A Tel Aviv la Festa della Repubblica promossa dall’Ambasciata

TEL AVIV\ aise\ - È stata celebrata anche a Tel Aviv la Festa della Repubblica Italiana: promossa dall'Ambasciata la cerimonia – lo scorso 4 giugno – si è tenuta alla presenza di Ministri di Governo, alti funzionari, esponenti di primo piano della società civile israeliana e una folta rappresentanza di connazionali.
Introdotta dall’Ambasciatore Luca Ferrari e dal Vice Ministro degli Affari Esteri, Sharren Haskel, per conto del Ministro degli Esteri Gideon Sa’ar in missione a Berlino, la celebrazione è proseguita con un omaggio dell’Opera di Israele alla tradizione operistica italiana e l’esecuzione dal vivo di arie di Puccini e Rossini. Allestita anche una mostra curata dall’Ambasciata sul ruolo delle donne italiane nella scienza.
Nel suo discorso, riporta l’Ambasciata, Ferrari ha ripercorso i legami commerciali, culturali ed in campo scientifico che hanno dato forma ad un partenariato che dal 1949 è andato arricchendosi, alimentato quotidianamente da oltre 20 mila italiani in Israele e dalle “rispettive vibranti comunità, operatori silenziosi impegnati nella comune prosperità”.
La Repubblica Italiana e lo Stato di Israele, ha ricordato l’Ambasciatore, “sono emersi della tragedia della seconda guerra mondiale e si fondano entrambi su principi di democrazia, libertà e giustizia. Principi e valori saldi che devono costituire una bussola nel mondo che cambia, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Mattarella il 2 giugno”.
Israele, ha proseguito l’Ambasciatore, “attraversa una delle fasi più drammatiche e dolorose della sua storia. Il pogrom del 7 ottobre è una ferita aperta e 58 ostaggi sono ancora a Gaza. Roma ha risposto stando al fianco di Israele e chiedendo il rilascio incondizionato degli ostaggi. Dopo 600 giorni di guerra ci uniamo a quanti auspicano che le proposte negoziali sul tavolo possano presto essere accettate. Che la guerra ed i combattimenti possano cessare. È necessario - ha sottolineato l’Ambasciatore – un cessate il fuoco che apra ad una pace giusta. Senza Hamas e altre organizzazioni terroristiche, ma con il favore dei partner arabi e dei palestinesi. Non bisogna infatti confondere il terrorismo con l’intera popolazione palestinese. L’Italia ha ben chiara la differenza tra Hamas che usa i civili come scudi umani in sacrificio e la popolazione che porta il peso di incredibili sofferenze. Per questo il Governo si è da subito attivato per alleviare l’impatto umanitario del conflitto. Lo dimostrano le azioni promosse dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro Tajani nel quadro dell’iniziativa Food for Gaza che ha visto l’invio di oltre 100 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari nella Striscia e le evacuazioni mediche. I camion italiani donati al WFP operano nella Striscia e le attività proseguiranno senza sosta”.
L’Italia “è orgogliosa di questi risultati. Noi non siamo come quelli che combattete - ha enfatizzato l’Ambasciatore Ferrari – e questo non dobbiamo mai dimenticarlo. Noi siamo l’Occidente che promuove lo Stato di diritto, il diritto umanitario e si specchia nei diritti umani sanciti dalle Nazioni Unite. Tutto ciò deve non ci deve fare dimenticare - ha concluso l’Ambasciatore Ferrari - gli orrori dell’antisemitismo che riemergono in maniera preoccupante. Campagne di odio e la caccia agli ebrei sono inaccettabili. L’impegno del Governo italiano è massimo. Come ha ribadito il Presidente del Consiglio Meloni, l’antisemitismo è una piaga che minaccia i nostri valori democratici”. (aise)