I volti del Made in Italy (3)

ROMA – focus/ aise – La Regione Marche è pronta a mettere in mostra le sue eccellenze nella vetrina di Expo Osaka 2025, l’esposizione universale che riunisce il mondo sotto il tema "Designing Future Society for Our Lives" che si tiene quest'anno in Giappone. Il programma porterà dall'1 al 7 giugno prossimi eventi, iniziative, protagonisti e collaborazioni. Ed è stato presentato nelle scorse ore in una conferenza stampa a Palazzo Raffaello, ad Ancona, alla quale sono intervenuti l’assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Maria Antonini, il Commissario generale per l’Italia a Expo 2025, Mario Vattani, il pianista Giovanni Allevi e l’architetta Antonella Nonnis, curatrice della mostra Ars che si terrà al padiglione Italia.
L'assessore Antonini ha definito quello di Osaka "un appuntamento strategico" per la Regione, nonché "una vetrina internazionale in un momento in cui è fondamentale consolidare e rilanciare l’export, pilastro dell’economia marchigiana". "Il Giappone - ha spiegato - è certamente un mercato di grande interesse, ma Expo ci offre molto di più: la possibilità di presentarci al mondo intero come un ecosistema imprenditoriale solido, dinamico e capace di innovare".
Saranno circa 60 le aziende marchigiane che porteranno "idee, creatività e prodotti che uniscono passato e futuro". L’esempio più concreto rivelato dall'esponente della giunta marchigiana, è "la mostra che affiancherà merletti storici di Offida alla tuta spaziale SFS1 realizzata da una nostra impresa di Fano per l’astronauta Villadei". Questo, secondo Antonini, è "un messaggio forte di identità e proiezione verso le nuove frontiere tecnologiche".
In programma ci sono eventi, seminari, mostre e incontri che coinvolgeranno università, associazioni, imprese e istituzioni. "È un grande gioco di squadra - ha assicurato l'esponente regionale - che vede tutte le Marche coinvolte, da nord a sud. Porteremo anche le nostre eccellenze agroalimentari, come il tartufo — di cui siamo l’unica regione italiana a vantare tutte le varietà — e prodotti unici come i maccheroncini di Campofilone e il Verdicchio".
Ma expo sarà anche "un banco di prova per noi, una straordinaria occasione per raccontare al mondo la nostra identità.
Per il Commissario Vattani, le Marche hanno "colto appieno il messaggio che volevamo portare in Giappone: artigianato e innovazione, tecnologia e alta tecnologia. L’artigianato è alla base della tecnologia e del saper fare italiano e del made in Italy".
Il Maestro Allevi, invece, si è detto emozionato all'idea di tornare in Giappone, "il paese più straordinario in cui sono andato in tournée praticamente tutti gli anni dal 2008, finché poi la malattia ha interrotto la mia attività live. Ritorno a Osaka come italiano ma anche come marchigiano, come un artigiano, con quella curiosità e passione con cui le Marche hanno sempre guardato a Oriente". Allevi sarà accompagnato da una orchestra d'archi giapponese. "Ho voluto fortemente suonare insieme a loro e simbolicamente creare nuove armonie e legami di amicizia e di ammirazione tra i nostri Paesi", ha aggiunto.
L'Architetta Nonnis ha invece spiegato l’ispirazione che ha porterà in Giappone, ossia le botteghe rinascimentali. "È da lì che partiamo, dal concetto della bottega del maestro che è in grado di mettere in mostra il saper fare, il pensare con le mani: questo è il sapere artigiano da cui poi è derivata l’eccellenza del design italiano. L’esposizione che portiamo si intitola Ars, una parola di sole tre lettere che significa talento, abilità, professione tecnica, disciplina, arte. Tutte parole che identificano appunto quel saper fare ma quella capacità inventiva che ci contraddistingue".
In Giappone con le Marche ci saranno i "prodotti iconici che sono simbolo di bellezza e inseriti all'interno di un'ipotetica casa giapponese: le calzature, il cappello di Montappone, la poltrona Frau, fino alla tuta spaziale indossata dall’astronauta italiano Walter Villadei durante la sua missione del 2024: un abito per vivere il futuro, attraverso un ponte che parte dalla tradizione e guarda avanti”.
Si è conclusa l’11 maggio scorso a Shenzhen la 3ª edizione di Wine to Asia, il salone internazionale del vino e dei liquori organizzato da Veronafiere, con il supporto del governo italiano e del China Council Promotion of International Trade (CCPIT) di Shenzhen.
Presenti per l’inaugurazione, tenutasi il 9 maggio, l’ambasciatore d’Italia in Cina, Massimo Ambrosetti, il console generale d’Italia a Canton, Valerio De Parolis, la vicedirettrice generale del CCPIT di Shenzhen, Yang Haobo, il direttore dell’Ufficio ICE di Pechino e coordinatore della rete ICE in Cina e Mongolia, Francesco Pensabene, il direttore dell’Ufficio ICE di Canton, Massimiliano Tremiterra, il presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, Lorenzo Riccardi, e il general manager Greater China di Veronafiere, Simone Incontro.
Per tre giorni, dal 9 all’11 maggio, la manifestazione ha riunito 500 aziende vinicole da 30 diversi Paesi e 15000 operatori da tutta l’Asia. Presente una significativa rappresentanza italiana con 50 aziende all’interno del Padiglione nazionale, promosso dall’Agenzia ICE.
Nel 2024, l’Italia ha confermato nuovamente la sua posizione di primo produttore di vino al mondo, mantenendo saldamente la leadership mondiale in termini di Indicazioni Geografiche con oltre 500 varietà di uva.
L’Italia può, infatti, vantare oltre 400 vini a Denominazione di Origine Protetta, oltre 70 DOCG, oltre 110 vini a Indicazione Geografica Tipica e quasi il 25% della produzione nazionale proveniente da viticoltura biologica. (focus\aise)