Cracovia: l’ambasciatore Franchetti Pardo inaugura la mostra “Echi di speranza”

CRACOVIA\ aise\ - In vista dell’80º anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau che si celebrerà il prossimo 27 gennaio, l’ambasciatore d’Italia in Polonia Luca Franchetti Pardo il 16 gennaio scorso ha inaugurato all’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia l’importante mostra Echi di Speranza: Arte e Memoria dell’Olocausto, alla presenza di un folto pubblico.
La mostra, curata dallo storico d’arte ed educatore Salvatore Trapani, intende onorare le vittime del campo esplorando i loro ricordi, la resilienza e l’eredità artistica. L’esposizione mira anche a ricollegare l’arte clandestina prodotta nei campi e quella realizzata da artisti sopravvissuti ai lager alla successiva corrente degli artisti contemporanei cosiddetti “empatici” nella loro rielaborazione attualizzante della memoria dell’Olocausto. Echi di Speranza è dunque un’iniziativa di carattere transnazionale volta a mantenere viva la memoria, promuovendo l’impegno civico contro l’odio e l’intolleranza nel presente e nel futuro grazie a una rosa di artisti di diversa nazionalità (italiana, tedesca, britannica, australiana, israeliana e statunitense), sia vivi che passati, dalla forte tempra e personalità.
“Siamo forse l’ultima generazione ad avere avuto un contatto diretto con i sopravvissuti”, ha osservato l’ambasciatore. “Abbiamo quindi il compito fondamentale di ricordare e tramandare ciò che i testimoni diretti ci hanno raccontato”.
“Le due dimensioni di cui si compone questa mostra, legate al Passato e al Presente, inducono a riflettere su come il legame tra il passato e il presente siamo noi. Soltanto noi – ha concluso – possiamo assicurare questo collegamento attraverso la nostra sensibilità, la nostra cultura e il nostro impegno civile a mantenere viva la memoria della Shoah”.
La mostra, patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Varsavia, si è avvalsa della collaborazione del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau e del Museo di Sachsenhausen (Brandeburgo, Germania) e di numerosi altri partner, come il Centro Studi per la Stagione dei Movimenti di Parma e il Goethe-Institut di Cracovia. Hanno preso parte all’inaugurazione, insieme agli artisti, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Matteo Ogliari, il formatore del Museo di Auschwitz-Birkenau Michele Andreola, il Direttore del Goethe-Institut di Cracovia Claus Heimes e il curatore Salvatore Trapani. (aise)