IIC: una panoramica

ROMA – focus/ aise - Dopo il Principato di Monaco, il tour internazionale per celebrare Giacomo Puccini nell'anno del centenario dalla sua scomparsa fa tappa a Parigi con lo spettacolo "Visse d’arte, visse d’amore: aspettando Giacomo Puccini", di Massimiliano Finazzer Flory. L'appuntamento è per mercoledì prossimo, 19 marzo, all’Istituto Italiano di Cultura della capitale francese, alle ore 18.30. L'evento è realizzato in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi, l’Associazione Amici del Loggione del Teatro alla Scala e il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Pucciniane.
Finazzer Flory sarà accompagnato al pianoforte da Asako Watanabe e dal soprano Elisa Maffi, lo spettacolo attraversa la biografia dell’uomo Giacomo tra vizi molti e virtù con aneddoti…, la biografia del Puccini compositore con insuccessi e successi, la biografia di un Occidente che cambiava nel bene e nel male un’epoca di amore e di incidenti, gli avvenimenti della tecnologia che attraversava una rivoluzione di costumi e consumi con le macchine protagoniste e infine la relazione tra due arti, la lirica e il cinema, mediate dai libretti su cui si basano le opere Pucciniane.
Quest’ultimo piano allude ad una conduzione radiofonica che sostiene come Puccini abbia idealmente prodotto film che noi sentiamo musicalmente.
"Puccini tra amore e morte. In scena sono un cronista disincantato che sta scrivendo una biografia da cui uscirà nostalgia e stupore per Puccini... – ha spiegato Massimiliano Finazzer Flory –. Uno spettacolo quasi radiofonico per raccontare e rappresentare le sofferenze del successo di un uomo malato di modernità sempre alla ricerca di solitudine eppure mai solo. La storia della vita di un uomo a volte prigioniero del compositore ma sempre in fuga dal passato. Una lettura teatrale che per filo e per segno dà il senso di come delusioni e successi siano confusamente sempre tra noi".
Il rinomato duo Nordio & Sciortino arriva in Sud Africa. Ad annunciarlo è l’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, ricordando che si tratta di due tra i più apprezzati interpreti della scena musicale classica italiana.
Domenico Nordio, violinista di fama internazionale, e Orazio Sciortino, pianista, compositore e direttore d’orchestra, si esibiranno in due concerti esclusivi, presentando un raffinato programma che attraversa capolavori della letteratura per violino e pianoforte.
Il programma delle due serate prevede musiche di Wolfgang Amadeus Mozart con la Variazioni K359, Claude Debussy con la Sonata in sol minore, Maurice Ravel com la Sonata opera postuma e la Sonata di Francis Poulenc.
I concerti si terranno sabato 12 aprile, alle ore 15:00, presso l’Etienne Rousseau Theatre (ERT) di Sasolburg e domenica 13 aprile, alle ore 16:00, all’UNISA – Dr. Makeba Hall di Pretoria.
Un’occasione imperdibile per il pubblico sudafricano di assistere a due eventi musicali di grande raffinatezza, dove Nordio e Sciortino daranno vita a un’esibizione di straordinaria intensità.
Domenico Nordio, considerato uno dei più celebri violinisti della sua generazione, si è esibito nei più prestigiosi teatri e sale da concerto del mondo, tra cui il Carnegie Hall di New York, la Salle Pleyel di Parigi, il Teatro alla Scala di Milano e la Suntory Hall di Tokyo. Vincitore del Grand Prix Eurovision nel 1988, Nordio ha collaborato con orchestre di primo piano come la London Symphony Orchestra, l’Orchestra Nazionale di Francia, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia e la Moscow State Symphony Orchestra.
Orazio Sciortino, pianista, compositore e direttore d’orchestra, è stato nominato "Composer of the Year 2024" agli International Classical Music Awards (ICMA). Le sue collaborazioni spaziano da istituzioni italiane di rilievo come il Teatro alla Scala di Milano, il Festival dei Due Mondi di Spoleto e il Maggio Musicale Fiorentino, fino a palcoscenici internazionali come la Konzerthaus di Berlino e il Megaron di Atene. Ha registrato per etichette di prestigio, tra cui Sony Classical e Hänssler Classic, ed è attualmente professore e responsabile del dipartimento di pianoforte presso il Conservatorio di Brescia.
Sarà inaugurata il 21 marzo nei locali dell’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco la mostra multimediale “Voice Portraits: Torneranno le sere… La voce della poesia italiana”, una mostra d’arte sinestetica a cura di Giovanna Iorio. Saranno presenti Olivia E. Sears e Julia Nelsen e per l’occasione si terrà la lettura di una selezione delle loro traduzioni di poeti italiani contemporanei del XX e XXI secolo che faranno parte della mostra.
Il titolo scelto per la mostra, organizzata dallo stesso IIC, si ispira all’omonima poesia di Alfonso Gatto, che con il suo incipit “Torneranno le sere a intiepidire nell’azzurro le piazze” infonde speranza in un futuro che è ritorno al passato più caro e allo stesso tempo introduce una splendida sinestesia, chiave di lettura della mostra stessa.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 31 maggio, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16:30, su appuntamento.
Negli spazi dell’Istituto saranno esposti i ritratti delle voci di diciassette grandi poeti e poetesse italiani del Novecento presenti nell’Archivio Poetry Sound Library: Giuseppe Ungaretti, Pier Paolo Pasolini, Edoardo Sanguineti, Alfonso Gatto, Giorgio Caproni, Franco Fortini, Sandro Penna, Alda Merini, ma anche poeti contemporanei quali Antonella Anedda, Carlo Bordini, Mariangela Gualtieri, Valerio Magrelli, Claudio Damiani, Mariapia Quintavalla, Lawrence Ferlinghetti, Patrizia Cavalli e Giovanna Frene.
I ritratti della voce sono spettrogrammi creati dall’artista multimediale Giovanna Iorio a partire dalla registrazione della voce del poeta che legge il suo componimento. Lo spettrogramma, spiega Iorio, “è l’impronta digitale di una voce”, “un grafico che fa visualizzare la voce”. “I colori sono il risultato di un complicato algoritmo che studia toni e sfumature. Poi ci sono anche scelte estetiche e rielaborazioni. Per fare un esempio: ogni voce entra in una specie di camera oscura in cui immergo i suoni. Il risultato è ogni volta spettacolare. I colori di uno spettrogramma fanno emergere tonalità calde o fredde. Quando trasformo un suono nel suo spettrogramma, continuo ad ascoltare il suono della voce, simile a un fiume che scorre”.
Accanto ad ogni ritratto il visitatore potrà ascoltare la voce originale dell’autore/autrice da cui il ritratto è stato generato. Le voci sono accompagnate dal testo originale in italiano e dalla traduzione in inglese dei testi poetici, un’occasione unica dunque per vivere intensamente attraverso immagine, voce e traduzione l’esperienza della più coinvolgente poesia italiana. La mostra celebra la voce del poeta e la sua eterna bellezza attraverso un’originalissima sinestesia di immagine, suono e parola. (focus\aise)