Fare rete (3)

ROMA – focus\ aise - I social media e il mondo digitale rappresentano sempre di più un terreno decisivo per orientare l'opinione pubblica, specialmente nei momenti cruciali delle elezioni. Questo è stato il tema centrale dell'ultimo incontro della Digital Diplomacy Series, organizzato dall'Ambasciata d'Italia a Washington, un ciclo di eventi che da 12 anni esplora l'intersezione tra tecnologia e diplomazia.
L'Ambasciatrice d'Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, ha dato il via ai lavori con un discorso che ha posto l'accento sul peso crescente dei social media nella formazione delle opinioni. “Il dibattito sul ruolo dei social media è fondamentale per comprendere come queste piattaforme influenzino il modo in cui ci informiamo,” ha dichiarato. “È una riflessione sul funzionamento e sulla salute delle nostre democrazie, in particolare durante le elezioni.”
“Non è solo una questione di strumenti tecnologici, ma di responsabilità collettiva,” ha sottolineato Gianni Riotta, Professore alla Princeton University e Direttore del Data Lab Research Centre della LUIS, “perché le piattaforme, gli utenti e le istituzioni devono collaborare per mitigare i rischi legati alla disinformazione”.
L'evento ha visto la partecipazione di esperti di alto profilo come, appunto, Gianni Riotta, e poi Steve Clemons, giornalista politico e opinionista di spicco negli Stati Uniti, che ha aperto la discussione con un intervento sull'evoluzione della comunicazione politica nell'era digitale. Successivamente, un vivace dibattito ha coinvolto Adrienne LaFrance, direttrice editoriale di The Atlantic, Lia Haberman, Professoressa alla UCLA ed esperta di marketing digitale, Elise Labott, giornalista e fellow al Council on Foreign Relations, e Aaron Parnas, influencer e content creator seguito da oltre un milione di persone su TikTok.
La discussione ha evidenziato come i social media possano sia amplificare messaggi utili e informativi, sia diffondere contenuti fuorvianti, ponendo sfide significative per l'integrità dei processi elettorali. La capacità di distinguere tra fonti affidabili e fake news, insieme alla necessità di un uso responsabile degli algoritmi, sono sfide che riguardano tutti i Paesi democratici.
L’Ambasciatrice Zappia ha poi voluto sottolineare l’impegno dell’Italia nel promuovere un dialogo internazionale su questi temi, evidenziando come iniziative come la Digital Diplomacy Series siano fondamentali per costruire una consapevolezza condivisa sull’uso etico e responsabile del digitale.
La console generale d’Italia a Melbourne, Chiara Mauri, ha presenziato il 10 dicembre alla cerimonia di premiazione dei giovani professionisti dell’Institute of Specialised Skills-ISS, tre dei quali hanno ricevuto una borsa di studio supportata dall’Italian Australian Foundation.
“Complimenti a questi ragazzi talentuosi e grazie alla Fondazione per il sostegno dato alle giovani generazioni e alla loro connessione con l’Italia”, il commento di Mauri, che ha rivolto il suo “sentito ringraziamento” all’ISS “per l’organizzazione dell’iniziativa e per la quotidiana attività di formazione specializzata”.
Il giorno precedente la console generale aveva partecipato alle celebrazioni per il 51° anniversario del Veneto Club Bulleen, una realtà che dimostra “grande dinamismo”, contribuendo allo “sviluppo” della città di Melbourne, ha sottolineato Mauri. Presenti anche i deputati Wolahan e Guy, nonché la sindaca di Manningham.
La storia dell’Africa come ancora non era stata raccontata è stata l’oggetto di un’affascinante discussione in occasione della presentazione presso l’Ambasciata d'Italia a Londra del libro “An African History of Africa: From the Dawn of Humanity to Independence” della stimata scrittrice e giornalista anglo-sudanese Zeinab Badawi, che ne ha parlato in conversazione con Flavia Gasbarri, docente presso il Dipartimento di Studi sulla Guerra al King’s College di Londra.
Nonostante l’Africa abbia un passato ricchissimo e sia la culla dell’umanità, la storia del continente per troppo tempo è stata dominata dalle narrazioni occidentali di schiavitù, colonialismo e imperialismo, se non addirittura ignorata. Nel libro, la Badawi invece la riscrive dalla prospettiva degli africani attraverso un viaggio in più di trenta Paesi, ascoltando le voci di studiosi, storici, antropologi, archeologi e testimoni diretti e indiretti degli eventi che lo hanno segnato.
“L’argomento non è solo interessante di per sé, ma è anche molto rilevante considerando l’attuale attenzione dell’Italia verso l’Africa”, ha dichiarato l’ambasciatore d’Italia nel Regno Unito, Inigo Lambertini, nel suo discorso introduttivo. “L’Italia in particolare, insieme ai suoi partner del G7, si è impegnata a sostenere lo sviluppo della produzione di energia pulita in Africa. Il continente ha un enorme potenziale per la produzione di energia solare, eolica e idroelettrica, il che lo rende un attore cruciale nella lotta contro i cambiamenti climatici”, ha aggiunto l’ambasciatore, sottolineando che Roma e i suoi partner del G7 lavoreranno per sviluppare queste fonti energetiche, assicurandosi che le popolazioni locali beneficino della transizione.
Poco prima dell’incontro, Badawi ha ricevuto nell’ambito di una raccolta cerimonia all’interno della stessa Ambasciata l’onorificenza di Ufficiale della Stella d’Italia per il suo contributo alla promozione del patrimonio e della cultura italiana nel Regno Unito. L’onorificenza, consegnata dall’ambasciatore, è stata conferita dal presidente della Repubblica Mattarella al fine di premiare la promozione dell’Italia all’estero e coltivare l’amicizia e la collaborazione tra l’Italia e gli altri paesi.
Zeinab Badawi è una giornalista e conduttrice di grande prestigio, nota per le sue interviste su BBC World TV e BBC News con alcune delle figure più influenti del mondo. Ha inoltre ricoperto il ruolo di presidente della Royal African Society ed è stata insignita di un dottorato honoris causa dalla SOAS, Università di Londra, per il suo significativo contributo al giornalismo internazionale. Zeinab ha anche svolto un lavoro straordinario nella promozione della cultura italiana attraverso il suo programma televisivo della BBC “Take Me to the Opera”, con un’esplorazione dietro le quinte del teatro d’opera di Milano, La Scala, ed interviste con celebri artisti italiani quali la mezzo-soprano Cecilia Bartoli e il conduttore d’orchestra Antonio Pappano, direttore musicale della Royal Opera House.
Come membro chiave del Centre for Grand Strategy e co-presidente dell’Africa Research Group, Flavia Gasbarri ha invece apportato una vasta conoscenza ed esperienza alla discussione sul continente africano. Le sue ricerche, incluso il suo libro sulla politica estera degli Stati Uniti in Africa, hanno dato un contributo importante in questo ambito. (focus/ aise)