I volti del Made in Italy (2)

ROMA – focus/aise - Nata con l’obiettivo di promuovere la cultura d’impresa tra gli studenti e favorire l’acquisizione delle competenze richieste dal mondo produttivo, è nata ufficialmente la Fondazione Imprese e Competenze per il Made in Italy. I Ministri delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, hanno inaugurato la sede romana della Fondazione presentando la relativa governance.
Giovanni Brugnoli, già vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale umano, è stato nominato presidente della Fondazione, mentre il CdA sarà composto da Maurizio Maddaloni, Mario Eugenio Comba e Rachele Sessa.
Istituita dall’articolo 19 della legge quadro sul Made in Italy, la Fondazione nasce con l’obiettivo di rafforzare il legame tra il mondo delle imprese e quello della formazione. Aperta al contributo di soggetti pubblici e privati, l'ente affiancherà il nuovo Liceo del Made in Italy, supportandone il rafforzamento e l'espansione dell'offerta formativa in linea con le caratteristiche dei diversi settori produttivi e delle realtà territoriali.
Tra le sue competenze, spiega il Mimit, figurano anche la gestione dell’esposizione permanente del Made in Italy e l'assegnazione del premio annuale “Maestro del made in Italy”, riconoscimento destinato agli imprenditori che si sono distinti per la loro capacità di trasmettere il sapere alle nuove generazioni.
L'evento è stato anche l'occasione per presentare la governance della Fondazione nominata con il decreto firmato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e ora quindi pienamente operativa.
Favorire l'accesso delle aziende vitivinicole italiane ai mercati strategici di Stati Uniti e Canada e non solo, attraverso un programma strutturato di formazione, trattative commerciali e supporto strategico continuativo. Questo l’obiettivo alla base del nuovo protocollo d’intesa siglato durante Vinitaly per l’internazionalizzazione del vino italiano tra Mediacom ACN e Mediterranean Export Innovation Hub (MEIH).
In un momento segnato da incertezze economiche, instabilità geopolitiche e mutamenti normativi, specie riguardo i dazi negli USA, il settore vitivinicolo italiano, secondo ACN e MEIH, ha bisogno di un cambio di passo radicale. L’export, secondo i firmatari, non può più essere affidato al solo prestigio del Made in Italy o peggio all’improvvisazione: servono strumenti, visione, competenze e soprattutto la capacità di reinventarsi, adattarsi e sfidare le rigidità dei mercati. La nuova alleanza, dunque, nasce proprio con questa missione: fornire alle aziende italiane un ecosistema stabile e reattivo per affrontare le sfide globali con incisività.
A firmare l'intesa nei giorni scorsi, la vicepresidente del MEIH, Fabrizia Arcuri, e l’amministratore delegato di Mediacom ACN, Nildo Cersosimo, affiancati da imprenditori, giornalisti e rappresentanti del mondo associativo.
“Questa alleanza non è solo una firma, ma un atto concreto di visione – ha commentato Fabrizia Arcuri -. In un momento in cui il vino italiano deve confrontarsi con nuovi linguaggi e nuove sensibilità, è necessario cambiare la narrazione e allargare lo sguardo. Serve una strategia che intercetti pubblici diversi, più giovani, più internazionali, che oggi si relazionano al vino in modi inediti. Il MEIH - conclude la vicepresidente - nasce per questo: generare connessioni ad alto valore aggiunto, creare competenze, strumenti e scenari che permettano alle imprese di parlare nuovi linguaggi e posizionarsi in mercati più ampi, più dinamici e in continua evoluzione”.
Nildo Cersosimo, da parte sua, ha evidenziato il valore della collaborazione ricordando la competitività attuale nel mercato globale e quindi la scelta di “unire visioni, strumenti e relazioni”. L'obiettivo dichiarato da Cersosimo è quindi quello di “dare alle nostre aziende la possibilità di posizionarsi in modo autorevole nei mercati nordamericani e non solo, con una strategia che parte dalla formazione e arriva fino al contatto diretto con buyer e investitori”.
Nell’occasione, il rappresentante legale di Mediacom ACN, Michelangelo Nangano, ha inoltre annunciato l’attivazione di una nuova area strategica dedicata alla Finanza Agevolata per le imprese, volto ad ampliare il raggio d’azione dell’iniziativa e rafforzare il sostegno alle aziende nei loro percorsi di crescita.
In occasione della firma, è stata annunciata anche la prima Masterclass MEIH, intitolata “Internazionalizzazione, Formazione & Innovazione. Strategie per la crescita e la competitività delle PMI”. L'iniziativa, organizzata in collaborazione con partner istituzionali e privati, è in programma per settembre 2025 e ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per la formazione imprenditoriale del Sud Italia.
Infine, anche Alessandro Crocco, presidente del MEIH, ha specificato l’obiettivo della firma: “non è replicare modelli esistenti, ma creare un’infrastruttura permanente di competenze, connessioni e strumenti operativi per l’internazionalizzazione. Questo progetto nasce da una visione maturata sul campo, in dialogo costante con aziende, investitori e istituzioni. È un’iniziativa che guarda al Sud con attenzione strategica, ma che ambisce a servire tutto il Paese, perché l’export non è un traguardo: è un processo, e va gestito con metodo, visione e continuità”.
Al Vinitaly si celebra l’eccellenza del vino italiano e qui il Movimento Turismo del Vino ha avuto uno spazio d’eccezione. Presentata la prima indagine di differenziazione regionale dell’enoturismo italiano a cura del CESEO (Centro Studi Enoturistici e Oleoturistici) dell’Università LUMSA presieduto da Dario Stefàno e diretto da Donatella Cinelli Colombini.
Lo studio, coordinato da Antonello Maruotti, professore ordinario di Statistica Università LUMSA, su un campione rappresentativo di cantine socie del Movimento, ha mostrato come l’accoglienza in cantina si moduli in base alle caratteristiche culturali e paesaggistiche di ogni territorio valorizzando le differenze delle varie aree italiane.
Dal punto di vista globale si può affermare come sia decisamente positiva la crescita, per numero e tipologia, delle esperienze proposte dalle cantine MTV accanto a quelle standard, come la visita guidata nei luoghi di produzione (proposta dal 95% del campione) e l’abbinamento con prodotti locali (87%). A fronte di un’offerta variegata i prezzi delle esperienze” standard” sono molto simili tra le varie regioni (media di 20-25 euro), mentre risultano più eterogenei quelli dell’offerta premium con picchi di 170 euro in Toscana e 150 in Umbria. La proposta destinata al pubblico più esigente è più presente al Centro (57% delle cantine) e sorprendentemente molto scarsa nel Nord Ovest (39%), mentre nel Nord Est si concentra in Friuli-Venezia Giulia.
Nel dettaglio il Centro Italia è decisamente più avanti per le attività formative (offerte dal 42% delle cantine) a fronte di un Nord Ovest dove la percentuale scende al 33%. Come già anticipato per il Sud, anche le cantine del Centro dedicano particolare attenzione alla valorizzazione dei prodotti locali durante la degustazione (54%), mentre è il Nord Est ad amare meno questa proposta con solo il 20% di cantine che la praticano. Cresce inoltre il numero di eventi organizzati in cantina (82% del campione) e quello delle attività culturali (57%).
Al Centro le cantine puntano sul proprio paesaggio. Accanto a queste principali evidenze crescono le proposte esperienziali soprattutto nel meridione e nelle isole che offrono almeno 4 iniziative legate all’intrattenimento e i pic-nic in vigna soprattutto nelle regioni del centro. D’altro canto le cantine del settentrione sono le più disponibili in termini di aperture nel weekend, mentre la situazione è decisamente diversa al centro e al sud dove 2 cantine su 3 sono chiuse la domenica. L’apertura nel weekend risulta essere quindi troppo scarsa e in controtendenza rispetto a flussi concentrati nei giorni festivi.
Un dato sorprendente riguarda il Meridione, in testa per presenza online, sottolineando il forte orientamento al digitale anche in aziende di carattere tradizionale e ciò si traduce nel crescente bisogno di figure professionali formate in questo ambito. Problema questo che appare il più urgente da affrontare a livello nazionale perché, a fronte di una presenza plebiscitaria con siti e social media la conversione è bassa (una media di 1000 accessi al sito) così come la mancata raccolta di contatti utili impedendo di fatto il decollo di wine club (presente solo nel 13% delle cantine).
“Le differenze emerse vanno intese come risorse utili alla completezza dell’offerta”, ha sottolineato Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del Vino, “in risposta al bisogno di scoprire le nuove esigenze e curiosità dell’enoturista contemporaneo, integrandole con le esigenze delle famiglie, degli sportivi, di chi ricerca un soggiorno rilassante o di chi semplicemente si approccia per la prima volta al mondo del vino. La differenziazione risulta sempre di più un tema chiave per lo sviluppo del settore e proprio in quest’ottica l’edizione 2025 di Cantine Aperte sarà la grande vetrina delle nuove proposte ideate dai produttori”.
Accanto a queste esperienze Cantine Aperte 2025 sarà l’occasione per viverne di nuove: yoga e pilates in vigna, ciclowine per un’escursione in e-bike vista vigneti, wine festival per un’immersione completa nel mondo del vino accompagnata da spettacoli, musica dal vivo e street food. E ancora percorsi di storytelling del vino, brunch in riva al mare, mostre in cantina, laboratori di pittura tra i vigneti queste e tante altre attività per vivere un’esperienza in vigna e in cantina ancora più coinvolgente e su misura per ogni visitatore.
L’indagine presentata a Verona ha evidenziato la costante evoluzione delle cantine MTV che continuano a investire e a differenziarsi adattandosi ai nuovi strumenti innovativi, pur mantenendo la passione per l’ospitalità e l’autenticità dell’esperienza, da sempre elementi identitari del Movimento Turismo del Vino, come principi cardini della propria filosofia.
MOVIMENTO TURISMO DEL VINO. L'Associazione Movimento Turismo del Vino è un ente non profit ed annovera oltre 700 fra le più prestigiose cantine d'Italia, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell'accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell'ambiente e dell'agricoltura di qualità. Il Movimento Turismo del Vino, nato nel 1993 da una intuizione dei Donatella Cinelli Colombini, negli anni si è fatto catalizzatore di formazione e promozione dell’enoturismo, anche attraverso format vincenti come Cantine Aperte, Calici di Stelle ed altre attività.
Il Centro di ricerca CESEO (Centro Studi Enoturistici e Oleoturistici) di recente costituzione presso L’Università LUMSA è presieduto da Dario Stefàno, diretto da Donatella Cinelli Colombini e coordinato da Antonello Maruotti. È stato ideato e concepito come Osservatorio privilegiato e qualificato di analisi, come un punto di ricerca e di indagine come per tracciare linee guida capaci di essere una bussola verso una crescita sostenibile e omogenea dei territori e dei loro attori: le Cantine Socie del Movimento Turismo del Vino. Intende essere anche uno stimolo per le politiche di governo e, al contempo, un driver per approntare programmi formativi, capaci di restituire figure e competenze quanto mai necessarie per il settore. (focus\aise)