I volti del Made in Italy (2)

ROMA – focus\aise - I cambiamenti climatici minacciano la birra italiana con maltempo e siccità che hanno causato gravi danni ai raccolti di orzo rendendo sempre più necessarie misure di sostegno alle imprese per tutelare un settore dalle elevate potenzialità. È l’allarme lanciato da Coldiretti e Consorzio Birra Italiana in occasione della Giornata nazionale del luppolo italiano, con produttori provenienti da tutta Italia giunti a Palazzo Rospigliosi a Roma. È stata allestita una grande esposizione sulle tante varietà di luppolo coltivato nelle regioni italiane, simbolo della biodiversità e dell’agricoltura Made in Italy.
Il 2024 ha confermato le preoccupazioni sugli effetti del clima sui raccolti, con l’assenza di pioggia che ha penalizzato l’orzo, facendo drasticamente calare le rese, pur se il prodotto si presenta comunque di ottima qualità. Un fattore che rischia di diventare strutturale, mettendo in pericolo la crescita della filiera della birra 100% italiana dal campo alla tavola che sul territorio nazionale sta già vedendo lo sviluppo di esperienze importanti. Basti pensare al caso della Sardegna dove è stato avviato il primo progetto di filiera della birra, voluto da Coldiretti e dal Consorzio Birra Italiana per rilanciare la produzione brassicola sull’isola e creare un modello replicabile in altre regioni, con il coinvolgimento di 20 birrifici locali, un produttore di luppolo e una cooperativa di produttori di cereali.
Con l’Italia costretta ad importare il 65% del suo fabbisogno di malto d’orzo, evidenzia Coldiretti, ci sono dunque le condizioni per sostenere la crescita della filiera agricola dando alle aziende agricole una opportunità di diversificazione colturale delle produzioni, come sta avvenendo nel caso del luppolo, l’altro ingrediente fondamentale e simbolo della birra. Nell’ultimo periodo si sta, infatti, assistendo a una sempre maggiore professionalizzazione di questo tipo di coltivazione, grazie anche all’azione del Consorzio Birra Italiana con il coinvolgimento di cooperative specializzate nella lavorazione.
Per fare ciò, servono adeguate misure di sostegno a favore delle aziende, colpite dalle avversità atmosferiche ma anche da un aumento dei costi che è diventato strutturale nonostante la discesa dell’inflazione, riducendo i margini di reddito. Importante in tale ottica sarebbe il ripristino della riduzione sull’accisa per i microbirrifici, decaduto lo scorso anno. Occorre poi sviluppare soluzioni di Agricoltura 5.0 per contenere gli impatti del cambiamento climatico, anche sviluppando la ricerca genetica per sperimentare nuove varietà più resistenti.
I NUMERI DELLA BIRRA ARTIGIANALE
La filiera della birra italiana artigianale vede oggi quasi 1200 birrifici in tutta Italia, di cui circa ¼ è agricolo, ovvero produce da sé le materie prime necessarie, secondo l’analisi del Consorzio Birra Italiana, con una percentuale in costante crescita.
Al netto delle difficoltà causate da clima e dall’impatto delle crisi internazionali sui costi di produzione, la birra artigianale è entrata sempre più nelle case degli italiani, con una produzione di 48 milioni di litri, di cui quasi 3 milioni di litri destinati all’export e, un valore di oltre 430 milioni di euro sul mercato del fuori casa, garantendo 92.000 posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti.
Peraltro, secondo l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, il 60% degli intervistati preferisce birra prodotta con ingredienti 100% Made in Italy, e in particolare il luppolo italiano risulta particolarmente apprezzato tra chi sceglie prodotti sostenibili. Da qui la necessità di comunicare ai consumatori i valori insiti nel prodotto italiano, estendendo la presenza della birra artigianale sui mercati, dalla grande distribuzione così come nei ristoranti e negli agriturismi.
Ma cresce anche il fenomeno del birraturismo con quasi un viaggiatore su cinque che ha visitato un birrificio o partecipato a eventi dedicati nell’ultimo anno, secondo un’indagine di Coldiretti e del Consorzio Birra Italiana. Una nuova frontiera del turismo esperienziale trainato proprio dalle birre artigianali.
Si è concluso con grande successo l’evento “Taste & Discover Modena and Bologna: Food, Art, and the Motor Valley - Made in Emilia-Romagna, Italy”, tenutosi ieri, domenica 10 novembre, al prestigioso Petersen Automotive Museum di Los Angeles.
La presentazione, organizzata da APT Servizi Emilia-Romagna e dal Territorio Turistico Bologna Modena con la DMO Modenatur, in collaborazione con l’associazione Motor Valley Development, il Petersen Museum e Connections Luxury ha accolto oltre 50 buyer americani e una decina di giornalisti, tutti desiderosi di esplorare l’offerta turistica dell’Emilia-Romagna.
L’evento, inserito tra le iniziative collaterali del prestigioso workshop internazionale “Connections Luxury” – che quest’anno celebra il decimo anniversario – ha offerto un’opportunità unica di promozione di un territorio conosciuto per la sua eccellenza nei settori automobilistico, enogastronomico e culturale, rafforzando i legami con il mercato americano.
Durante la serata, una presentazione a cura di APT e Modenatur ha illustrato le bellezze e le attrazioni del territorio, seguita da una degustazione di tre prodotti DOP – Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Prosciutto di Modena - e di Lambrusco DOC – grazie alla collaborazione di Piacere Modena (brand che riunisce i Consorzi di produzione delle DOP e IGP provinciali), momento che ha permesso di invitare gli ospiti a scoprire l’intero paniere dei 44 prodotti DOP e IGP della regione.
Claudio Domenicali, presidente di Motor Valley Development, ha dato il benvenuto ai partecipanti tramite un video saluto, sottolineando l’unicità della Motor Valley e l’importanza di collaborazioni internazionali.
Emanuele Burioni Direttore di APT Servizi ha commentato: “Gli Stati Uniti sono per noi un mercato di riferimento, con un interesse sempre maggiore per l’autenticità e la qualità delle esperienze. Eventi come questo ci permettono di raccontare le storie, i sapori e le emozioni che rendono unica la nostra regione, rafforzando la nostra presenza in un mercato strategico.”
Il mercato americano si conferma come uno dei più importanti per il turismo in Emilia-Romagna, con una crescita del +36,9% degli arrivi dagli Stati Uniti nel 2023 rispetto al 2022 e, nello specifico, un aumento del +39,3% per il territorio di Modena e Bologna. Gli americani mostrano un interesse crescente per esperienze legate al mondo dei motori e alla gastronomia di alta qualità. “Grazie a questo evento, abbiamo potuto presentare nuove proposte turistiche che intrecciano arte, motori, sapori e natura e che rispondono a questa domanda, mostrando a buyer americani di rilievo un territorio dove passione e innovazione convivono armoniosamente e dove la rete di operatori dell’offerta si sta specializzando per accogliere i visitatori americani con sempre maggiore professionalità e attenzione,” ha dichiarato Luca Sandri, responsabile per il mercato americano per la DMO Modenatur.
Luna Bondesan del Petersen Museum, che a maggio ha accompagnato un gruppo del Top Donors ovvero i sostenitori più influenti del Museo Petersen in Emilia-Romagna, ha affermato: “L'Emilia-Romagna ha lasciato un'impressione indelebile nei nostri ospiti, affascinati dalla Motor Valley, dall'autenticità delle esperienze e dalla qualità straordinaria dei prodotti locali. Questo evento al Petersen è stato l’occasione ideale per mantenere viva quella connessione e ispirare un pubblico sempre più ampio a scoprire questa regione unica.”
L'iniziativa si colloca all'interno delle attività del Programma di Promo-Commercializzazione turistica del Territorio Turistico Bologna Modena, in sinergia con il piano di Apt Servizi e le azioni regionali di sviluppo della Motor Valley, un marchio che rappresenta un valore aggiunto per l’intera Emilia-Romagna, capace di attrarre appassionati da tutto il mondo. (focus/aise)