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ROMA – focus\ aise - Il programma IMDEA, sostenuto dalla Comunidad de Madrid, ha permesso la realizzazione di sette centri di ricerca, negli ultimi venti anni, attivi in settori strategici e su temi che li rendono unici su scala nazionale. I centri IMDEA, distribuiti omogeneamente in diverse aree attorno alla capitale, sono dedicati a studi di materiali innovativi, scienza dell'alimentazione, proprietà e uso responsabile dell'acqua, nanoscienze, reti di comunicazione, energie rinnovabili, Software.
L’addetto scientifico presso l’Ambasciata d’Italia a Madrid, Sergio Scopetta, è stato invitato a visitare quest'ultima realtà, il centro IMDEA Software, ospitato in una struttura innovativa di grande pregio architettonico nella prima periferia nord-occidentale di Madrid.
Il direttore della struttura, Manuel Carro, ha accolto Scopetta illustrando a questi come il centro, in pochi anni di attività, sia riuscito a collocarsi tra le migliori istituzioni a livello assoluto, considerando la produzione scientifica nei settori dell'Informatica: linguaggi di programmazione, sicurezza, logica e verifica.
Questo successo si basa essenzialmente sull'oculata politica di reclutamento di talento internazionale da parte del centro, che si traduce anche in attrazione di fondi di ricerca pubblici e privati, che integrano sostanzialmente quelli strutturali della Comunidad de Madrid.
Regolare è anche il flusso di ricercatori italiani in IMDEA, presenti oggi con 13 unità di personale ricercatore, pari a circa il 20 % del totale, dei quali 5 sono "Faculty members" su un totale di 21. Si tratta di Dario Fiore, Alessandra Gorla, Marco Guarnieri, Alessio Mansutti e Srdjan Matic, che hanno svolto gli studi universitari in Italia, fino alla Laurea Magistrale.
Scppoetta li ha incontrati e dalla riunione con questa “eccellente comunità di connazionali”, ha riferito l’addetto scientifico, “sono emerse utili indicazioni sulle caratteristiche del flusso di laureati in informatica italiani e interessanti spunti per future collaborazioni con centri di ricerca del nostro Paese. L'Ambasciata d'Italia a Madrid”, ha concluso, “seguirà con grande attenzione queste dinamiche”.
“Why is weather, on Earth and in Space, so fundamental for our lives? The new frontier of Space Situational Awareness” è il titolo della conferenza con cui il Consolato Generale d’Italia a Francoforte celebrerà la Giornata Nazionale dello Spazio 2024.
L’evento si terrà il 12 dicembre, alle ore 19, presso il Physikalischer Verein e vedrà come relatore ospite Flavio Murolo dell’EUMETSAT di Darmstadt.
L’incontro, moderato da Franco Marchese di ESA-ESOC, si svolgerà in lingua inglese e sarà ad ingresso libero previa prenotazione tramite email a francoforte.culturale@esteri.it.
La conoscenza del meteo, come informazione istantanea e soprattutto come capacità di previsione, si è rivelata una risorsa non solo per ragioni commerciali e finanziarie, ma sempre più per il posizionamento strategico, la geopolitica e purtroppo anche in situazioni di conflitti armati. Ha plasmato le nostre culture, le nostre religioni e il nostro modo di vivere e di socializzare. Le persone si caratterizzano e si comportano rispecchiando la situazione climatica delle loro terre. In un modo o nell’altro. Ma ora, anche se non tutti se ne sono ancora resi conto, siamo sull’orlo di un profondo cambiamento, un cambio paradigmatico che condizionerà il resto delle nostre vite e di molte generazioni a venire.
In occasione della XI Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, l’Ambasciata d’Italia a Londra ha ospitato una serata davvero unica per celebrare il grande compositore Giacomo Puccini, del quale quest’anno ricorre il centesimo anniversario dalla scomparsa.
L’evento, intitolato “L’Eredità di Puccini: 100 Anni di Sublime Opera”, ha onorato il genio senza tempo di Puccini, esplorando al contempo le profonde connessioni tra l’arte, la cultura e la cucina italiana.
Conosciuto per i suoi capolavori La Bohème, Tosca e Madama Butterfly, Puccini non è stato solo un gigante della musica, ma anche un appassionato conoscitore delle tradizioni culinarie italiane. Nato a Lucca, in Toscana, Regione celebre per il suo ricco patrimonio gastronomico, l’amore di Puccini per i sapori della sua terra natale era vivido e sfaccettato quanto le sue composizioni. “L’unica cosa che mi piace più di comporre è mangiare”, amava dire, racchiudendo così il suo entusiasmo per la vita e il suo profondo apprezzamento per la cucina italiana.
“Questa celebrazione ci ricorda una verità più profonda: la cucina italiana è molto più di una semplice raccolta di ricette. È un linguaggio universale che unisce le persone al di là dei confini, oltre ad essere un simbolo del nostro patrimonio”, ha dichiarato nell’occasione l’ambasciatore d’Italia nel Regno Unito, Inigo Lambertini. “La musica di Puccini, proprio come i piatti che amava, è una celebrazione dell’emozione, della bellezza e della gioia di vivere”.
L’evento ha unito in modo perfetto la sublime musica di Puccini con le tradizioni culinarie da lui tanto apprezzate. Il programma musicale, sotto la direzione del Maestro Anthony Legge, ha visto l’esibizione della soprano Katerina Mina, la mezzosoprano Victoria Simmonds, il tenore Dominic Natoli e il baritono James Cleverton.
Dopo la performance operistica, gli ospiti hanno potuto sorseggiare un cocktail Puccini rivisitato. Ispirata all’amore di Puccini per il vino bianco frizzante e il succo di mandarino, la bevanda è stata creata in collaborazione con l’Accademia della Cucina e l’Associazione Lucchesi nel Mondo. Il drink, delicato ed effervescente, è stato un brindisi al palato raffinato del Maestro.
In accompagnamento alla musica e i cocktail, sono stati serviti piatti tratti dal libro “Buon Appetito, Maestro – Le Ricette di Giacomo Puccini”, fra i quali delizie tradizionali toscane come polpette, crostini con pâté e timballo, a testimonianza dell’amore di Puccini per i sapori rustici e sostanziosi che hanno ispirato e nutrito uno dei più grandi compositori della storia.
L’evento ha evidenziato ancora una volta la ricchezza senza tempo della cucina italiana, che rappresenta una parte vitale del nostro patrimonio culturale, oltre ad essere un linguaggio universale che trascende i confini.
Nel Regno Unito, la cucina italiana continua a prosperare, mescolando tradizioni senza tempo con influenze moderne, a testimonianza dello spirito innovativo degli italiani all’estero. (focus/ aise)