Italiani nel mondo e dove trovarli (2)

ROMA – focus/ aise – Fa tappa a Caporciano (L’Aquila) il "book tour" del giornalista italo-americano Dom Serafini per il l’uscita del quinto volume della serie "I Messaggeri d'Abruzzo nel Mondo". Appuntamento il prossimo 12 luglio, dalle 19:00, dietro la Torre di Caporciano.
Sono oltre 50, distribuiti su 32 paesi, i profili di abruzzesi che si sono distinti all'estero, facendo conoscere ed apprezzare la regione Abruzzo, di cui Serafini ha scritto negli anni nella sua rubrica “Abruzzesi nel Mondo” prima su Il Messaggero e ora su Il Centro.
A firmare la postfazione al volume è l'aquilano Goffredo Palmerini.
Dei 32 paesi originari dei personaggi decritti, 13 sono nella provincia di Chieti, 10 in quella teramana, 7 nell'aquilano e 2 nel pescarese. Le storie raccontate intendono inoltre essere di esempio per coloro che volessero fare un'esperienza accademica, lavorativa all'estero.
Nel libro contributi anche su altri temi: dalla riunificazione di Molise e Abruzzo al ruolo del CRAM (Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo), dal contributo della rivista "Abruzzo nel Mondo" al Turismo delle Radici visto attraverso Italea Abruzzo, fino al ruolo dell'Abruzzo durante la Seconda Guerra Mondiale e all'Abruzzo che si distingue all'Onu.
“I messaggeri d’Abruzzo nel Mondo” celebra il profondo legame che unisce gli abruzzesi alla loro terra natale, ovunque si trovino, e rende omaggio a coloro che hanno trovato nell’Abruzzo una nuova dimora, contribuendo alla sua crescita culturale.
Il libro, come i precedenti della serie, è reperibile nelle librerie, nelle edicole e online. Questa edizione de "I Messaggeri d'Abruzzo nel Mondo" è sponsorizzata da TLN, la rete televisiva italiana in Canada, è stata pubblicata da TV Trade Media e porta l'imprimatur del Rocky Marciano Festival.
Domenico (Dom) Serafini risiede a New York City e nella nativa Giulianova. É il fondatore e direttore di VideoAge e VideoAge Daily, quotidiano per il settore televisivo internazionale. Dopo il diploma va a continuare gli studi negli Usa e, dal 1968 al ’78, ha lavorato come freelance per riviste in Italia e negli Usa, DJ per tre stazioni radio ed ha prodotto programmi Tv. Nel 1979 viene nominato direttore di Television/Radio Age International di New York e nell’81 fonda VideoAge. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su Il Sole 24 Ore e su Il Corriere della Sera. Attualmente collabora con Il Centro dove ha portato la rubrica sull’Abruzzo e gli abruzzesi che ha tenuto in precedenza sul Messaggero. Ha pubblicato numerosi libri tra cui La Televisione via Internet nel 1999, Hollywood nasce in Abruzzo, con Generoso D’Agnese ed i 5 volumi della serie I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo.
Ascoltare e coinvolgere attivamente le nuove generazioni attraverso dei laboratori tematici con l’idea di valorizzare in modo contemporaneo la cultura e l’identità emiliano-romagnola nel mondo. Un filo simbolico che connette i discendenti della Regione sparsi nei 5 Continenti. Questo è il concetto alla base di “Filo Rosso”, il nuovo progetto nato dalla volontà dei giovani emiliano-romagnoli nel mondo e sostenuto dalla Consulta degli ER nel mondo.
Il progetto, che ha preso il via ufficialmente in occasione della Giornata degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo (2 luglio), rappresenta uno spazio dinamico e collaborativo promosso dall’Associazione Emilia-Romagna Valle de Aconcagua (Cile) e sostenuto da una rete di associazioni partner in Argentina: URERBA (Buenos Aires), Terra (Mar del Plata), Nettuno (Oberá) e PROTER (Mar del Plata).
Filo Rosso è frutto diretto del percorso di community organizing avviato dalla Consulta durante lo scorso mandato. Dopo una prima fase di ascolto, attraverso un questionario rivolto ai giovani discendenti di emiliano-romagnoli nel mondo, sono stati organizzati tavoli tematici partecipativi che hanno trovato uno dei momenti più significativi nelle Conferenze d’Area di Berlino (Europa) e San Paolo (America Latina).
È proprio durante la Conferenza di San Paolo (aprile 2024) che, a partire dai tavoli di lavoro su cultura, enogastronomia, lingua italiana, formazione e collaborazione tra associazioni, è emersa con forza la volontà dei giovani di creare uno spazio autonomo, creativo e transnazionale: da qui nasce Filo Rosso.
Filo Rosso è quindi una serie di laboratori creativi e collaborativi online, nati in rete e costruiti dai giovani per i giovani, pensati per valorizzare in modo contemporaneo la cultura e l’identità emiliano-romagnola nel mondo.
I laboratori, a cadenza periodica, sono incontri interdisciplinari via Zoom guidati da uno staff creativo e animati da relatori giovani, che partendo dalle proprie passioni e competenze propongono temi collegati alla cultura emiliano-romagnola: musica, arte, enogastronomia, cinema, fotografia, sport, letteratura, storia e molto altro. Ogni incontro ospita inoltre un invitato speciale, a stimolare ulteriormente il confronto e l’ispirazione.
Uno degli elementi chiave è la volontà di trasmettere e apprendere la lingua italiana in modo accessibile: ogni laboratorio prevede l’introduzione di almeno 10 parole o concetti chiave in italiano, facilitando un avvicinamento progressivo, anche per chi non ha una padronanza linguistica avanzata.
Lontano dalle formalità e vicino alle persone, Filo Rosso si presenta come un laboratorio aperto, inclusivo, in continua evoluzione, dove ogni giovane può portare il proprio sguardo personale, condividere le proprie radici e costruire nuove connessioni.
“Desidero che Filo Rosso si consolidi come uno spazio di riferimento per la comunità di giovani ER di tutto il mondo, promuovendo uno scambio culturale sempre più ricco”, ha affermato Agostina Gentile, consultrice junior dal 2021 al 2025.
Ana Iannetta, dell'Associazione U.R.E.R.B.A di Buenos Aires, racconta di più sul processo creativo che ha portato alla nascita del progetto: “Finora è stato fondamentalmente divertente e un motivo per incontrarci spesso. Così com’era l’intenzione iniziale, la partecipazione di ognuno è fedele al proprio profilo, ma si integra in questa identità comune che condividiamo, rendendo il progetto sempre più ricco”.
Constanza Bianchini, dell’Associazione ER Valle de Aconcagua, si è augurata che questo “sia uno spazio per sorprenderci tra noi, conoscendo il legame che ognuno ha con la regione, ma dal punto di vista del loro sguardo personale”.
“Attraverso proposte dinamiche e giovani, vogliamo far conoscere il genio emiliano-romagnolo nel mondo – ha specificato Magalí Pizarro di Associazione PROTER -. Questo Filo Rosso che ci unisce rappresenta il naturale proseguimento di tante invenzioni che ci hanno visto protagonisti in passato”.
“Filo Rosso porterà una maggiore partecipazione e interazione tra i giovani alle attività della Consulta”, ha concluso Maria Chiara Forni, consultrice junior per l’Argentina.
Filo Rosso è una proposta fresca, che unisce creatività, tecnologia e memoria condivisa. Una rete che attraversa confini geografici e generazionali per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità emiliano-romagnola nel mondo, dando voce ai giovani e offrendo strumenti concreti per esprimersi.
Per partecipare è necessario essere un o una giovane discendente di emiliano-romagnoli emigrati nel mondo e avere voglia di condividere una passione, imparare l’italiano o sentirsi parte di una comunità globale. Per prendere parte ai laboratori si deve dunque scrivere a filorossoer@gmail.com. (focus\aise)