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ROMA – focus/ aise – Doppia celebrazione a Buenos Aires per il 79° anniversario della Repubblica Italiana, cui hanno reso omaggio due eventi organizzati rispettivamente dall’Ambasciata e dal Consolato Generale d’Italia.
L’Ambasciata ha anticipato la Festa del 2 giugno al 30 maggio con una celebrazione tenutasi in sede con grande partecipazione. L’evento ha visto infatti la presenza di oltre mille e trecento persone, tra cui figure istituzionali di rilievo come i ministri degli Esteri Gerardo Werthein, della Difesa Luis Petri, della Giustizia Mariano Cúneo Libarona e della Salute Mario Lugones, i segretari dell’Istruzione Carlos Torrendell e della Cultura Leonardo Cifelli, nonché numerosi rappresentanti del Governo nazionale e della Città Autonoma di Buenos Aires, membri del corpo diplomatico, esponenti della comunità italiana, del mondo culturale, imprenditoriale e dell’informazione.
Nel suo intervento, l’ambasciatore Fabrizio Lucentini ha sottolineato la profondità del rapporto tra Italia e Argentina. “L’Italia è sempre stata, è e sarà sempre al fianco dell’Argentina”, ha detto, auspicando “che questa giornata ci ispiri a continuare a rafforzare la nostra relazione e a preservare i valori che ci uniscono”.
Come da tradizione, anche quest’anno la parte musicale è stata affidata all’Orchestra dell’Instituto Superior de Arte del Teatro Colón (ISATC), stavolta sotto la direzione del Maestro Pablo Bocchimuzzi. L’ensemble ha eseguito con grande intensità gli inni nazionali argentino e italiano, oltre ad alcune delle più amate arie dell’opera italiana, interpretate dal tenore Iván Vega e dalla soprano Tahyana Perret. Un ricco programma musicale che ha incluso celebri pagine del repertorio operistico italiano, tra cui “La donna è mobile” da Rigoletto di Verdi e “Quando me’n vo’” da La Bohème di Puccini, e che, a grande richiesta, si è concluso con un bis particolarmente emozionante, il “Va, pensiero” da Nabucco di Verdi, eseguito da tutta l’orchestra e i cantanti in formazione congiunta.
Numerose imprese italiane operanti in Argentina hanno contribuito alla realizzazione della Festa della Repubblica, che si è confermata ancora una volta come un momento di forte partecipazione e condivisione, capace di rinsaldare i profondi legami storici, culturali ed emotivi che uniscono l’Italia e l’Argentina. Un’occasione per riaffermare i valori comuni di democrazia, libertà e dialogo, e per guardare con fiducia al futuro della cooperazione bilaterale tra i due Paesi.
Lo stesso dicasi per l’evento organizzato dal Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires presso il teatro italiano “Coliseo”, dove si è tenuto il tradizionale concerto per la Festa della Repubblica, animato quest’anno da Vinicio Capossela, cantautore tra i più apprezzati e longevi del panorama musicale italiano.
Con il concerto dal titolo “L’odissea del cocoliche”, accompagnato dal fisarmonicista argentino Luciano Tobaldi e dalla sua band, Capossela ha reso omaggio ad italiani illustri di varie epoche (Dante, Michelangelo, ma anche Adriano Celentano) e agli straordinari legami tra la cultura italiana e quella argentina e i rispettivi popoli.
Il concerto è stato preceduto dalla tradizionale celebrazione istituzionale del Consolato Generale, condotta dalla nota giornalista sportiva italo-argentina Cecilia Bonelli, con la consegna delle Onorificenze attribuite a personalità distintesi per particolari meriti nell’ambito della collettività italiana e delle relazioni tra i due Paesi.
Inoltre, su impulso del Consolato Generale e grazie al sostegno delle autorità nazionali e locali argentine, alcuni importanti monumenti della capitale si sono illuminati con il tricolore. Tra questi, grazie in particolare al sostegno di ENEL, per la prima volta anche lo splendido edificio che ospita il “Palacio Libertad-Centro Cultural Domingo Faustino Sarmiento”, nel centro di Buenos Aires.
Si sono svolte la sera del 3 giugno presso la residenza dell’ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori, le tradizionali celebrazioni in occasione della Festa della Repubblica Italiana.
All’evento hanno partecipato circa 1.300 persone tra cui la first lady serba, Tamara Vucic, il premier, Djuro Macut, e una nutrita delegazione di ministri tra cui il titolare degli Affari Esteri, Marko Djuric, e quello della Difesa, Bratislav Gasic. Presenti, inoltre, rappresentanti serbi del Parlamento, della società civile, dell’imprenditoria, della cultura e dello sport e la comunità di connazionali residenti in Serbia.
Le celebrazioni del 2 giugno hanno rappresentato l’occasione per valorizzare il Made in Italy in tutte le sue forme: dal design automobilistico alla cucina, dal vino alla musica all’arte.
Le celebrazioni sono state precedute dall’iniziativa “Giornate dell’Italia a Belgrado” che, in collaborazione con il Madlena Art Palace, ha permesso di valorizzare la cultura italiana con tre giorni di concerti e workshop artistici.
La serata è stata impreziosita dalla performance musicale del Coro misto dell’ensemble artistico del Ministero della Difesa serbo “Stanislav Binicki” che ha eseguito dal vivo gli inni nazionali.
Nella giornata del 2 giugno l’ambasciatore Gori ha deposto inoltre una corona di fiori presso il Cimitero Militare Italiano di Belgrado per ricordare i caduti italiani e l’impegno delle donne e degli uomini in divisa che ogni giorno lavorano per garantire la sicurezza della Repubblica.
“Oggi celebriamo la Festa della Repubblica Italiana, un momento fondativo per le istituzioni e per la coscienza civile del nostro Paese. Un’ideale collettivo che ha dato vita ad un progetto di società basato su pace, democrazia e libertà”, ha sottolineato l’ambasciatore Gori nel suo discorso. “Anche l’amicizia tra Italia e Serbia”, ha aggiunto, “è cresciuta all’insegna di questi valori coltivati sin dal Risorgimento attraverso un forte rapporto politico, economico, culturale e scientifico”. (Focus\aise)