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ROMA – focus/aise – In occasione del tredicesimo anniversario dalla fondazione del Centro di Reinserimento Sociale Giovanile “Qalauma”, l’Ambasciatore d'Italia in Bolivia, Fabio Messineo, si è recato in visita al penitenziario sito sull’altipiano andino, a due ore da La Paz, dove sono reclusi circa 500 giovani che seguono un percorso di studio e/o lavoro diretto a facilitare il loro reingresso in società.
Il Centro è stato fondato nel 2011 su idea di un volontario italiano che da molti anni si dedica al recupero dei giovani in Bolivia, Riccardo Giavarini, ed è stato sostenuto dalla Farnesina con fondi della cooperazione italiana allo sviluppo.
Attualmente a Qalauma operano le ONG italiane “ProgettoMondo” di Verona e “CVCS” di Gorizia che, in coordinamento con la Direzione Penitenziaria, formano i giovani internati in vari settori: falegnameria, meccanica, pasticceria, panetteria e li assistono anche nello studio e nell’esercizio di attività ricreative, come la musica e la danza folcloristica.
L’Ambasciatore, come spiega l'Ambasciata, ha anche inaugurato i locali ove è sita la biblioteca del Centro e ha donato alcune copie in spagnolo del libro “Mille Meraviglie – Viaggio alla scoperta dell’Italia”, edito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Piemme.
Qalauma costituisce l’unico penitenziario giovanile della Bolivia ed è considerato un modello di successo per il reinserimento sociale di coloro che sono detenuti in giovane età. Le statistiche degli ultimi anni hanno dimostrato una recidiva quasi nulla da parte di coloro che sono stati ospiti del Centro.
Il Ministro dell'Economia, della Pianificazione e della Cooperazione senegalese, Abdourahmane Sarr, e l'Ambasciatrice d’Italia a Dakar, S.E. Caterina Bertolini, hanno firmato il “Programma di sostegno agli attori dell'economia sociale solidale (PROGRESS)”.
L'iniziativa, finanziata dall'Italia per circa 4 milioni di euro, risponde alle principali esigenze del Paese, quali le opportunità di inclusione socio-economica dei giovani, la promozione di una crescita sociale ed economica equa, l'inclusione finanziaria delle popolazioni, anche a livello rurale, e la territorializzazione delle opportunità in tutti i settori di attività.
Questo accordo si inserisce in un proficuo partenariato tra Italia e Senegal nei settori della microfinanza e dell'economia sociale, e si basa su solide basi di rispetto istituzionale e sullo sviluppo delle migliori competenze in entrambi i Paesi. L'Italia attribuisce un’importanza capitale ai temi dell'occupazione dignitosa e del sostegno agli attori dell'economia sociale e solidale, con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini senegalesi in tutto il Paese.
“Sono molto lieta di formalizzare questo accordo tra Italia e Senegal. Il sostegno agli attori dell'economia sociale e solidale rappresenta una vera e propria leva per promuovere una crescita economica inclusiva, condizione fondamentale per la costruzione di società basate sul benessere economico, la coesione sociale, la tutela dell'ambiente e la pace”, ha sottolineato Caterina Bertolini, Ambasciatrice d'Italia a Dakar.
Le cooperative, le imprese sociali e tutti gli attori endogeni che contribuiscono allo sviluppo economico, sociale e ambientale del Senegal sono, infatti, lo strumento principale per garantire opportunità di lavoro dignitose, in particolare per i giovani, uomini e donne.
La sfida del creare posti di lavoro dignitosi per i giovani è una sfida che tutti i Paesi devono affrontare, e, in Senegal, anche grazie al sostegno italiano, gli attori dell'economia sociale e solidale possono apportare un contributo decisivo allo sviluppo di un'economia più forte e inclusiva, sempre più formale e promotrice di opportunità di lavoro più stabili. (focus\aise)