I volti del Made in Italy (2)

ROMA – focus\aise - Alla crisi che attanaglia la Germania si contrappone una crescente voglia di viaggiare. È questa in sintesi la considerazione degli oltre 1.600 espositori del variegato mercato della vacanza. Esso comprende ovviamente i diversi segmenti del turismo che va da quello individuale del campeggio, dello sport, del mare, della montagna, del lago, della natura, delle terme e delle città d’arte. La calamità naturale, le guerre e l’instabilità sociale e politica di molti paesi, spinge sempre più il turista tedesco o comunque stabilmente residente in Germania a scegliere mete al quanto sicure. Fra i paesi prescelti si riconfermano la Spagna, l’Italia, la Turchia, la Grecia, la Slovenia, la Croazia e la stessa Germania, sempre più gettonata a livello nazionale e internazionale sia per le bellezze naturali che paesaggistiche e culturali.
Infatti, anche quest’anno si è registrata una forte presenza di Länder quali la Baviera con i suoi laghi, il Baden-Württemberg con la sua Foresta Nera ed il Lago di Costanza, “La strada del vino” Magonza, Kassel e Treviri della Renania Palatinato, e poi le città anseatiche (Amburgo, Brema e Lubecca), il Mar del Nord e dell’Est ed infine gettonatissima Berlino per la plurivariegata offerta culturale, paesaggistica e del divertimento.
Ancora una volta si registra un forte interesse per il turismo sulle due ruote e con il camper per le città d’arte, mentre in calo è il segmento termale.
Non dello stesso avviso è Pino Gammaro di Heidenheim (Baden-Württemberg) che da oltre tre decenni promuove in diverse fiere alcuni hotel di bano e Montegrotto:
“Il nostro settore termale e non solo, in questa importante fiera, per noi operatori ha avuto un ottimo riscontro. Molti visitatori hanno addirittura prenotato un proprio soggiorno direttamente qui in fiera.
Poi, per quanto riguarda la crisi lavorativa che la Germania sta attraversando, dalle molte interlocuzioni con molti potenziali clienti si percepisce una forte voglia di evasione dalla quotidianità almeno per qualche settimana.
Una sempre maggiore attenzione è riservata agli over 70 e soprattutto ai disabili o diversamente abili. Sono infatti sempre più le strutture ricettive che hanno adeguato gli accessi alle strutture, agli ascensori ed aree di intrattenimento anche per bambini.
Nonostante “la febbre Sinner” Djokovic, Musetti, Berrettini, Zvererv, Alcaraz ed altri, la richiesta per il tennis stenta a riconquistare l’entusiasmo dei giovani registrato in passato con Boris Becker e Steffi Graf. Oggi i giovani sono fortemente interessati e attratti dal parapendio, dal surf, scalate, motocross, trekking, mountain-bike e down Hill ovvero risalite su impianti e discese mozzafiato.
Soddisfazione è stata registrata nel mondo della Caravan, dei Camper ma anche dal mondo crocieristico soprattutto per i Paesi Scandinavi, del Mediterraneo, dell’Ege o dell’Atlantico.
Secondo il Prof. Martin Lehmann, esperto del mercato turistico tedesco, è convinto che né la crisi dell’automobile tedesca e di tutto l’indotto e né le elezioni politiche anticipate influenzeranno negativamente il mercato o meglio l’innata voglia di viaggiare dei tedeschi.
“Ciò vale – sostiene il Prof. Lehmann – anche per il turismo culturale in cui l’Italia detiene da sempre il primato. Basti ricordare Venezia, Firenze, Roma che, giornalmente ed in tutte le stagioni dell’anno, registrano un flusso continuo anche di visitatori stranieri e, fra questi, decine di migliaia di tedeschi”.
Non meno importante è il richiamo operistico del Teatro alla Scala di Milano nel periodo dicembre – giugno e dell’Arena di Verona nel periodo estivo, metà giugno – inizio settembre, collegato a vacanze sul Lago di Garda o alle cure Termali ad Abano/Montegrotto.
Come per la Turchia, Grecia, ex Jugoslavia, Polonia, Bulgaria e Romania così per l’Italia un segmento importante di flusso turistico è costituito da oltre mezzo secolo dagli emigrati che puntualmente ogni estate, compatibilmente con il lavoro e/o con la scuola fanno ritorno nei luoghi di origine. Anche questi milioni di persone spostano milioni di euro dalla Germania e non solo.
L’Italia politica – come noto – da qualche anno sta riservando una particolare attenzione al Turismo delle Radici o di Ritorno nella speranza di contribuire a bloccare o per lo meno a ridurre o contenere l’emorragia dell’esodo dei pochi giovani e di giovani famiglie rimasti nei piccoli borghi. Col calo demografico, come noto, spariscono anche entità lavorative e dei servizi: banche, ambulatori, scuole, assistenza per anziani, officine, operai per piccole aziende artigianali e agricole.
Una boccata d’ossigeno alle micro-economie del mercato turistico è data oggi dal cosiddetto Turismo delle Radici ovvero dagli emigrati che fanno ritorno in estate nelle località d’origine.
Alla ridinamicità dei piccoli borghi si associa la rivitalizzazione delle micro-economie che per l’intero Paese Italia, secondo la Confcommercio ha significato nel 2024 un tesoro potenziale da oltre 8 miliardi di euro. Secondo poi la The European House- Ambrosetti il turismo delle radici può generare in Italia fino a 141 miliardi di euro. Non bisogna tuttavia ignorare che l’industria vacanziera è strettamente collegata o meglio subordinata alle attività lavorative in tutti i settori dell’economie ed in particolare delle grandi aziende, fucina di benessere di un intero territorio.
“I Marchi Storici costituiscono le radici di quel patrimonio di conoscenze, di competenze e di idee che danno forma all’identità nazionale e al saper fare italiano, improntato sempre a coniugare innovazione e tradizione”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aprendo ieri al Mimit il primo meeting Nazionale del Gruppo Giovani dell'Associazione Marchi Storici d'Italia sottolineando che “il traguardo dei mille marchi storici è ormai a portata di mano”.
Dal 16 aprile 2020 - quando è stato istituito il Registro speciale dedicato - a oggi sono state presentate 968 istanze e i marchi storici riconosciuti sono 813.
L’evento – riporta il Mimit – è stato occasione per ribadire l’importanza della tutela del Made in Italy, del sostegno alle eccellenze nazionali e del coinvolgimento delle nuove generazioni nel percorso di crescita e innovazione.
Per tutelare e valorizzare il sistema produttivo italiano il Ministero ha elaborato il “Libro Verde Made in Italy 2030”, ora sottoposto a consultazione pubblica, un progetto di politica industriale che il governo intende realizzare nel nostro paese e nel contempo in Europa. Un piano che punta soprattutto sulle quattro “I” che rendono l’Italia protagonista nel mondo: Identità, Innovazione, Internazionalizzazione e ora anche Intelligenza artificiale.
Il gruppo giovani dell’Associazione, che conta 40 giovani manager, ha tra i suoi obiettivi principali quelli di stimolare il dialogo tra le giovani leve delle aziende, favorendo la condivisione di esperienze, idee e strategie volte a preservare il valore dei Marchi Storici e a prepararli alle sfide del futuro. A questo proposito ha presentato il suo manifesto con 10 proposte alle istituzioni.
Il Mimit e il Gruppo Giovani dell'Associazione Marchi Storici d'Italia hanno, infine, concordato l’impegno per rafforzare ulteriormente la loro collaborazione anche in vista della Giornata Nazionale del Made in Italy del prossimo 15 aprile.
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha acceso Londra: martedì scorso, 4 febbraio, il Consorzio ha infatti celebrato, presso il British Museum della City, la seconda edizione dei Casello d’Oro Awards, il premio dedicato ai 13 caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano 2024. Durante la serata una giura internazionale ha premiato i tredici vincitori dei Palii 2024 e attribuito due Menzioni speciali per il Parmigiano Reggiano con miglior struttura e per quello con miglior profilo aromatico, entrambe andate al 4 Madonne Caseificio dell’Emilia, stabilimento di Varana di Serramazzoni (provincia di Modena).
Alla presenza dell’ambasciatore d’Italia nel Regno Unito, Inigo Lambertini, e della stampa italiana e inglese, la serata, condotta da Valentina Harris, una delle più riconosciute esperte britanniche di cucina italiana e volto noto della BBC, ha rinsaldato i legami tra la Dop e il Regno Unito, quarto mercato estero con oltre 6.500 tonnellate importate all’anno, il cui sell-in 2024 (fonte: NIQ) ha segnato una crescita del +17% rispetto all’anno precedente (al di sopra della media globale che si attesta al +13,7%).
Da 12 anni, nella zona d’origine della Dop (che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno) si svolgono gare annuali denominate “Palio del Parmigiano Reggiano”. Ogni caseificio consorziato può partecipare iscrivendo un campione di Parmigiano Reggiano di 24-26 mesi che viene valutato da una giuria composta da assaggiatori certificati della APR – Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano. Inoltre, in occasione del Palio Città di Casina e del Palio GustiaMo sono stati premiati due caseifici per la stagionatura 40 mesi.
I 13 caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano 2024 sono: Ambrosi Spa (Traversetolo, PR) – Vincitore del Palio di Montechiarugolo (Montechiarugolo, PR); Caseificio Il Boiardo – Pratissolo Matilde di Canossa (Scandiano, RE) – Vincitore del Palio Teatro della Natura (Viano, RE); Caseificio Sociale La Guardia (Coscogno, frazione di Pavullo nel Frignano, MO) – Vincitore del Palio del Frignano (Pavullo nel Frignano, MO); Cooperativa Casearia Agrinascente (Fidenza, PR) – Vincitore del Palio dell’Artigianato di Soragna (Soragna, PR); Latteria Agricola Arrivabene (Poggio Rusco, MN) – Vincitore del Palio dei Caseifici dell’Oltrepò Mantovano (Gonzaga, MN); Latteria Sociale Cavecchia (Reggiolo, RE) – Vincitore del Palio di San Lucio (Guastalla, RE); Latteria Sociale San Giorgio (Casina, RE) – Vincitore del Palio Città di Casina (Casina, RE) con la stagionatura 40 mesi; 4 Madonne Caseificio dell’Emilia (stabilimento di Baggiovara, frazione di Modena) – Vincitore del Palio GustiaMo (Modena) con la stagionatura 40 mesi; 4 Madonne Caseificio dell’Emilia (stabilimento di Medolla, MO) – Vincitore del Palio GustiaMo (Modena); 4 Madonne Caseificio dell’Emilia (stabilimento di Valsamoggia, BO) – Vincitore del Palio di San Petronio (Bologna); 4 Madonne Caseificio dell’Emilia (stabilimento di Varana di Serramazzoni, MO) – Vincitore del Palio Città di Casina (Casina, RE); Rastelli Fratelli (Rubbiano, frazione di Solignano, PR) – Vincitore del Palio di Pellegrino Parmense (Pellegrino Parmense, PR); Società Agricola Dall’Aglio (Gattatico, RE) – Vincitore del Palio Bibbiano la Culla (Ghiardo di Bibbiano, RE).
Le due Menzioni speciali per il Parmigiano Reggiano con miglior struttura e per quello con miglior profilo aromatico sono state attribuite in una degustazione alla cieca degli 11 campioni di 24 mesi da una giura internazionale d’eccezione, composta da Gennaro Contaldo (uno degli chef e personaggi televisivi più amati del Regno Unito, maestro di Jamie Oliver, autore di libri di cucina di grande successo), Maddalena Fossati Dondero (direttore de La Cucina Italiana e di Condé Nast Traveller Italia), Bronwen Percival (membro del comitato editoriale dell’Oxford Companion to Cheese, cofondatrice del sito web MicrobialFoods.org e acquirente del formaggio per Neal’s Yard Dairy a Londra), Cornelia Poletto (chef e gestore del ristorante Cornelia Poletto, della scuola Cucina Cornelia Poletto e del bar gastronomia Paolas di Amburgo e noto volto della TV tedesca), Cathy Strange (ambasciatrice della cultura alimentare di Whole Foods Market e membro della Guilde Internationale des Fromagers, dell’American Cheese Society, de Les Dames d’Escoffier e della Cheese Importers Association) e Carlos Yescas (giudice ai World Cheese Awards, cofondatore di Lactography, autore di libri sui formaggi e collaboratore dell’Oxford Companion to Cheese).
Tra i protagonisti della serata anche Ronan Currie, assistant blender di The GlenAllachie Distillery, e George Wills, UK sales & marketing manager di Kilchoman Distillery, due delle più apprezzate distillerie artigiane della Scozia. Lo scotch whisky è un prodotto ideale per il pairing con il Parmigiano Reggiano per le moltissime affinità che condividono: dal legame inscindibile delle materie prime (l’acqua il primo, il latte crudo il secondo) con la zona di origine, alla fondamentale importanza del tempo (detto “invecchiamento” per il distillato e “stagionatura” per il formaggio) nell’evoluzione di sapori e aromi; dalla versatilità di abbinamenti e utilizzi in cucina, al ruolo di portabandiera dell’eccellenza nazionale nel mondo (come il Parmigiano Reggiano è un’icona del Made in Italy con un giro d’affari che supera i 3 miliardi di euro e un export che raggiunge quasi il 50%, il whisky è sinonimo di Scozia con un giro d’affari che supera i 7,1 miliardi di sterline e un export che supera il 78% del totale – fonte: Scottish Development International, l’agenzia ufficiale del Governo scozzese che promuove i rapporti commerciali tra la Scozia e i mercati esteri).
I due scotch whisky sono stati anche i protagonisti dei due signature cocktail creati per l’occasione da Giorgio Bargiani, assistant director of mixology del The Connaught di Londra. Nel primo, chiamato Pomo d’Oro e abbinato al Parmigiano Reggiano 24 mesi, il Kilchoman Whisky Machir Bay (un single malt maturato in botti di ex-bourbon ed ex-sherry, con note di agrumi, vaniglia stratificata, caramello e fumo di torba marittima) è stato mixato al Cinzano Vermouth Bianco, a un liquore di pomodoro e ad alcune gocce di Tonka bitter, e guarnito con un cappero. Nel secondo, battezzato Salt Fat Acid Heat e presentato in pairing con il Parmigiano Reggiano 40 mesi, il GlenAllachie 11 Years Old Marsala Wood Finish (invecchiato per 8 anni in botti ex-bourbon di rovere americano e con un finish di circa 42 mesi in botti di Marsala, caratterizzato da una sensazione al palato ben arrotondata, ricca di frutta dolce e caramello morbido, con una percezione in bocca vellutata e un finale lungo) è stato mescolato con Amontillado Sherry, aceto balsamico, salsa di soia e Cedrata Tassoni, e guarnito con uno spicchio di mandarino cinese, in un cocktail che riflette tutti gli elementi base del gusto. La Dop si è riconfermata non solo un prodotto di estrema versatilità e distintività, ma anche un elemento irrinunciabile di ogni momento di convivialità, come una degustazione di alta mixology con gli amici.
L’ambasciatore d’Italia nel Regno Unito, Inigo Lambertini, ha dichiarato: "Sono particolarmente lieto che il Consorzio del Parmigiano Reggiano abbia scelto Londra come cornice per celebrare un appuntamento così importante come i Casello d’Oro Awards. Per il Parmigiano Reggiano Dop il Regno Unito è infatti, storicamente, un mercato di primaria importanza, dove continua a riscuotere grandi successi nonostante le sfide poste dalla Brexit e dalle nuove regolamentazioni doganali entrate in vigore nel corso dell’anno. Il Parmigiano Reggiano Dop resta un simbolo dell’eccellenza, della tradizione e del saper fare italiani, tramandato nei secoli da generazioni di allevatori, agricoltori e casari. E nel Regno Unito è diventato un ingrediente imprescindibile, che rafforza i legami gastronomici e culturali tra i due Paesi".
"Siamo orgogliosi di aver celebrato la seconda edizione dei Casello d’Oro Awards", ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, "e di aver assegnato il premio ai 13 caseifici che nel 2024 hanno vinto i Palii del Parmigiano Reggiano. La Dop è un prodotto sempre più internazionale, con una quota export che ha quasi raggiunto il 50%. Dopo l’Ambasciata d’Italia a Parigi, sede della prima edizione, abbiamo scelto come palcoscenico dell’evento di ieri lo splendido British Museum di Londra, la capitale del nostro quarto mercato estero, con oltre 6.500 tonnellate importate all’anno e un sell-in 2024 che ha segnato una crescita del +17% rispetto all’anno precedente. Per la nostra Dop, che punta a diventare una marca iconica globale, non è fondamentale solo esportare il prodotto, ma anche la cultura di prodotto. Eventi come questo rappresentano occasioni importanti per celebrare il matrimonio tra il Parmigiano Reggiano e i mercati esteri e continuare a tracciare la strada per far emergere le distintività della nostra Dop, sensibilizzando i consumatori di tutto il mondo". (focus/aise)