Italiani nel mondo e dove trovarli (3)

ROMA – focus/ aise – Anche quest’anno il Comitato Italiano per la Promozione Educativa (CIPE) parteciperà alla Settimana di Azione contro il razzismo, organizzata dal Cantone di Neuchâtel insieme a molti comuni e realtà associative.
Si tratta della trentesima edizione e l’ente CIPE ha deciso di proporre diversi appuntamenti destinati ai propri studenti ma anche a tutto il pubblico.
Si inizia giovedì 27 marzo con il coro delle bambine e dei bambini del CIPE che intonerà Bella Ciao e la canzone di Vasco Rossi “Il mondo che vorrei”, per la pace, la solidarietà e contro ogni discriminazione.
Venerdì 28 e sabato 29 la scrittrice Laura Accerboni animerà tre atelier per bambini e ragazzi, con disegni e letture per riflettere sull’impatto che un certo linguaggio associato ad un uso delle parole in senso razzista e discriminatorio può avere sulla comunità di giovani.
Contemporaneamente agli atelier, il CIPE allestirà una piccola fiera del libro in italiano per bambini e ragazzi sulla tematica del razzismo.
L’ultimo appuntamento sarà quello di mercoledì 2 aprile: lo scrittore e giornalista Gigi Riva parlerà alle nostre classi del fenomeno del razzismo nel calcio.
La storica svizzera Elisabeth Joris è la curatrice di una mostra che sarà inaugurata a giugno presso il Museo Nazionale di Storia di Zurigo e rimarrà aperta fino alla fine del 2025. Tra le installazioni previste, una sezione sarà dedicata alla tragedia di Mattmark, della quale il 30 agosto di quest’anno si commemorano i 60 anni. La tragedia, avvenuta nel 1965, causò la morte di 88 persone, di cui 56 italiane, tra cui 17 originarie della provincia di Belluno. L’anno successivo, in seguito a questo evento, venne fondata l’Associazione Bellunesi nel Mondo.
Nel corso dei preparativi per la mostra, Elisabeth Joris ha visitato in questi giorni l’Associazione Bellunesi nel Mondo per raccogliere ulteriore materiale e condurre una serie di interviste a persone direttamente coinvolte nella tragedia.
Tra le testimonianze raccolte vi è quella della figlia di Mario Fabbiane, una delle vittime, la cui moglie, Magda Da Rold, era in attesa della loro figlia al momento dell’incidente. La bambina non conobbe mai suo padre.
Un’altra intervista è stata realizzata con Giancarlo Casol, che il 30 agosto 1965 si trovava a Mattmark per lavoro, ma riuscì a salvarsi per un caso fortuito. Un’ulteriore testimonianza video è stata registrata con Armando Lovatel, un altro superstite bellunese.
Durante il suo soggiorno a Belluno, Elisabeth Joris ha incontrato il presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona, e il comitato esecutivo dell’associazione. Inoltre, ha visitato il MiM Belluno – Museo Interattivo delle Migrazioni e ha reso omaggio ai luoghi della memoria legati alla tragedia presenti nel Bellunese. Tra questi, i parchi commemorativi dedicati a Mattmark e il cimitero di Sedico, dove riposano tre delle vittime bellunesi.
L’installazione sulla tragedia di Mattmark rappresenta un importante riconoscimento della memoria storica della migrazione italiana in Svizzera e del sacrificio di coloro che persero la vita in quella tragedia. (focus\aise)