Italiani nel mondo e dove trovarli (3)

ROMA – focus\ aise - Durante le festività natalizie, il Comune di Pretoro, in provincia di Chieti, Abruzzo, ha spiegato di essere pronto a impegnarsi per garantire l’apertura straordinaria del Museo dell’Arte, un luogo che racchiude le tradizioni e la storia della comunità, sia locale che migrante, con una parte, il secondo piano, completamente dedicata al mondo della diaspora abruzzese.
Il museo, situato nel cuore del borgo abruzzese, si sviluppa su due piani e custodisce tesori di grande valore culturale. Al primo piano si possono ammirare le opere del "Geppetto d’Abruzzo", mastro Tonino, un artista locale scomparso alcuni anni fa che ha messo a disposizione del Comune le sue creazioni. Queste opere testimoniano l'antica tradizione dei fusai, una lavorazione artigianale tipica del luogo.
Il secondo piano è dedicato all’emigrazione, tema centrale per la comunità di Pretoro. Grazie al progetto ITALEA, è stata allestita la sezione intitolata "Valigia di cartone". Questa parte del museo conserva documenti storici e biglietti delle navi che, negli anni ’50, portarono tanti abitanti del paese verso un futuro in Canada.
"Pretoro conta oggi 865 abitanti, ma a Ottawa, la capitale del Canada, vivono quasi 2.000 pretoresi", sottolinea l’assessore alla cultura e vicesindaco, Fabrizio Fanciulli. Questo dato riflette la doppia identità del borgo: da un lato, la vita e le tradizioni che continuano sul territorio, dall’altro, la comunità che ha messo radici oltre oceano.
Negli ultimi anni, il rapporto tra queste due anime della comunità si è rafforzato. Nel 2022, l’amministrazione comunale ha organizzato un viaggio a Ottawa, a cui hanno partecipato 45 cittadini di Pretoro. "Lì abbiamo ritrovato le nostre tradizioni, come la festa di San Domenico e il picnic, che loro continuano a celebrare", racconta Fanciulli. Questo legame si è consolidato attorno al museo, che è diventato un punto di riferimento per riunire simbolicamente le due comunità.
Per il periodo natalizio, il Comune ha quindi deciso di garantire aperture straordinarie del museo, grazie all’impegno diretto degli amministratori che faranno turni per accogliere i visitatori. "Vogliamo dare l’opportunità a tutti di conoscere questa realtà unica, sia per riscoprire le nostre radici sia per celebrare la nostra identità collettiva", conclude l’assessore.
Il Museo dell’Arte di Pretoro, con il suo intreccio di tradizioni locali e storie di migrazione, rappresenta non solo un luogo di memoria, ma anche un ponte tra passato e futuro, tra Pretoro e il mondo.
La Festa delle Luci di Lione, in Francia, svolta lo scorso 8 dicembre, ha visto tra i protagonisti anche il Fogolar Furlan di Lione, che ne ha preso parte con la sua luce e il suo calore che, come spiega Danilo Vezzio, Presidente dello stesso Fogolar, “riscalda il cuore della comunità friulana-italiana della città”.
Quest’anno, la Festa è stato un grande successo con la densa partecipazione di un centinaio di invitati e un pranzo Natalizio all’italiana, particolarmente raffinato, svoltosi presso la nostra sede, alla Casa degli Italiani di Lione.
L’addobbo della sala con pannelli e poster che vantano le bellezze del Friuli ha trasportato tutti “a casa”, e la luce del Fogolar, fra festoni e ghirlande di Natale, ha creato veramente un’atmosfera magica.
Fogolâr significa letteralmente focolare, ma per i friulani emigrati ha un senso infinitamente più forte, evoca la famiglia, l’unione, il calore, la protezione, la concordia, le radici e l’identità.
“Giovani friulani di terza generazione, che accompagnavano i nonni, hanno scoperto una cultura, una lingua, una musica particolare, quella dei nostri anziani, che hanno intonato alcune villotte classiche, che raccontano la nostra storia”, ha spiegato ancora orgogliosamente Vezzio. “Le luci friulane del Fogolâr brillano a Lione, e sono il nostro contributo culturale alla Festa delle Luci, anche se lo scopo primario è quello di riunire per Natale la “grande Famiglia” friulana.
Il prossimo 18 dicembre 2024, alle ore 18.00, torna con una nuova puntata, DossiER - Oltre i confini: dati e volti dell’emigrazione italiana 2024, progetto della Consulta degli Emiliano-Romagnoli all’Estero, dedicata questa volta alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2024, curato dalla Fondazione Migrantes.
Quali sono gli ultimi dati sulla mobilità italiana? Quali caratteristiche ha? Quali motivazioni spingono gli italiani e, in particolare gli emiliano-romagnoli, a trasferirsi all'estero? Come muta il concetto di "cittadinanza" quando parliamo di emigrazione e di comunità di italiani all'estero? Qual è il ruolo dei giovani in questa nuova mobilità?
Se ne parlerà con Pierpaolo Felicolo, Direttore generale della Fondazione Migrantes, Delfina Licata, curatrice del RIM, e Maria Chiara Prodi, Segretaria generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero -CGIE e Direttrice della Maison de l'Italie - CiuP.
A moderare l’incontro Gianfranco Coda, della Consulta ER nel Mondo.
L’evento potrà essere seguito sul sito di Regioneer. (focus/ aise)