Ripensiamo il futuro: all’Ambasciata presso la Santa Sede proposte operative per sviluppo sostenibile

ROMA\ aise\ - Lo scorso 11 maggio l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede ha ospitato a Palazzo Borromeo l'evento "Ripensiamo il futuro: proposte operative per uno sviluppo sostenibile", realizzato in collaborazione con l'Ufficio per la Promozione tecnologica e degli investimenti dell'Organizzazione delle Nazioni unite (UNIDO ITPO Italy) nel quadro della settima edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) a cui questa Ambasciata aderisce.
Obiettivo dell’incontro era quello di sviluppare una discussione sul nesso tra sviluppo sostenibile e le più innovative strategie e politiche aziendali. L'attuale contesto internazionale richiede, infatti, l'adozione di politiche più integrate, che coprano i tre pilastri dello sviluppo sostenibile: sociale, economico e ambientale.
Come ha evidenziato l'Ambasciatore Di Nitto, questo tema è molto vicino alla sensibilità della Chiesa e del Santo Padre: nell’Enciclica “Laudato si” sulla cura della casa comune, il Papa ci spinge ad un ripensamento della nostra relazione con il Creato e con il pianeta. L’ecologia integrale del Pontefice rimette al centro della visione economica la persona, rivisitando così un modello di sviluppo sbagliato e non accettando la contrapposizione tra le persone e l’ambiente.
“La nostra vocazione – ha affermato Diana Battaggia, Direttrice di UNIDO ITPO Italy - deve essere quella di cercare soluzioni concrete e innovative che possano bilanciare la necessità del progresso economico con quella della tutela dell’ambiente e la sostenibilità delle risorse ambientali”. “La mission dell’UNIDO è animata proprio dalla volontà di mettere in campo questi principi con uno sguardo rivolto alla tutela dei diritti umani”, ha proseguito.
Marco Giungi, Capo Unità per le strategie e i processi globali multilaterali della cooperazione italiana allo sviluppo del MAECI, si è soffermato invece sulla riforma dell’articolo 41 della Costituzione italiana, che traccia un limite alla libertà dell’impresa economica proprio nell’ambiente e nella salute. Giungi ha quindi sottolineato come l’interconnessione evidenziata nella Laudato si' si rifletta nell’Agenda 2030, un piano d’azione adottato nel 2015 dalla comunità internazionale per una vera e propria trasformazione della società, con obiettivi complementari ed interconnessi.
Matteo Rizzolli, Professore alla LUMSA e Membro del Comitato scientifico dell’Evento The Economy of Francesco ha ripercorso la storia di un movimento che è nato su impulso di una lettera di Papa Francesco (pubblicata nel 2019, periodo intercorrente tra l'Enciclica Laudato si' e l'Enciclica Fratelli Tutti) rivolta agli “under 35” impegnati nel sociale, imprenditori e studiosi di economia.
Traendo ispirazione da queste riflessioni, sono intervenuti alcuni rappresentanti del settore privato impegnati nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: Roberto Coin, Presidente di Roberto Coin S.p.A; Sara Roversi, Presidente del Future Food Institute; Elodia Gagliese, Responsabile Sostenibilità di Acquedotto Pugliese S.p.A.; e Daniela Ropolo, Responsabile Sostenibilità di CNH Industrial.
Il dibattito è stato moderato da Carlo Marroni, giornalista de Il Sole 24 Ore. (aise)