IIC: una panoramica

ROMA – focus/ aise – Verrà presentato il prossimo 27 maggio dalle 19.00 all’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera il libro di Sabrina Pisu “Il mio silenzio è una stella, vita di Francesca Morvillo”.
Dal 23 maggio del 1992, strage di Capaci, Francesca Morvillo è stata ingabbiata e resa invisibile nella definizione “moglie di” Giovanni Falcone, che muore per una tragica fatalità. Invece è stata una magistrata di estremo valore, per oltre sedici anni sostituto procuratore al Tribunale minorile di Palermo dove, con un approccio all’avanguardia, ha cercato di recuperare i bambini finiti in carcere. Successivamente, al Tribunale di Appello ha seguito processi cruciali contro la mafia, tra cui quello a carico di Vito Ciancimino.
Servendosi di testimonianze esclusive, come quella del fratello Alfredo, e di documenti inediti, Sabrina Pisu delinea un ritratto profondo di Francesca Morvillo: una donna libera e riservata, innamorata di un ideale di giustizia, che alle parole ha preferito l’impegno silenzioso e il dovere quotidiano. Una storia che, lontano da retoriche celebrazioni, continua a brillare, e a segnare la strada, come una stella.
L’incontro in Istituto - in lingua italiana e tedesca – sarà moderato da Giorgia Capozzi (Comites Monaco di Baviera).
Sabrina Pisu, giornalista, è nata a Roma e vive a Ginevra, collabora con diverse testate tra cui RSI (Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana) e il settimanale L’Espresso. In precedenza, e per molti anni, ha lavorato a Lione, in Francia, anche come inviata, per il canale televisivo di informazione internazionale Euronews. Ha scritto Il Caso Mattei, con il magistrato Vicenzo Calia (Chiarelettere, 2017), Mi prendo il mondo ovunque sia (Einaudi, 2019), su e con Letizia Battaglia, e Il mio silenzio è una stella, vita di Francesca Morvillo (Einaudi, 2024). Nel 2023 ha curato per Electa, con Paolo Falcone, il librocatalogo Letizia Battaglia, senza fine legato alla mostra omonima che è in giro per l’Italia.
Pisu ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Franco Giustolisi, Giustizia e Verità (2020) per il giornalismo d’inchiesta, il Premio Internazionale Cristiana Matano (2021) con il patrocinio del Parlamento Europeo, e nel 2023 ha vinto Il Premio 3 dicembre – Paolo Osiride Ferrero.
L’incontro all’IIC è a ingresso gratuito, ma occorre registrarsi a questo link.
Nelle giornate del 30 e del 31 maggio avrà luogo presso il Dipartimento di studi italiani e iberoamericani della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Novi Sad la seconda conferenza internazionale intitolata “Lingua, letteratura, storia e cultura italiana. Incontri nello spazio reale, virtuale e immaginario”.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado e vi prenderanno parte Marco Mezzadri dell’Università di Parma ed Elena Pistolesi dell’Università per Stranieri di Perugia.
Il nostro tempo ci pone di fronte a sfide uniche, in cui la necessità di adattamento a condizioni in costante mutamento ci porta a confrontarci con molteplici mondi e culture. In questo contesto, la capacità umana di adattarsi a nuove realtà ci interroga sugli ideali e sulle connessioni che ci tengono uniti e ci stimolano a riflettere sugli aspetti più profondi dell'umanità. A volte ci allontaniamo gli uni dagli altri, altre volte troviamo nuovi modi di avvicinarci, cercando nel tempo e nello spazio un equilibrio che mantenga viva la nostra essenza collettiva.
Questo convegno si propone di esplorare e valorizzare le ricerche di natura umanistica che riflettono su come la lingua, la letteratura, la storia e la cultura italiane abbiano influenzato e siano state influenzate da spazi reali, virtuali e immaginari. Studiosi e ricercatori di italianistica, nonché esperti di altre discipline umanistiche e sociali sono invitati a presentare i risultati delle loro indagini, osservazioni e riflessioni nate dall’incontro con l’Italia e con la sua ricca civiltà, per cercare insieme risposte e prospettive che possano contribuire alla costruzione di una comunità globale coesa, anche in assenza di una connessione fisica.
Curatrice e ricercatrice d’arte contemporanea, Chiara Agradi dal 28 maggio al 6 giugno sarà a Cape Town, ospite in residenza artistica presso la A4 Arts Foundation 2025. Ne dà notizia l’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, spiegando che, nel corso della sua permanenza, Agradi condurrà una ricerca sui legami e le risonanze tra la storia della fotografia italiana e quella sudafricana, con particolare attenzione all’uso della Polaroid come linguaggio e strumento espressivo. L’invenzione della pubblicazione automatica e istantanea delle immagini, osserva Agradi, ha rappresentato “una rivoluzione radicale in termini di tecnologia, società e cultura”. Il progetto esplora l’uso della Polaroid non solo nella pratica artistica, ma anche nel contesto istituzionale, commerciale e amatoriale.
Attualmente residente a Parigi, Chiara Agradi sta completando un dottorato di ricerca presso l’École du Louvre e Paris 1 Panthéon-Sorbonne, con una tesi sul rapporto tra attività commerciale della Polaroid e sperimentazione artistica, focalizzandosi sulla pratica di fotografi italiani dagli anni Settanta a oggi. È inoltre membro del comitato curatoriale della Polaroid Foundation.
Durante la residenza, Agradi avrà accesso all’archivio e alla Reading Room della A4 Arts Foundation, uno spazio dinamico dedicato alla consultazione, allo studio e alla ricerca. In linea con la vocazione all’apertura degli spazi di A4, l’artista sarà disponibile ad accogliere il pubblico che potrà osservare in ogni momento lo stato di avanzamento del suo lavoro.
La residenza di Agradi, che fa seguito a quella di Gian Maria Tosatti nel 2019, si inserisce nell’ambito della collaborazione tra l’IIC di Pretoria e A4 Arts Foundation. (focus\aise)