I passi della cooperazione (2)

ROMA – focus/aise - Il presidente di Missioni Don Bosco, don Daniel Antúnez, sarà in Nigeria questa settimana per incontrare i confratelli salesiani ed esaminare con loro i progetti rivolti ai minori più fragili. Entro il 2050 la Nigeria diventerà il terzo Paese più popoloso del mondo, dopo India e Cina, con oltre 400 milioni di abitanti. Non solo: mentre negli altri due sarà in calo, il tasso di natalità nel Paese africano rimarrà alto ben oltre quella scadenza.
Questo dato si traduce nell’aumento esponenziale del numero di minori, rispetto ai quali le risposte della politica e della società si mostrano insufficienti. Già adesso la condizione di vita è precaria, fra mancanza di cibo, di istruzione, di sanità… fra il dilagare delle tossicodipendenze e della chimera dell’emigrazione.
Missioni Don Bosco partecipa con l’intera congregazione salesiana allo sforzo di affrontare questa emergenza, attraverso progetti che guardano al futuro, iniziando da un’attualità altamente sfidante. Si contano infatti almeno 100.000 bambini che vivono per le strade di Lagos, e le altre grandi città come Ibadan ne contengono numeri di queste proporzioni: si stima che un ragazzo su 10 si trovi per ragioni diverse a vivere per strada in seguito all’abbandono da parte della famiglia.
Negli ultimi anni i missionari di Don Bosco hanno potenziato i centri di protezione dell’infanzia e realizzato nuove strutture di accoglienza. Con la direzione progettuale di padre Jorge Crisafulli, missionario argentino con lunghi anni di esperienza nell’Africa subsahariana, l’attenzione e le capacità professionali dei salesiani si sono orientati a dare accoglienza anche alle bambine. Sono le minori in situazione di strada, infatti, ad essere esposte ai rischi maggiori: maltrattate, isolate dalla società, abusate fisicamente ed emotivamente, nell’indifferenza della società.
Insieme con il presidente, la delegazione di Missioni Don Bosco comprende il direttore, Marco Faggioli, la redattrice di “Terre lontane” Simona Santero e la fotografa Ester Negro.
Dal 10 al 13 settembre scorsi, il direttore della Sede di San Salvador dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), Paolo Gallizioli, ha realizzato una missione in Honduras che l’ha visto impegnato in varie attività dell’iniziativa di UN Women “MELyT II: Empowerment economico delle donne in El Salvador, Guatemala e Honduras”.
Una fitta agenda di riunioni con gli attori locali e regionali, tra cui il direttore del Plan Trifinio Honduras, Jorge Aguilar, la vice ministra degli esteri dell’Honduras con delega alla cooperazione e promozione internazionale, Cindy Rodriguez, rappresentanti di ONU Mujeres Honduras e della rete di donne HOSAGUA.
Tali incontri sono serviti per conoscere i risultati e i progressi sui temi di genere e imprenditoria ottenuti nell’ambito dell’iniziativa MELyT.
Inoltre, la missione è stata l’occasione per approfondire la conoscenza dei servizi di risparmio e prestito e cooperative di credito rurali a disposizione delle donne nella Regione del Trifinio, la regione condivisa da El Salvador, Guatemala e Honduras dove si concentra l’intervento. Questi servizi contribuiscono a migliorare l’autonomia finanziaria delle donne e a sostenere le loro piccole imprese nell’ambito agricolo, turistico e gastronomico.
L’evento centrale della missione è stato l’inaugurazione del Centro Tecnologico Associativo delle Donne (CETAM) presso il Centro Integrale della Donna nel Municipio di Sinuapa, Ocotepeque. Lo spazio, pensato per la formazione digitale delle donne interessate a migliorare le proprie conoscenze informatiche, è provvisto di 15 postazioni con computer e Internet.
La vice ministra honduregna Cindy Rodríguez ha partecipato alla cerimonia, sottolineando l’impegno del suo Governo per ridurre il divario di genere e per migliorare l’accesso delle donne alla tecnologia e manifestando il suo ringraziamento all’Italia per la collaborazione offerta attraverso l’iniziativa MELyT, con un finanziamento di 3,5 milioni di euro.
Il direttore Paolo Gallizioli ha sottolineato invece l’importanza di continuare a sostenere le imprese e le attività economiche delle donne, con l’obiettivo di diminuire gli indici di violenza di genere, nonché di favorire l’indipendenza economica e l’affermazione delle donne sul mercato del lavoro.
Presenti all’evento anche la Segretaria Trinazionale del Plan Trifinio, Liseth Hernandez, il sindaco di Sinuapa, César Agustín, rappresentanti di ONU Mujeres e delle reti locali di donne.
Il nuovo centro di formazione digitale CETAM si aggiunge a quello inaugurato lo scorso aprile a Chiquimula, in Guatemala, sempre nell’ambito dell’iniziativa MELyT. (focus\aise)