I volti del Made in Italy (2)

ROMA – focus\aise - Regione Piemonte si è recata a Londra per attrarre investimenti e presentare la propria offerta turistica dal 4 al 6 novembre scorsi in una missione istituzionale che aveva l’obiettivo di promuovere l’ecosistema territoriale a vantaggio dell’attrazione di investimenti esteri di qualità e il turismo. L'occasione è stata il WTM, una delle due più importanti fiere del settore insieme a quella di Berlino.
A comporre la delegazione Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Ceipiemonte, VisitPiemonte, Atl del Piemonte tra cui Turismo Torino, Consorzio delle Regge Sabaude.
"Regione e Comune sono state insieme a Londra per promuovere il territorio, la sua capacità di attrarre investimenti, soprattutto nei settori attualmente strategici, e di posizionarsi nei mercati turistici internazionali - dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -. In questi anni il Piemonte ha visto crescere il proprio livello di internazionalizzazione: siamo la prima regione in Italia per aumento di investimenti e posti di lavoro nelle multinazionali, e in particolare il Regno Unito è in testa alla classifica dei Paesi con aziende attualmente interessate a investire sul nostro territorio e quindi siamo qui per incontrare potenziali investitori e tour operator e consolidare i dossier aperti".
"Il Piemonte sta dimostrando di essere uno dei territori maggiormente brillanti ed attrattivi sul mercato - prosegue Andrea Tronzano, assessore allo Sviluppo delle attività produttive, Internazionalizzazione e attrazione investimenti - Questi giorni a Londra ci hanno visto impegnati in un gioco di squadra quanto mai utile per rappresentare la moltitudine di opportunità che il Piemonte offre con un mix produttivo impareggiabile che spazia dall’aerospazio ai semiconduttori, dalla manifattura d’eccellenza all’automotive. Questo connubio per il futuro porta ad un solo risultato: la crescita. Continuo ad essere ottimista sulla salute dell'economia della nostra terra. Lo attesta anche il rapporto Ambrosetti recentemente presentato: investire in Piemonte conviene".
"La missione a Londra - aggiunge l’assessore regionale alla Cultura, Turismo e Sport Marina Chiarelli - è stata per il Piemonte un’occasione strategica per ampliare il bacino di investimenti esteri, ma anche per affermarlo come una delle mete più complete e competitive d'Europa. Oltre a promuovere i nostri poli industriali e tecnologici, si è valorizzata l'offerta turistica nella sua interezza, dagli itinerari culturali e gastronomici fino agli sport invernali, un settore nel quale abbiamo investito con visione e passione".
"Con questo evento si certifica che Torino è una delle città al mondo in cui si mangia meglio e questo era il nostro obiettivo. Siamo molto orgogliosi di questo risultato che porterà Torino e il Piemonte al centro dell’interesse mondiale per quanto riguarda la ristorazione. Per quasi una settimana i migliori chef del pianeta saranno nel nostro territorio e questo per noi è anche l’occasione per far conoscere le nostre eccellenze enogastronomiche e la bellezza del nostro territorio - dichiara il presidente Cirio -. Da oggi parte ufficialmente l’organizzazione di questo grande evento che avrà anche momenti di contaminazione con alcune collaborazioni tra gli chef internazionali e i ristoranti torinesi a scopo benefico".
"Coinvolgeremo tutto il mondo della ristorazione da nord a sud del Piemonte con tour guidati per far diventare il mondo dell’enogastronomia piemontese una unica grande tavola sotto i riflettori del mondo - sottolinea l’assessore Chiarelli - Il Piemonte vive oggi un momento di grande affermazione internazionale e con l’edizione 2025 di 50 Best Restaurant crescerà ancora di più raggiungendo un picco di credibilità paragonabile a un 'rating tripla A', sia agli occhi dei turisti che degli investitori. È una grande occasione per mettere in campo tutto il nostro know how per un evento che sarà accompagnato da momenti di attrazione collaterali che faranno da corona a questa manifestazione unica nel suo genere".
Bici da corsa, city bike, gravel bike, bici elettriche e cargo bike, fino ad arrivare a modelli per il ciclismo indoor e alle bici pieghevoli. La mostra “Bicyclette: Un altro Giro tra Francia e Italia. Il design nella cultura del ciclismo, simbolo di libertà, avventura e innovazione”, che si è aperto lo scorso 6 novembre, all’ADI Design Museum di Milano, offre una prospettiva privilegiata sul ciclismo mettendo in dialogo le produzioni dei due Paesi ed esplorando come il design abbia reinterpretato e declinato questo mezzo di trasporto in attrezzatura sportiva, moda, stile di vita e costume sociale.
Curato da Nodesign e Matteo Ragni, il progetto espositivo, in allestimento sino all’8 dicembre, vuole offrire una panoramica sull’evoluzione del design dei cicloveicoli, dalle origini storiche fino alle innovazioni più significative del design contemporaneo. Attraverso modelli che hanno segnato momenti cruciali nel miglioramento funzionale del mezzo, la mostra esplora similitudini e differenze che ne hanno plasmato lo sviluppo, con esemplari leggendari, così come creazioni più recenti, frutto di una rinnovata spinta creativa e produttiva in Europa. I progetti esposti rivelano una pluralità di generi, stili e funzioni, mostrando come, da un Paese all’altro, nell’arco di oltre un secolo, in questa eterogeneità si siano creati punti di connessione fra le due scuole di design.
Nata in Francia e cresciuta in Italia, la bicicletta ha segnato tappe fondamentali della storia europea, diventando molto più di un mezzo di trasporto: un simbolo di libertà. Dalla partecipazione ai grandi eventi sportivi come il Tour de France e il Giro d'Italia, fino al suo utilizzo nella vita quotidiana per lavoro e tempo libero, ma anche durante momenti cruciali come la Seconda Guerra Mondiale, il veicolo a due ruote si è configurato come emblema di innovazione progettuale, icona sportiva e tradizione manifatturiera, che oggi si rinnova, rispondendo alle nuove esigenze dei consumatori, dalla mobilità urbana sostenibile fino alla ricerca di performance elevate.
Per Jean Louis Frechin di Nodesign questa mostra rappresenta un’occasione per celebrare il ritorno della bicicletta come simbolo di modernità: “Oggi assistiamo a un rilancio della produzione ciclistica in Europa, dove la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio strumento di cambiamento culturale. È questa cultura europea che desideriamo condividere, rappresentata da alcune delle più belle storie e biciclette provenienti dai due lati delle Alpi”.
“La bicicletta è da sempre al centro delle attenzioni di inventori e visionari”, aggiunge Matteo Ragni, curatore della selezione italiana e dell’allestimento di mostra. “In questa mostra abbiamo voluto omaggiare i modelli che hanno caratterizzato generazioni, dai mitici chopper a pedali alle prime biciclette pieghevoli, fino ai marchi che hanno fatto la storia del ciclismo. Questa selezione è un tributo alla passione, all’innovazione e alla speranza di un futuro sostenibile”.
È proprio la sostenibilità che ha elevato la bicicletta a simbolo della sua sfida, condivisa con il mondo del design. L'introduzione delle bici elettriche e a pedalata assistita infatti ha reso necessario ripensare anche l'arredo urbano, per rispondere alle esigenze di ricarica e parcheggio delle e-bike. In mostra, un focus sulla mobilità dolce espone oggetti di design per la ricarica di mezzi elettrici dell’azienda Repower, partner della mostra e del museo, che promuove i valori di energia sostenibile e mobilità elettrica con stazioni di ricarica che diventano strumenti di comunicazione e socializzazione, come la panchina E-Lounge e la rastrelliera DINAclub.
Fabio Bocchiola, amministratore delegato di Repower Italia, dichiara che “la mostra è occasione per rilanciare il dibattito su quanto sia centrale questo mezzo di trasporto, in tutte le sue declinazioni contemporanee, rispetto a un mix ben bilanciato di soluzioni di trasporto ispirate all’intermobilità”.
L'Institut français sostiene la mostra “Bicyclette - Un altro giro tra Francia e Italia”: “un percorso d'eccezione in cui innovazione, tradizione e sostenibilità si incontrano per creare un dialogo fruttuoso tra i due Paesi. L'Institut français Milano tiene a mettere in luce il Design tra Francia e Italia, attraverso un programma espositivo e un ciclo di incontri che pone in conversazione professionisti di settore. È proprio in occasione di una conferenza di No Design all'Institut français Milano nel 2023 che sono state gettate le basi per questa mostra: proprio come il Tour de France 2024, la mostra è segnata da Francia e Italia - dalla prima "tappa" alla Cité du Design di Saint-Etienne nel 2022, alla sua nuova versione all'ADI Design Museum nel 2024”.
“Non si tratta solo di un omaggio a un'icona del design”, conclude Luciano Galimberti, presidente di ADI. “La mostra è la conferma dell'attenzione duratura per un tema speciale, nata con le bici da pista (Laser di Colombo ed Erzegovesi, Compasso d'Oro 1991), poi seguita dalla diffusione di un veicolo sempre più universalmente apprezzato (accessori Campagnolo, Compasso d'Oro 1994 e bicicletta pieghevole da città Zoombike di Richard Sapper), fino ad arrivare alla bici elettrica, che ridisegna non solo le funzioni del veicolo ma anche la forma della città di oggi”. (focus/aise)