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ROMA – focus/ aise – Da Prato a Perth: l'eccellenza italiana nelle scienze planetarie sbarca nell'Australia Occidentale. Il console d'Italia Federico Nicolaci ha incontrato nei giorni scorsi Marco Morelli, direttore del Museo di Scienze Planetarie di Prato, in Toscana, l'unico museo italiano interamente dedicato alle scienze planetarie e sede della più importante collezione di meteoriti del Paese.
Morelli era in Australia per partecipare all'87° incontro annuale della Meteoritical Society, tenutosi a Perth dal 13 al 18 luglio, che ha raccolto astrofisici, geologi e planetologi da tutto il mondo.
Il Museo di Scienze Planetarie di Prato, che quest’anno celebra il 20° anniversario, svolge un ruolo chiave nella ricerca scientifica e nella formazione, dalla scuola dell'infanzia all'università, con missioni in tutto il mondo per il recupero e la classificazione di meteoriti e lo studio dei crateri da impatto.
La sua collezione di meteoriti ora include campioni provenienti da Marte, dalla Luna e persino un frammento di 272 kg del meteorite ferroso di Nantan, un vero gioiello del patrimonio scientifico italiano.
Il Museo collabora attivamente con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e anche quest'anno parteciperà all'ESA ESRIN Open Day a Frascati, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori.
Un esempio di orgoglio del contributo dell'Italia all'esplorazione spaziale globale e alla diplomazia scientifica.
50 anni dalla firma dell’Accordo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Italia e Egitto: il 7 luglio scorso, presso l'Istituto Italiano di Cultura del Cairo, si sono riuniti esponenti del mondo accademico, della ricerca e dell’industria dei due Paesi, per celebrare i risultati raggiunti nell’ambito della collaborazione e riflettere insieme sulle prospettive future. Un evento, organizzato dall'Ambasciata d'Italia in Egitto e dall'Autorità Egiziana per il Finanziamento della Scienza, della Tecnologia e dell'Innovazione (STDF, Ministero dell'Università e della Ricerca), che ha rappresentato un’opportunità unica, per i due Stati, di mostrare il percorso intrapreso in ambito di ricerca e innovazione, e descrivere al pubblico i progetti comuni in corso.
Si tratta, in particolare, di quattro progetti di ricerca triennali che rientrano nel “Programma esecutivo scientifico e tecnologico 2024-2026” con focus sui temi della gestione delle risorse idriche, agricoltura e tecnologie alimentari, scienza dei materiali, energie rinnovabili e sostenibili, e beni culturali: tra questi, c’è anche il progetto del Politecnico di Torino, condotto insieme all’Egyptian Petroleum Research Institute-EPRI, Water Desalinisation by Reverse Osmosis: new membranes fabricated by electrospinning and photoinduced crosslinking-WADI che affronta le sfide della desalinizzazione dell'acqua di mare e della purificazione delle acque inquinate con l’obiettivo di produrre acqua pulita per uso umano, industriale e agricolo. Gli attuali metodi di estrazione e purificazione presentano infatti una selettività e un'efficienza limitate: il progetto mira pertanto allo sviluppo di membrane intelligenti ad alta efficienza che consentano di produrre acqua pulita in modo più controllato, in meno tempo e con un minor consumo energetico.
L’attività di ricerca è guidata al Politecnico da Roberta Bongiovanni, docente presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT, che collabora con Alessandra Vitale, Sara Dalle Vacche e Ahmed Bakry, rispettivamente docente, ricercatrice e borsista di ricerca presso il DISAT; per parte egiziana, il progetto è coordinato da Hassan Hafni Hassan dell’Egyptian Petroleum Research Institute-EPRI.
L’evento, coordinato dall’attachè scientifico dell’Ambasciata italiana al Cairo, Domenico De Martinis, è stato inoltre occasione per presentare al pubblico i programmi di mobilità e le borse di studio, gli accordi bilaterali tra le università e gli organismi di ricerca, e le strategie di cooperazione allo sviluppo e interazione con l'industria e gli enti privati attuati da Italia e Egitto. Azioni, queste, che troveranno nel futuro rinnovato slancio grazie agli investimenti del Piano Mattei sia nel campo della cooperazione bilaterale italo-egiziana, sia nel processo di internazionalizzazione della ricerca e della formazione del Paese. (focus\aise)