi, e uno, l’ultimo che, complice la pandemia, mi ha costretto ad attività parzialmente da remoto, prima in Francia e poi in Italia. Durante gli studi ho fatto diversi tirocini”.
Il primo contratto di lavoro è stato instaurato con la onlus We World, specializzata nell’assicurare i diritti fondamentali a minori e individui bisognosi di speciale protezione.
“Per loro – prosegue Marta – ho tenuto anche alcune lezioni sullo sviluppo sostenibile. Mi sono laureata a luglio 2021. Poco dopo ho vinto una borsa di ricerca per portare avanti tre progetti in contemporanea: uno sull’antisemitismo sui social media, uno sulle condizioni degli adolescenti che crescono in situazioni svantaggiate, e un altro orientato a capire se la nuova legge sull’insegnamento dell’educazione civica sia stata davvero implementata nel sistema universitario italiano. Contemporaneamente ho iniziato un master in Diritti umani e gestione dei conflitti presso la Scuola universitaria superiore Sant’Anna di Pisa, lo stesso che mi ha portato a Impact. Qui verifico soprattutto la qualità delle ricerche fatte dai miei colleghi sul campo, assicurandomi che gli standard qualitativi siano stati rispettati”.
Per quanto riguarda la vita in Svizzera, Marta ammette che ci ha messo un po’ prima di integrarsi davvero. “Solo ora posso immaginare di vedermi qui nel lungo periodo. Ginevra è una città molto internazionale. All’interno della stessa giornata mi capita di parlare inglese, francese, spagnolo e italiano. La qualità della vita è molto elevata, e ci sono tanti eventi culturali. In futuro mi piacerebbe, forse, tornare anche a Parigi, la mia città del cuore, ma il mio “per sempre” lo vedo in Italia, vicina alla mia famiglia e alle mie amicizie””. (aise)