Fare rete (3)

ROMA – focus/aise - “Continua l’impegno della nostra Ambasciata per promuovere e far conoscere sempre meglio in Georgia la varietà e il patrimonio culturale dell’Italia, Paese protagonista della scena culturale internazionale. Oggi abbiamo portato a Tbilisi l’arte dei due geni italiani, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio, questa volta sotto forma di una performance che unisce le arti figurative, la musica e il teatro”. Con queste parole l’ambasciatore d’Italia in Georgia, Massimiliano D’Antuono, si è rivolto ai numerosi ospiti dell’evento organizzato dall’Ambasciata e svoltosi il 24 settembre presso lo storico Teatro Statale di Drama Kote Marjanishvili di Tbilisi.
La Compagnia teatrale napoletana “Teatri 35”, che da più di 20 anni lavora nel campo della sperimentazione teatrale, ha portato sul palco uno spettacolo in forma di “tableaux vivants”, omaggio al genio della scultura di Michelangelo e al divino della pittura di Raffaello. Grazie al perfetto equilibrio tra gesti, colori, percezioni visive e musica, il pubblico ha potuto sperimentare un nuovo modo di concepire l’arte e vivere un’esperienza unica, immergendosi nelle opere dei due grandi artisti del Rinascimento italiano.
Gli attori Gaetano Coccia, Francesco O. De Santis, Antonella Parrella, Nicola Varallo, Andrea Loffa, Vittoria Rejna Negri e Martina Mirco hanno “portato in vita” circa 20 delle più famose opere dei due geni italiani, mentre i brani dei più grandi compositori di barocco, tra cui Vivaldi, Bach, Corelli, Händel, Merula e Locatelli, sono stati interpretati da Ilham Nazarov, contro tenore azero, il tiorbista georgiano Giorgi Kuzanashvili e l’Orchestra da camera di Stato “Georgian Sinfonietta”.
Lo spettacolo, la cui presentazione in Georgia è stata resa possibile grazie al sostegno di TBC Bank, sponsor delle attività culturali promosse dall’Ambasciata d’Italia in Georgia nel 2024, fa parte dell’evento promozionale della Regione Campania in Georgia, organizzato dall’Ambasciata d’Italia in Georgia che si svolgerà durante l’autunno 2024 nella capitale georgiana. Lo spettacolo ha riscosso un grande successo e si è concluso con un lunghissimo applauso e una standing ovation del pubblico.
Venerdì scorso, 20 settembre, presso il Chengdu Century City New International Convention and Exhibition Center di Chengdu, è stato ufficialmente inaugurato il Padiglione Italia alla X edizione della Sichuan Agricultural Expo.
Curato congiuntamente dal Consolato d’Italia a Chongqing e dalla Camera di Commercio Italiana in Cina, il padiglione ha ospitato per quattro giorni alcune tra le più attive aziende operanti nei settori agroalimentare e vitivinicolo.
“La presenza dell’Italia a una manifestazione fieristica di grande rilevanza, a livello non solo regionale ma anche nazionale, come quella che si apre oggi costituisce un’importante occasione per consolidare ulteriormente le relazioni bilaterali tra Italia e Sud-ovest della Cina in campi strategici come quello agricolo e agroalimentare”, ha sottolineato, nel corso della cerimonia di inaugurazione, il console generale d’Italia a Chongqing, Fabio Schina, il quale ha poi manifestato la propria soddisfazione per la possibilità di “presentare la nostra tradizione agricola e la qualità dei nostri prodotti in un Paese dinamico e in crescita come la Cina”.
“La Cina continua ad essere uno dei principali mercati di sbocco per le esportazioni italiane in Asia”, ha aggiunto Schina, sottolineando come il Paese asiatico rimanga tra le principali destinazioni dei prodotti agroalimentari europei.
Hanno preso parte al taglio del nastro anche il vice presidente per l’Ovest della Camera di Commercio Italiana in Cina, Paolo Bazzoni, nonché, in rappresentanza delle autorità e degli organizzatori della fiera, il membro del Consiglio di Amministrazione del Sichuan International Expo Group, Chen Ke, e il presidente di Sichuan International Exhibition, Zhao Gang.
Nel contesto delle iniziative organizzate dall’ambasciatrice d’Italia a Seoul, Emilia Gatto, per celebrare la prima Giornata dello sport italiano nel mondo, lo staff dell’Ambasciata ha dato il benvenuto ai giocatori della “Nazionale solidale” di calcio, giunti in Corea per competere nel torneo mondiale homeless World Cup, a cui partecipano oltre quaranta Paesi.
L’evento fa seguito alla giornata dedicata alla cooperazione in ambito sportivo fra Italia e Corea organizzata in Residenza e a cui hanno partecipato, fra gli altri, il capitano della Vero Volley Monza Thomas Beretta, la star della pallavolo femminile coreana Kim Yeon-koung e il campione olimpionico coreano di ciclismo Park Sung-baek.
Matteo, Alessandro, Luca, Mihai, Manuel, Ivan e Gianmarco hanno condiviso le loro esperienze di rinascita grazie allo sport, raccontando come abbiano lasciato alle spalle alcool e stupefacenti e siano andati oltre per riprendersi la propria vita. Nei loro occhi un passato difficile, che pian piano sbiadisce sostituito dalla consapevolezza di avercela fatta, di avere un obiettivo e un percorso tra salite e discese, ma sempre in avanti.
Giorgio Gerizza, psichiatra e “guida” oltre che allenatore, affiancato da Michael Scorletti e Mirko Bigatton, rappresentano quella moltitudine silenziosa, operosa e instancabile, di connazionali che in Italia e all’estero hanno dedicato sé stessi e il loro bagaglio di esperienze professionali ad aiutare il prossimo e in particolare i più vulnerabili e gli emarginati.
Giorgio ha avviato un percorso di accompagnamento, sostegno e guida di giovani che, grazie anche ai valori dello sport, hanno ripreso possesso della loro vera essenza e a loro volta aiutano chi ha vissuto le loro stesse difficoltà, chi ha compiuto scelte sbagliate, ma che c’è sempre modo di raddrizzare.
“Tutti i ragazzi hanno il mio numero di telefono. Sanno che posso chiamarmi in qualsiasi momento. Ci sono per loro, come loro ci sono sempre per me. E quando ci chiamiamo, c’è sempre un fortissimo rispetto reciproco”. Dall’emarginazione volontaria alla rinascita, sancita dallo stemma della nazionale che orgogliosamente sfoggiano sulle proprie maglie: “Abbiamo due stelle, perché abbiamo vinto due campionati mondiali. Vogliamo e possiamo vincerne ancora, per noi e per tutti coloro che hanno creduto e continuano a credere in noi”.
L’esperienza in Corea è vissuta entusiasticamente: “un Paese che da subito ha mostrato di volerci bene. Sono estremamente aperti e disponibili verso di noi. Un popolo rispettoso, calmo pur nel caos di una metropoli dalle dimensioni di Seoul. Mi piacerebbe trasferirmi qui, si sta davvero benissimo!”.
I ragazzi si sono congedati salutando lo staff dell’Ambasciata prima di salire, in fila ordinata, in perfetto stile locale, su un autobus che li ha portati allo stadio. Italia e Corea, in nome dei valori dello sport, si sono scoperte ancora più vicine. (focus\ aise)