Una possibilità in più per gli italiani che investono in Kenya: apre Cassa Depositi e Prestiti - di Freddie del Curatolo


MALINDI\ aise\ - “Le porte per gli imprenditori italiani che vogliono investire in Kenya sono sempre più aperte e presto avranno un ulteriore slancio, con l’apertura dell’ufficio di Nairobi della Cassa Depositi e Prestiti, la principale istituzione finanziaria italiana per lo sviluppo economico. La conferma è arrivata in contemporanea dall’ambasciatore d’Italia in Kenya, Roberto Natali, e dal responsabile dello sviluppo dei mercati finanziari CDP, Laurent Franciosi, durante l’evento “Italy Meets Kenya” organizzato il 10 marzo nella capitale keniana, alla presenza di un nutrito gruppo di investitori locali e italiani e di molte organizzazioni keniane. All’incontro, oltre alla Camera di Commercio keniana, ha preso parte anche Keninvest, l’autorità governativa che facilita gli investimenti, i permessi e l’inserimento nel tessuto commerciale del Kenya in maniera rapida, limpida e funzionale”. Ne scrive Freddie del Curatolo su MalindiKenya.net, portale da lui fondato e diretto.
“L’ambasciatore Natali ha aperto l’incontro ricordando l’importanza prioritaria data dal governo italiano al Kenya, sia nell’ottica del Piano Mattei per l’Africa, sia per la sua posizione strategica di hub regionale.
“Possiamo intervenire in diversi settori, in cui si apriranno possibilità grazie anche a Cassa Depositi e Prestiti. Pensiamo ad esempio alla lavorazione delle pelli, al processo di produzione di succhi di frutta e all’agribusiness in generale, ma anche a sanità, ricerca, al turismo che è nuovamente in crescita e al settore aerospaziale”. Per Natali una considerazione particolare va al settore della formazione, che può costituire una vera fruttuosa sinergia tra i due Paesi.
“Il Kenya è una nazione giovane, come tutta l’Africa – ha detto il diplomatico – il 50 per cento della sua popolazione ha meno di diciotto anni. In questo caso la formazione, oltre che l’istruzione in generale, deve essere una priorità per permettere alle nuove generazioni, che costituiscono anche la futura forza lavoro del Kenya, possano specializzarsi e trovare lavoro in patria, piuttosto che essere costrette ad emigrare altrove”.
Da parte delle associazioni locali, come ha ribadito anche l’amministratore delegato, John Mwedwa, c’è grande interesse ad accogliere le aziende italiane, perché negli ultimi anni si è vista l’attenzione per certi mercati, tra cui soprattutto quelli già citati”. (aise)