Italiani nel mondo e dove trovarli (2)

ROMA – focus/ aise – Si è chiusa dopo 15 giorni la tournée in Argentina del Gruppo Folcloristico Pasian di Prato, che ha portato, grazie al sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, per due settimane le villotte ed i balli tradizionali friulani in quattro Fogolârs argentini.
“Rientriamo con il cuore colmo di amore e malinconia nella nostra amata patria”, ha scritto il Gruppo.
La prima attesissima tappa ha coinvolto il Centro Friulano Avellaneda - Santa Fe dove il gruppo ha incontrato il coro giovanile "Curisins Furlans", i maestri ed i giovani allievi del "Laboratorio delle Tradizioni Friulane" e del gruppo di ballo "Fratellanza", tutti entusiasti di aver avuto ancora una volta l'occasione di apprendere nuove danze e approfondire la cultura e la lingua friulana.
Sabato 17 agosto il gruppo si è esibito poi nell'auditorium municipale della città davanti ad un numeroso ed emozionato pubblico di discendenti friulani.
Poi, il giorno seguente, la visita al Centro Friulano di Colonia Caroya, dove il Gruppo ha portato “il nostro folclore e le nostre tradizioni sul palco della Fiesta de las Comidas Tipicas, dove il vastissimo pubblico ci ha accolto ed applaudito come solo un vero cuore friulano sa fare”.
Nelle giornate precedenti il Gruppo ha anche svolto delle visite guidate dei punti salienti della città dove “abbiamo potuto vedere e toccare con mano le parti della città costruite completamente dai nostri antenati emigrati dal Friuli”. Infine, ha realizzato il laboratorio didattico con 200 bambini dell’“Escuela Republica Italia”.
Poi, l’arrivo a Buenos Aires dove la delegazione folcloristica ha potuto incontrare due fogolars furlan: “La None”, il fogolâr più antico fuori dai confini nazionali, fondato nel 1927, dove sono state condivise musiche, villotte e danze con la comunità; e il "Centro Friulano di Castelmonte".
“Torniamo a casa quindi con i cuori pieni del calore e dell'ospitalità di tutte le persone che abbiamo avuto la fortuna di incontrare, emigranti friulani e non”, hanno commentato alla fine del viaggio.
“Preparatevi a celebrare Geppetto, Michelangelo e Super Mario durante il primo Italian Heritage Month in arrivo in California a ottobre”. Così scrive Chris Nichols sul Los Angeles Magazine per lanciare il primo Italian Heritage Month nel Golden State alla luce dell’approvazione della risoluzione 103 presentata dal senatore Anthony Portantino.
Approvata dal Senato dello Stato, la risoluzione designa ogni ottobre a partire da quest'anno come un mese per celebrare gli italoamericani, i loro successi e il loro apporto allo sviluppo della California, dove il primo gruppo di immigrati arrivò nel 1850.
Il senatore Portantino, ricorda Nichols nel suo articolo, presentò per la prima volta questa risoluzione nel 2011, ma non ebbe successo viste le critiche che di anno in anno travolsero Cristoforo Colombo portando diverse città e istituzioni a sostituire il Columbus Day con l'Indigenous Peoples' Day. La difesa di Colombo prosegue ancora oggi, con molti esponenti della comunità italo-americana come l'Italian Cultural Society, che sottolineano come “non ci sia ragione di togliere il giorno di celebrazione di un gruppo (etnico - ndr) e sostituirlo con il giorno di protesta per un altro ".
Ha avuto maggio fortuna la nuova risoluzione che, si legge sempre sul Los Angeles Magazine, “incoraggia le scuole pubbliche a includere gli italoamericani nei corsi di studi etnici e a evidenziare i loro successi e contributi alla cultura della California nei futuri libri di testo”. "Come italoamericano, sono onorato di essere l'autore di questa risoluzione che evidenzia i contributi che gli italoamericani hanno apportato al nostro grande Stato", ha affermato il senatore Portantino in una dichiarazione. "Sono molto orgoglioso dei notevoli successi degli italoamericani e del loro impatto positivo su arte, cultura, affari e pubblica amministrazione". (focus\aise)