I volti del Made in Italy

ROMA – focus\aise - Grande novità a Spices&Herbs Global Expo a Macfrut 2025. Il principale Salone europeo dedicato a spezie, erbe medicinali e aromatiche ospiterà dal 6 all’8 maggio a Cesena il Simposio Internazionale Mediterraneo sulle Piante Medicinali e Aromatiche (MESMAP). Promosso dall’Associazione delle Piante Medicinali e Aromatiche del Mediterraneo (AMAPMED), il Simposio è l’evento di riferimento scientifico mondiale nel Sud Europa con oltre duemila studiosi partecipanti provenienti da un centinaio di Paesi.
Ospitato nell’ultima edizione (la decima) all’Università di Istanbul, è la prima volta che questo evento esce dai confini di Turchia e la scelta di Macfrut conferma l’autorevolezza che Spices&Herbs Global Expo ha saputo conquistarsi sul campo attraverso la qualità della sua proposta, in una scommessa di settore iniziata quattro anni fa.
“Dopo l’ultima edizione a Istanbul, il comitato organizzativo internazionale ha deciso di tenere questo evento scientifico di portata mondiale all'estero – spiega Nazım Şekeroğlu dall’Associazione Piante Medicinali e Aromatiche del Mediterraneo (AMAPMED) – La scelta è andata a Macfrut per la sua attenzione di respiro mondiale a queste tematiche attraverso il Salone Spices&Herbs. Il nostro Comitato organizzativo internazionale ha così deciso di organizzare per la prima volta l’evento in Italia, invitando tutti gli accademici, scienziati, studenti, coltivatori, produttori, rappresentanti di Ong, importatori, esportatori, enti governativi e tutte le parti interessate a partecipare all’undicesima edizione del Simposio Internazionale Mediterraneo sulle Piante Medicinali e Aromatiche”.
Il tema del Simposio riguarda tutti gli aspetti delle Piante Medicinali e Aromatiche: dalle scienze della vita alle scienze sociali, ad altre discipline come le scienze mediche, l'agricoltura, la silvicoltura, l'ingegneria alimentare. Da sempre gli interventi vengono poi pubblicati nelle principali pubblicazioni scientifiche di settore.
Il Simposio è organizzato dall’Associazione delle Piante Medicinali e Aromatiche del Mediterraneo nata più di dieci anni fa con l’obiettivo di mettere in rete le organizzazioni non governative di diversi gruppi professionali legati alle Piante Medicinali e Aromatiche, in modo da creare una piattaforma comune e non disperdere il patrimonio di conoscenze e ricerche di un settore in continua evoluzione. Tra le varie iniziative c’è appunto questo evento scientifico internazionale annuale, pensato quale momento di condivisione delle esperienze tra scienziati, professionisti e ONG di fama mondiale.
SPICES&HERBS GLOBAL EXPO
Ospitato a Macfrut (6-8 maggio 2025 – Rimini Expo Centre), il Salone è divenuto la manifestazione di riferimento per le imprese nel mercato delle piante aromatiche e medicinali e dei loro derivati. Momento di incontro per gli operatori della filiera, l’evento propone un’ampia area espositiva, incontri con i buyer internazionali, convegni, workshop tecnici e laboratori. Quest’anno al centro del dibattito saranno i rapporti di filiera tra produttori e utilizzatori come garanzia di trasparenza e qualità dei prodotti erboristici e degli integratori alimentari. Il Salone viene accompagnato da eventi di avvicinamento in diverse aree produttive d’Italia e d’Europa. L’area è coordinata in collaborazione con FIPPO, Erboristeria Domani.
Le esportazioni di prodotti alimentari italiani hanno raggiunto un traguardo senza precedenti: quasi 70 miliardi di euro nel 2024, il doppio rispetto ai 34 miliardi del 2014. Questo risultato straordinario, spiega ITA0039 by ASACERT, che dal 2019 opera per certificare e tutelare l’autenticità del patrimonio agroalimentare italiano attraverso la rete dei ristoranti italiani all’estero, conferma la forza del Made in Italy nel settore agroalimentare, nonostante le sfide che rimangono da affrontare. In un contesto globale, segnato da incertezze geopolitiche e difficoltà economiche, l'Italia si distingue con un risultato straordinario: il quarto posto a livello mondiale per il valore delle esportazioni.
Questo traguardo non è soltanto una questione di numeri, ma testimonia la forza e l'attrattività del Made in Italy, sinonimo di prodotti “buoni, salutari e ben fatti”, apprezzati in tutto il mondo. Nel 2024, l'Italia supera colossi demografici come Giappone, Francia, Regno Unito e Canada, posizionandosi subito dopo Cina, Stati Uniti e Germania. Con circa il 3,2% delle quote dell'export mondiale, l'Italia si conferma una delle principali economie esportatrici, seconda in Europa solo alla Germania. Le esportazioni italiane raggiungono il 40,3% dei mercati potenziali globali, un risultato eccezionale considerando che la popolazione italiana rappresenta appena il 4% di quella cinese.
Gli Stati Uniti si confermano il mercato principale per i prodotti enogastronomici italiani, con una crescita di circa il 150% negli ultimi dieci anni. Anche l’Europa gioca un ruolo di primo piano: Francia (+90%), Germania (+71%) e Regno Unito (+57%) sono tra i Paesi che hanno registrato incrementi significativi.
Il prodotto di punta è senza dubbio il vino, leader delle esportazioni italiane, seguito da ortofrutta trasformata, formaggi, pasta e cereali, frutta e verdura fresche, salumi e olio d’oliva.
Il successo dell’agroalimentare italiano è il risultato dell’impegno di una filiera che coinvolge 4 milioni di persone, distribuite tra 740mila aziende agricole e 70mila industrie alimentari. Grazie a questa rete, l’obiettivo di raggiungere i 100 miliardi di euro di export entro il 2030 sembra sempre più a portata di mano.
Ma per sostenere questa crescita, è indispensabile risolvere alcune criticità. Prima fra tutte, i ritardi infrastrutturali che frenano il settore e causano mancati guadagni per ben 9 miliardi di euro ogni anno.
Un’altra priorità è combattere il fenomeno dell’Italian sounding, ovvero la vendita di prodotti spacciati per italiani, ma che in realtà non lo sono. Questo mercato parallelo vale la cifra impressionante di 120 miliardi di euro a livello globale e rappresenta una minaccia sia per il Made in Italy che per i consumatori.
"Il risultato che commentiamo oggi, che vede i prodotti italiani affermarsi nel difficilissimo panorama globale è frutto della qualità e dell’unicità dei prodotti Made in Italy, un patrimonio da proteggere - ha spiegato Fabrizio Capaccioli, ideatore del protocollo ITA0039 -. Attraverso un sistema di certificazione semplice e trasparente, assicuriamo che i prodotti serviti nei ristoranti italiani nel mondo siano davvero 100% italiani. Questo riflette un pensiero condiviso dalla maggioranza degli italiani, che riconoscono il valore fondamentale dei prodotti agroalimentari nel nostro patrimonio culturale".
Nei primi mesi del 2025 si darà avvio a un progetto promozionale di elevato profilo tecnico e di prestigiosa nomea, intitolato “Quality Heritage of Europe” (QHE), che vedrà protagonisti due Consorzi di Tutela del settore agro-alimentare tra i più importanti a livello nazionale: il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella e il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.
Sotto l’egida dell’unione Europea, il prestigioso partenariato prevede l’attivazione di un percorso triennale finalizzato a celebrare i vini della Valpolicella e il formaggio Parmigiano Reggiano su mercati europei di elevato valore strategico per il made in Italy: Italia, Francia e Germania.
Le attività di progetto verranno finanziate con una rampa contributiva milionaria di matrice comunitaria e grazie a tale importante sostegno pubblico potranno essere conseguiti risultati particolarmente performanti e incidenti nei paesi di progetto.
Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella ha anche informato che a fine mese scorso ha selezionato con successo il Soggetto Esecutore per il progetto “Quality Heritage of Europe” (QHE). (focus/aise)